Confidenza di guida: perché con le bici moderne sembra tutto più facile…

Nicola Checcarelli
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Confidenza di guida: perché con le bici moderne sembra tutto più facile…

Nicola Checcarelli
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La confidenza di guida con una bici da corsa è qualcosa di difficile da raccontare.
E’ quella sensazione per cui sali su una bici nuova e ti sembra di pedalarci da una vita.
Trovi con facilità la posizione in sella, scendi sicuro in discesa già dalle prime curve, la pedalata è comoda e potente.

confidenza di guida



Tutte queste piacevoli sensazioni sono il risultato di una bici azzeccata, ma è difficile provarle sin da subito quando si sale su una specialissima nuova.
Personalmente, fino a qualche anno fa, facevo sempre fatica a passare da una bici all’altra: mi serviva tempo per adattarmi alla posizione, allo stile di guida, al comportamento.

Negli ultimi tempi, sebbene mi capiti di cambiare bici da corsa con frequenza grazie al (fantastico) lavoro che svolgo, ho notato che le cose sono diventate più facili.
Sono io ad essere meno esigente? Non penso, anzi…

confidenza di guida

Sono semplicemente cambiate in modo significativo le caratteristiche delle bici da corsa.
Ben inteso, non mi riferisco solo al freno a disco, che pure ha una sua importanza, ma a tutta una serie di  fattori che rendono le moderne bici da corsa più divertenti.

Chiamatela confidenza di guida oppure feeling di guida, ma con le bici da corsa di ultima generazione sembra tutto più facile.
Tranne andare più forte in salita, per quello ci vogliono sempre le gambe… ?

confidenza di guida

Al netto delle inevitabili differenze tra racing, aero ed endurance bike (che spieghiamo in questo articolo), vediamo quali sono i cambiamenti che hanno interessato le bici da corsa negli ultimissimi anni e come hanno contribuito a rendere più piacevoli le nostre uscite.

Geometrie moderne, compromesso tra comfort e prestazione
Terminata la rincorsa alla leggerezza, visto che dai livelli attuali è difficile scendere ulteriormente di peso, i brand della bike industry si sono concentrati sul comfort e sul feeling di guida.

Tutto questo per aumentare il piacere di pedalata e, ovviamente, anche per allargare il pubblico potenzialmente interessato alla bici da corsa.
Negli ultimi anni anche le bici racing più “cattive”, hanno adottato soluzioni finalizzate a migliorare il comfort e a mantenere con più facilità la posizione in sella, anche per molte ore.

confidenza di guida

Tutte le bici moderne, comprese quelle aero, adottano geometrie meno estreme rispetto al passato, grazie ad un reach ridotto e ad uno stack più pronunciato (in questo articolo abbiamo spiegato di  cosa si tratta).
Di pari passo è aumentata la lunghezza del tubo sterzo: una bici aero come la Scott Foil 20 Disc che abbiamo testato in questo articolo, ad esempio, ha un tubo sterzo di 15 cm in taglia M e di 17 cm in taglia L.

Questi cambiamenti permettono al ciclista di pedalare in una posizione più rilassata e meno stancante e, allo stesso tempo, di raggiungere con facilità la parte bassa del manubrio quando necessita di un’impostazione più aggressiva.

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Un’altra novità importante che si apprezza spesso sulle bici da corsa di ultima generazione è costituita dall’angolo del tubo sterzo sempre più aperto.
Su molte bici endurance, ma non solo su quelle, si trovano angoli di 72° - 72,5°, simili a quelli usati per le bici gravel: una soluzione che aumenta la stabilità in discesa e rende molto più facile trovare il feeling di guida con la propria bici.

Infine, merita una riflessione la geometria dei carri posteriori, che prevede quasi sempre foderi alti molto sottili che si innestano sul tubo piantone in una posizione molto più bassa rispetto al passato.
Non si tratta di semplice moda. Oltre che comprovati vantaggi aerodinamici, questa soluzione permette di assorbire meglio le vibrazioni provenienti dall’asfalto, senza sacrificare la rigidità.

Confidenza di guida

La misura giusta del telaio
Può sembrare una riflessione banale, ma tutti i vantaggi di guidabilità e comfort che derivano dalle soluzioni di cui vi abbiamo appena parlato possono essere vanificati da un’errata misura del telaio.

Prima di rinnovare la vostra specialissima, dunque, valutate con attenzione la taglia più adatta a voi.
Se non siete del tutto sicuri potreste rivolgervi ad un biomeccanico qualificato, poiché cercare di adattare una bici della taglia sbagliata può risultar piuttosto difficile (a volte impossibile).

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Non è possibile fornire delle indicazioni generali sulla misura del telaio da scegliere in relazione all’altezza del ciclista, poiché influiscono troppo le misure antropometriche di ciascuna soggetto, in particolare la lunghezza del cavallo, che può essere anche molto diversa tra due persone della stessa altezza.

In linea di massima, per chi si trova “a cavallo” tra due misure, la scelta va effettuata tenendo presente il modo in cui pensate di usare la bici: se l’obiettivo è pedalare sulle lunghe distanze e privilegiare il comfort, meglio optare per la taglia più grande; se invece si ha un’indole corsaiola, si potrà andare sulla taglia più piccola, magari adattando la lunghezza dell’attacco manubrio.

Se vi interessa approfondire gli argomenti relativi alla biomeccanica e alla corretta misura del telaio, ne abbiamo parlato in qui.

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Movimento centrale ribassato
E’ una soluzione relativamente recente, adottata al momento solo da alcuni marchi e mutuata direttamente dal mondo della Mtb.
Proprio come succede nella mountain bike, infatti, abbassare il movimento centrale anche solo di pochi millimetri, modifica la confidenza di guida. Trasmette al ciclista la sensazione di essere tra le due ruote, e non sopra le due ruote, aumentando decisamente la padronanza del mezzo, soprattutto in discesa e nei tratti sconnessi.

Si tratta di una soluzione sempre più utilizzata nelle bici di ultima generazione, progettate per ospitare coperture di sezione maggiore e, dunque, anche con una spalla leggermente più alta.

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Perni passanti
Anche l’utilizzo di perni passanti anteriori e posteriori deriva direttamente dal mondo della Mtb.
Si tratta di un’esigenza nata con l’avvento del freno a disco per rendere più rigido il telaio e sfruttare al massimo la potenza frenante dei rotori.
Tuttavia, l’aumento di rigidità non si percepisce sono il fase di frenata, ma influisce in modo evidente sul comportamento complessivo della bici.

La maggiore rigidità torsionale si apprezza tantissimo nelle volate e nei rilanci, ma anche nelle discese veloci dove è necessario avere una bici precisa e stabile. L’utilizzo del perno passante, in questo senso, offre veramente una marcia in più.

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Ruote con canale largo e sezioni degli pneumatici generose
Lo abbiamo detto spesso, ma lo ripetiamo: le ruote e gli pneumatici hanno un’incidenza incredibile sul comportamento della bici.

Utilizzare un copertoncino da 23 o da 28 mm, oppure variare le pressioni di gonfiaggio, influisce in modo sorprendente sulle sensazioni che una bici trasmette al ciclista.
A volte per rendere meno “cattiva” una bici molto rigida è sufficiente gonfiare le gomme ad 1 bar in meno, senza spendere un soldo…

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Anche l’utilizzo di ruote con canale interno largo e pneumatici dalle sezioni più generose è stata in parte una necessità legata all’utilizzo del disco. Uno pneumatico più largo, infatti, ha un’impronta a terra maggiore e permette di sfruttare al massimo la potenza del freno a disco.
Con una gomma troppo stretta, in molte situazioni di frenata ci sarebbe il rischio di perdita di aderenza.

L’utilizzo di gomme dalle sezioni più generose e di ruote con canale largo, però, migliora anche la confidenza di guida.
Prima di tutto aumenta il comfort, poiché la quantità d’aria utilizzata è superiore, mentre la pressione richiesta è più bassa. Vantaggi ancora più evidenti se parliamo di una gomma tubeless.
Un bel vantaggio con gli asfalti distrutti con cui quasi tutti dobbiamo fare i conti.

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In secondo luogo, secondo gli studi fatti dalla maggior parte delle aziende, migliora anche la scorrevolezza: il maggiore attrito legato all’impronta a terra più ampia, infatti, è compensata da una migliore stabilità sulle microsconnessioni dell’asfalto e quindi da un incremento della trazione.
Infine garantisce una stabilità decisamente superiore e questo, ovviamente, è l’aspetto che più influenza la confidenza di guida, sia in discesa che sui tratti veloci o sconnessi.

Gli standard utilizzati attualmente vanno da 25 a 30 mm di sezione per quanto riguarda gli pneumatici e da 17 a 21 mm per quanto riguarda la larghezza del canale interno delle ruote.
Ognuno, ovviamente, può scegliere il compromesso che più ritiene opportuno alle sue esigenze, decidendo di privilegiare comfort o prestazione.
Il sottoscritto, attualmente, apprezza molto il connubio tra copertoncino da 25 o 26 mm e ruote con canale tra 19 e 20 mm.

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Freno a disco
Ed infine veniamo al freno a disco. L’argomento più gettonato tra gli appassionati negli ultimi in mesi.
Qui non stiamo a discutere se servano o meno, oppure quanto incidano sul peso.
Lo abbiamo già fatto in molti altri articoli.
Nello specifico stiamo parlando di confidenza di guida e non ci sono dubbi che il freno a disco contribuisca a migliorarla.

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Sul bagnato e nei tratti ripidi gli impianti a disco frenano meglio di quelli tradizionali, ma a prescindere da questo, il miglioramento dell’esperienza di guida deriva dalla maggiore sensazione di sicurezza che trasmette una bici con freno a disco e dalla consapevolezza di poter reagire più prontamente a situazioni di potenziale rischio.

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L’equilibrio tra tutti i componenti
L’utilizzo del freno a disco, insieme agli altri aspetti di cui abbiamo parlato, rende una bici più piacevole, più stabile, più sicura e comunque non meno performante.
Tutto questo, inevitabilmente, influisce positivamente sulla confidenza di guida e sul piacere delle nostre uscite in bici.
Fermo restando le differenze tra un marchio e l’altro, oltre che tra bici di gamma e costo diversi.

Non dobbiamo dimenticare, infatti, che non siamo professionisti e che utilizziamo la bici per divertimento, su strade distrutte e in mezzo al traffico selvaggio.

Qui trovate gli altri articoli relativi ai consigli tecnici pubblicati su BiciDaStrada.it



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Sull'autore
Nicola Checcarelli

Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.

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