Un paio di lettori ci hanno posto questa domanda dopo aver visto l’ordine d’arrivo della Strade Bianche 2020.
Ma come mai il primo e il secondo classificato non usavano bici con freno a disco?
La risposta è semplice.

1- I pro’ hanno ben altre capacità di guida…
La maggior parte di noi amatori non ha le capacità tecniche di un pro’.
E soprattutto un buon 80% non usa la bici in gara, ma su strade aperte al traffico.
I dischi (insieme ad altri accorgimenti tecnici che troviamo sulle bici “moderne”, come il perno passante, ruote con canale largo e gomme più larghe) non fanno andare più forte, ma rendono la bici più stabile, più sicura e più facile da guidare.
E questo dovrebbe già essere più che sufficiente…

Sono sempre di più gli appassionati che, passando alla bici con i dischi, si accorgono di come questi migliorano la guida e aumentano la confidenza col mezzo.

2 – Fintanto che i pro’ possono scegliere di non usare i dischi
Finché i produttori di bici continueranno a dare l’opzione per freno tradizionale, nessuno sarà “obbligato” a comprare quelle con i freno a disco.
Se la parola obbligato può farvi un effetto comprensibilmente non piacevole, sappiate che di obblighi tecnologici in passato i ciclisti ne hanno dovuti accettare molti altri.
Scoprendo e apprezzando i benefici che ne derivavano.

Un esempio?
I pedali a sgancio rapido, i primi telai in carbonio; passare dal cambio a 9 a quello a 10 velocità, fino a quello a 11 e 12; i copertoncini da 19 mm a quelli da 23 e 25 mm…
Al momento, comunque, l’opzione freno tradizionale oppure freno a disco viene proposta ancora da pochissimi marchi, fra i quali, appunto Bianchi sulla Oltre XR4 e Colnago sulla V3Rs, ossia le bici che hanno usato van Aert e Formolo sabato scorso a Siena.

La Bianchi Oltre XR4 Disc: qui i dettagli
La Colnago V3Rs Disc: qui i dettagli
Davide Formolo dopo l’arrivo in Piazza del Campo – Foto UAE Team Emirates – Facebook

Ma, lo ricordiamo, i professionisti utilizzano le bici (a volte le stesse bici che possiamo acquistare in negozio) con velocità, potenze e capacità tecniche nettamente superiori alle nostre al punto che fare qualunque paragone non ha molto senso.

Foto Shimano Road – Facebook – Credit: Luigi Sestili

3 – Il peso effettivo della Oltre XR4 Disc e della V3RsDisc
Il responso della bilancia ha un’importanza cruciale per un professionista e questo è un fatto che conosciamo da tempo.
Per i Pro’ anche 200 grammi possono fare la differenza…

E allora è bene considerare che i pesi delle versioni a disco delle bici di van Aert e Formolo non sono così concorrenziali rispetto a quelli delle bici di alcuni dei loro rivali con i freni a disco.
Noi non abbiamo ancora avuto modo di testare e pesare la Bianchi Oltre XR4 Disc e la Colnago V3Rs Disc, perciò ci affidiamo ai dati che le riviste di ciclismo straniere hanno pubblicato in occasione dei rispettivi test.

La Bianchi Oltre XR4 con freni a disco e gruppo Shimano Disc Dura-Ace DI2 in tg 57: 7,48 Kg (qui il test). Mettiamo che usando ruote per tubolare si può limare ancora qualcosa, ma restiamo lontani dal limite dei 6,8 kg imposto dall’Uci.

Il telaio non verniciato della Colnago V3Rs Disc in tg 50: 790 gr (qui l’articolo).
Non abbiamo a disposizione il peso della bici completa, ma è lecito immaginare che, in tg 56 (per fare un raffronto con la Bianchi), con il telaio verniciato e con un allestimento di vertice, dovrebbe attestarsi sui 7,3 Kg.
Per vostra informazione, le ultime arrivate di casa Wilier, Trek, Specialized e BMC hanno pesi più contenuti, come risulta dai nostri test (vedi link in basso).

VIDEO TEST – Wilier 0 SLR: prestazioni da Pro’, non solo in salita…

Nuova Trek Emonda: super leggera, e ora integrata e più aerodinamica

Nuova Specialized Tarmac SL7: macchina da gara, cattiva ma guidabile

Nuova BMC Teammachine SLR01. Icona dall’anima race, oggi ancora più leggera

Alla luce di questi dati sarebbe più corretto posizionare il punto 3, cioè quello relativo al peso delle bici, in cima alla lista delle motivazioni tecniche per cui questi due team non hanno corso con bici con freni a disco.

4 – Sullo sterrato è meglio frenare poco
Qui potremmo riallacciarci al punto 1, ossia alle capacità tecniche di chi sta in sella.
Nella fattispecie Wout van Aert proviene dal ciclocross, ossia quella disciplina off-road nella quale mantenere alta la velocità in curva diventa fondamentale.
E questo è possibile conoscendo alla perfezione la dinamica di guida in curva: quando e quanto frenare, come posizionare il corpo sulla bici, quale traiettoria fare, quanto carico dare alla ruota anteriore, quando ricominciare a pedalare.
Tutto ciò, possibilmente, frenando il meno possibile, proprio per creare un vantaggio, un distacco, un gap rispetto a chi insegue.

Quindi, anche se può sembrare un paradosso, alla Strade Bianche i freni a disco non fanno la differenza, mentre, invece, sono risultati più decisivi al mondiale dello scorso anno (sotto la pioggia e con frenate importanti ad ogni giro), come il vincitore Mads Pedersen ci aveva confidato in un’intervista, che vi riproponiamo di seguito.

VIDEO – Mads Pedersen: il mondiale, il rapportone e la nuova vita

Il mondo dei professionisti, è innegabile, ha un appeal enorme su tutti gli appassionati, ma ciò che riguarda la tecnica, ovvero le loro scelte tecniche sui mezzi, è qualcosa che è bene separare e distinguere dall’uso che noi, “comuni mortali”, possiamo fare della bici.
Anche delle loro stesse bici.
Avete visto, infatti, i numeri di van Aert? Leggete in basso…

I dati di potenza di van Aert alla Strade Bianche. Pazzeschi!

5 – Il maggior rischio di forature e la possibilità di eventuali “inghippi”…
Sebbene il supporto in gara, sia quello neutrale di Shimano, sia quello del proprio team, faccia delle acrobazie vere e proprie per cambiare le ruote ai corridori in caso di foratura e sebbene il cambio ruota con i freni a disco si sia velocizzato tantissimo nel corso degli ultimi anni, in una gara come la Strade Bianche (o anche una Parigi-Roubaix) il rischio di forature è molto più alto della media.

E’ vero, oggi in caso di foratura si cambia direttamente la bici e non la ruota, ma questo non sempre è possibile, soprattutto se le forature si susseguono e se l’ammiraglia non è immediatamente al seguito del corridore, a causa delle strade strette e dei numerosi gruppetti che si formano nelle fasi di maggiore selezione.

L’assistenza neutrale Shimano alla Strade Bianche 2019
L’assistenza Shimano in gara: una gran quantità di ruote, per freni tradizionali e a disco.

Quindi, una ruota con il disco, nel caso di numerose forature per corridore a gara (come è successo ad Alaphilippe), è comunque più soggetta a possibili inghippi in fase di sostituzione della ruota.
E può generare un ritardo non trascurabile…
Vi invitiamo, comunque, a dare a questo scenario un peso significativo solo in ottica “gara professionistica”, ossia un contesto in cui il cambio ruota è velocissimo e necessario.
Tutt’altra cosa in ambito amatoriale e, magari, in ambito amatoriale non agonistico.

Se volete vedere qual è il lavoro (folle) che l’assistenza neutrale compie in una gara come la Strade Bianche, guardate il video in questo articolo…

VIDEO – Dentro la Strade Bianche 2019 con l’assistenza neutrale Shimano