Emiliano
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Buongiorno, ho visto qualche giorno fa questo nuovo sito dedicato alle bici da corsa e volevo approfittare per porvi una domanda. Sono in procinto di cambiare la mia attuale bici e sto analizzando le geometrie di vari modelli. Sento spesso parlare di reach e stack ma non ho ben capito a cosa si riferiscono. Potete spiegarmi in che modo incidono sulle geometrie?
Grazie in anticipo, saluti.

Risponde Nicola Checcarelli
Cosa rappresentano reach e stack?
Domanda interessante quella di Emiliano, anche perché questi due termini, mutuati dal mondo della Mtb, sono stati introdotti da poco tempo tra i valori da prendere in considerazione per scegliere la misura corretta di una bici da corsa.

Prendiamo spunto dalla domanda del nostro lettore per cercare di spiegarvi cosa sono reach e stack e, in più in generale, quali sono i valori più importanti da esaminare quando si analizza la geometria di una bici. Quelli che possono avere maggiore incidenza sullo sviluppo di un telaio e sul comportamento della bici stessa.
Tanti valori, spesso non semplici da capire, che a volte possono creare confusione.

Un piccolo vademecum che speriamo possa esservi utile per chiarire qualche dubbio e interpretare con maggiore chiarezza gli schemi proposti dalle aziende, partendo proprio dalla spiegazione di cosa rappresentano reach e stack.

Reach, stack e geometrie del telaio
Uno degli schemi relativi alle geometrie del telaio che è possibile trovare sui siti dei vari produttori. In questo caso è tratto dal sito Wilier.




Reach
Il reach è un termine mutuato dal mondo delle Mtb, in particolare dalle case americane, e negli ultimi anni è stato aggiunto ai tradizionali valori del telaio per poter effettuare una scelta ancora più accurata. Spesso viene analizzato insieme allo stack, di cui parleremo nel paragrafo seguente.

Reach, stack e geometrie del telaio

Il reach si può definire come la distanza orizzontale fra il centro del movimento centrale e il centro della parte superiore del tubo di sterzo.

In estrema sintesi ha a che fare con la lunghezza della bici. Nelle bici più “moderne”, che ricercano un compromesso tra prestazioni e comfort, questo valore è stato accorciato rispetto al passato, permettendo al ciclista di mantenere una posizione più raccolta e rilassata.

Stack
Lo stack, come vi abbiamo già anticipato, è un valore spesso analizzato insieme al reach. Si tratta della distanza verticale fra il centro del movimento centrale e la linea di mezzeria della parte superiore del tubo sterzo. Uno stack elevato permette di avere un’impostazione più alta sull’anteriore e quindi più comoda.

Reach, stack e geometrie del telaio

Reach ridotto e stack elevato sono, di solito, identificativi di una bici dedicata a chi cerca geometrie confortevoli.

Reach e stack sono termini che derivano direttamente dal mondo della Mtb, dove tali valori si riferiscono alla posizione in sella non da seduti, ma in piedi, cioè nell’assetto tipico che si tiene in discesa sullo sconnesso.
Tuttavia sono ormai di uso comune anche nel mondo delle bici da strada, dove sono molto utili per comprendere le differenze di assetto del busto che si potrebbero avere su telai della stessa misura, ma di marche diverse.

Tubo piantone
Il piantone è il tubo verticale del telaio, che in basso si innesta nella scatola movimento centrale insieme ai foderi bassi del carro e al tubo obliquo, mentre nella sua parte alta ospita il reggisella.

Per molti marchi la misura del tubo verticale è quella che identifica anche la taglia della bici.

In realtà, però, oggi è uno dei valori meno indicativi per la scelta della taglia della bici, poiché è influenzato dalle varianti legate alle moderne geometrie, che spesso prevedono sistemi di chiusura del reggisella particolari, magari senza collarino. Senza considerare lo sloping, le forme aerodinamiche e più avveniristiche.

Reach, stack e geometrie del telaio
A parità di misura di telaio, la lunghezza del tubo piantone può variare molto da modello a modello. Ciò è dovuto alla presenza o meno del collarino sella e alle geometrie di ogni singola bici.

L’unica cosa che può essere interessante valutare, a parità di taglia della bici, è la misura centro/fine del piantone (cioè presa dal centro del movimento centrale alla fine del tubo piantone nella sua parte alta). Da questa misura, infatti, potrete approssimativamente prevedere quanto fuori sella avrete e se il telaio fa per voi.

Tubo orizzontale
Il tubo orizzontale rappresenta lo sviluppo in lunghezza del telaio ed è uno dei fattori più importanti nella scelta della taglia corretta. Normalmente la lunghezza viene indicata centro/centro (cioè dal centro del nodo sella a quello della scatola di sterzo).

Con l’avvento delle moderne geometrie sloping, il valore importante non è quello del tubo orizzontale reale, ma quello del tubo orizzontale virtuale, cioè quanto sarebbe effettivamente lungo l’orizzontale se parallelo al terreno.

Il tubo orizzontale rappresenta lo sviluppo in lunghezza del telaio. Con le moderne geometrie sloping è importante misurare l’orizzontale virtuale, più che quello reale.

E’ un valore molto importante, perché se si sbaglia la lunghezza della bici sarà difficile intervenire per riportare la posizione biomeccanica corretta. Si può lavorare con l’attacco manubrio, ma i margini sono ovviamente limitati.

Altezza tubo sterzo
L’altezza del tubo sterzo è un altro valore di grande importanza, soprattutto per capire l’”anima” della bici (endurance, racing, ecc..). La misura viene presa dalla parte superiore a quella inferiore del tubo in cui si innesta la testa della forcella.

Reach, stack e geometrie del telaio
Nelle bici endurance il valore del tubo sterzo è di solito abbastanza elevato. Ciò permette di avere meno dislivello sella/manubrio, pur non dovendo usare molti spesso sotto l’attacco.

Nelle bici con geometria endurance, di norma, i valori sono proporzionalmente più alti rispetto alle bici con impostazione racing. Ciò significa che potrete tenere il manubrio più alto (quindi ridurre il dislivello sella/manubrio) senza dover ricorrere all’utilizzo di molti spessori sotto l’attacco manubrio.
Analizzate con attenzione questo valore se vi interessa una posizione rilassata e confortevole sull’anteriore.

Angolo del tubo piantone
Questo valore indica l’inclinazione del tubo piantone rispetto al piano orizzontale (se volete rispetto al terreno).

Più il valore è alto (diciamo da 74° in su)  più il tubo verticale è diritto.

Come per le altre misure di un telaio, questo dato va analizzato nell’insieme del complesso equilibrio tra tutte le geometrie di una bici, ma possiamo sicuramente affermare che un valore alto rende la bici più scattante e nervosa. Un angolo piantone aperto, invece, caratterizza biciclette più comode e performanti sul passo.

Il valore dell’angolo piantone, oltre che influenzare il comportamento di un bicicletta, varia in base alla misura del telaio. Per esigenze di equilibrio geometrico, le bici di taglia più piccola hanno un angolo piantone più dritto rispetto a quelle di taglia grande.

Angolo sterzo
L’angolo sterzo identifica l’inclinazione del tubo sterzo rispetto al terreno. I valori per una bici da corsa normalmente si  attestano tra i 70 e i 75 gradi, anche se i più diffusi si trovano nella parte centrale di questo range.
Anche in questo caso l’incidenza di tale valore sul comportamento della bicicletta deve essere analizzato prendendo in considerazione il rapporto con le altre quote del telaio.

Tuttavia, in linea generale, un telaio con un angolo sterzo aperto (più vicino al valore dei 70°) presenta un passo più lungo. Ciò garantisce maggiore stabilità e maggiore feeling di guida in discesa, rendendo più facile pennellare le curve. Tuttavia potrebbe risultare poco veloce e maneggevole nei rapidi cambi di direzione, quindi più difficile da correggere in caso di errore.

Al contrario, una bici con un angolo di sterzo chiuso, normalmente risulta più agile, ma anche molto più nervosa e difficile da gestire.

Lunghezza foderi carro posteriore
La lunghezza del carro posteriore si misura dal centro del movimento centrale al centro del forcellino della ruota posteriore.

Un carro corto rende la bici più scattante e reattiva, ma anche più nervosa e meno comoda. Un carro più lungo, invece, conferisce alla bicicletta maggiore comfort e stabilità, a discapito della reattività.
Non è un caso che sulle bici con geometrie endurance i foderi del carro posteriore siano, di norma, più lunghi rispetto a quelli delle bici racing.

In passato era una cosa normale che la lunghezza del carro posteriore fosse diversa al variare della misura del telaio. Oggi, con i telai in carbonio monoscocca, è molto frequente osservare che la lunghezza dei foderi bassi del carro sia uguale per quasi tutte le misure del telaio.
Solo pochi costruttori modificano la lunghezza del carro al variare di ogni singola taglia.

Interasse
L’interasse, identificato spesso con il termine wheelbase per i marchi americani, indica la distanza tra il centro del mozzo della ruota anteriore e quello della ruota posteriore.

Varia ovviamente in base alla taglia del telaio ed è influenzato dall’angolo piantone, dal rake della forcella e dalla lunghezza del carro posteriore.
A parità di taglia, una bici con interasse più lungo offre maggiore stabilità e facilità di guida, oltre che un ottima resa sul passo, ma può risultare meno agile e meno scattante.

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