Si può migliorare in discesa in bici?
Domanda molto interessante e spesso sottovalutata dai ciclisti di ogni livello. Quasi tutti si impegnano in duri lavori specifici e fanno sacrifici per contenere il proprio peso cercando di migliorare in salita e in pianura, ma pochi pensano che si può guadagnare tempo prezioso anche in discesa.
La discesa, infatti, oltre che essere divertente, è parte integrante degli allenamenti e delle gare.
Molti di voi ricorderanno i “numeri” di Paolo Savoldelli (guardate il video in basso), uno dei discesisti più forti degli ultimi anni, che grazie alle sue doti in discesa (non solo a quelle, ovviamente) ha vinto un Giro d’Italia.
Se non è facile vincere le gare in discesa, molto più di frequente può succedere di perderle. A volte basta staccarsi 50 metri dal proprio gruppo in fondo ad una discesa per non riuscire più a rientrare.
O comunque pensate a quanta fatica in più vi toccherà fare per chiudere quei maledetti 50 metri, dopo che in salita avevate già dato tutto per rimanere agganciati.
Non fate gare e quindi tutto questo non vi interessa? Saper affrontare bene una discese significa comunque divertirsi di più e, soprattutto, scendere in condizioni di maggiore sicurezza.
Andare forte in discesa è probabilmente una dote innata. Le sensibilità, la capacità di “piegare” un po’ più degli altri e di lasciar scorrere la bici sono doti istintive. Ma così come si può diventare scalatori migliori grazie a dedizione e lavori specifici, allo stesso modo è possibile migliorare le proprie doti di discesisti.
Se la discesa non è il vostro forte, provate a tenere a mente i consigli che seguono e vedete cosa succede. Ovviamente senza mai dimenticare che non siamo professionisti e che anche durante le Gran Fondo il traffico può essere aperto. Quindi spazio al divertimento e all’adrenalina, ma sempre in modo responsabile e rispettando il codice della strada.
1- Stare rilassati
Il vero segreto per migliorare in discesa è quello di riuscire ad affrontare le curve rilassati, “morbidi”, senza farsi prendere dalla paura. Se vi irrigidite sarà molto più difficile guidare la bici e impostare le traiettorie giuste. State concentrati e “sforzatevi” di rimanere rilassati.
Per ottenere questo risultato serve esperienza e pratica, quindi esercitatevi a percorrere le discesa al meglio delle vostre possibilità. Effettuate anche la stessa discesa più volte, in modo da prendere confidenza col mezzo e capire cosa significa scendere rilassati, sentendo il feeling con la propria bici.
2- Impugnare le mani nella parte bassa del manubrio
La corretta posizione di corpo, braccia e mani è un altro aspetto di fondamentale importanza per riuscire ad andare forte in discesa. L’impugnatura delle mani deve essere rigorosamente sulla parte bassa del manubrio, sia perché in questo modo sarete più aerodinamici, sia perché questa è l’impostazione più sicura e che permette di guidare meglio la bici.
Se con le mani basse non riuscite ad arrivare bene ai freni, tenete presente che oggi si può intervenire velocemente sulle leve per avvicinarle quel tanto che basta. Se questo non fosse ancora sufficiente, considerate di agire sul reach e sullo stack, oppure valutate manubri con una diversa ergonomia e profondità.
Per quanto riguarda l’impostazione del corpo, a nostro avviso la posizione migliore è la classica “a uovo”, con le mani in presa bassa, il busto più basso possibile e il sedere sulla sella. Questa posizione è aerodinamica e sicura. Lasciate perdere le posizioni estreme che vedete adottare ai professionisti. Sono più pericolose e non permettono di controllare la bici in caso di imprevisti. I Pro’ stanno in bicicletta diverse ore al giorno e lo fanno per lavoro, quindi hanno una grande dimestichezza col mezzo e possono anche essere disposti a correre dei rischi in più.
3- Impostare le traiettorie giuste
La capacità di chi va forte in discesa non è tanto quella di raggiungere dei picchi di velocità massima in rettilineo, ma di avere un tempo di percorrenza di curva inferiore agli altri. Insomma, la differenza nella maggior parte dei casi si fa in curva e ciò è possibile soprattutto grazie alla scelta ottimale delle traiettorie.
Per capire come impostare una curva nel modo migliore potete prendere spunto dalla Moto Gp o dalla Formula1. O semplicemente osservare con attenzione in tv qualche gara dei Pro’.
Per mantenere alta la velocità è importante sfruttare tutta la strada a vostra disposizione, allargando al massimo la traiettoria in fase di impostazione, per poi stringere alla corda nella parte centrale e riallargare ancora in fase di uscita di curva. In questo modo, senza la necessità di effettuare pieghe al limite, riuscirete a percorrere la curva al massimo della velocità.
Guardate il video qui in basso per capire come dovrebbe essere impostata la traiettoria di una curva. Considerate che noi ci eravamo accertati che la strada fosse libera e senza auto, quindi abbiamo sfruttato tutta la carreggiata. Ovviamente tenete presente che in allenamento le strade sono aperte al traffico, quindi sfruttate tutta la strada ma rimanendo sempre nella vostra carreggiata per non correre rischi inutili.
4- Gestire la frenata in modo giusto
Frenare nel modo giusto permette di scendere in sicurezza, ma anche di andare più forte. Riuscire a “staccare” più tardi possibile è importante ma non è per tutti (anche se con gli impianti a disco oggi è diventato un po’ più semplice).
Quello che conta di più, e che si può migliorare con la pratica e la tecnica, è saper gestire bene la frenata.
La frenata decisa deve avvenire prima dell’impostazione della curva, modulandola nella fase di ingresso. Poi occorre lasciare i freni da metà curva in poi perché in questo modo si riesce ad uscire più lanciati e, soprattutto, la bici ha più aderenza. Se frenate bruscamente nel mezzo di una curva rischierete di andare dritti o, peggio, di scivolare.
Altra cosa importantissima è che la frenata deve avvenire sempre con entrambi i freni contemporaneamente. Il freno anteriore è quello che ha il ruolo più importante in fase di decelerazione mentre il posteriore, in genere, permette di regolare la frenata e si può toccare leggermente anche durante la percorrenza della curva.
Non usate solo il posteriore, perché quasi sicuramente in questo modo la ruota si inchioderà e rischierete di perdere il controllo del mezzo.
5- Bilanciare i pesi in curva
Per affrontare una curva al massimo della velocità è importante gestire i pesi durante la piega, in modo da ottimizzare l’aderenza.
Per prima cosa partiamo dall’aspetto più semplice, cioè la posizione dei pedali. Il pedale che si trova nella parte interna della curva deve essere posizionato verso l’alto, mentre quello opposto verso il basso. In questo modo eviterete il rischio che il pedale interno possa toccare l’asfalto e di conseguenza farvi cadere.
Il baricentro del corpo deve rimanere piuttosto centrato, senza essere spostato troppo all’interno, cosa che è vero vi aiuterebbe a girare meglio, ma allo stesso tempo rischierebbe di farvi scivolare. Al limite potete aiutarvi aprendo il ginocchio che si trova in alto verso l’interno della curva.
Non dimenticate di esercitare un’adeguata pressione sul pedale che si trova all’esterno, poiché in questo modo farete fronte alla forza centrifuga e avrete un notevole incremento del grip della vostra bici.
6- Abituarsi alla velocità
Vi abbiamo appena detto che la differenza in discesa si fa in curva. Tuttavia, soprattutto se non pedalate sin da bambini, anche abituarsi alle alte velocità che si possono raggiungere in rettilineo non è cosa facile.
Oltre i 60 km/h la strada si “fa stretta” e la sensazione di stabilità diminuisce. Queste condizioni, per molti, comportano istintivamente l’esigenza di tirare i freni.
Per qualcuno raggiungere velocità elevate è divertente e genera una scarica di adrenalina. Per altri invece solo tensione e paura. Se siete tra questi ultimi, senza correre inutili rischi e senza andare oltre i propri limiti, provate ad abituarvi alle alte velocità gradualmente, esercitandovi su una discesa vicino casa, con cui avete confidenza. Meglio se con un buon asfalto e non troppo difficile.
Ogni volta che la percorrete cercate di lasciar correre la bici nei tratti rettilinei a velocità sempre più sostenute. Questo vi aiuterà a prendere confidenza con le alte velocità e, soprattutto, a migliorare il feeling con il vostro mezzo e a scendere più rilassati, che come vi abbiamo detto al punto 1 è l’aspetto chiave per migliorare in discesa.
7- Imparare da chi è più bravo
Osservando si impara. Se nel vostro gruppo di amici c’è un discesista particolarmente bravo cercate di percorrere qualche tratto alla sua ruota. Osservate come si muove e come imposta le traiettorie. Sicuramente vi servirà per capire come migliorare in discesa e cosa fa di diverso rispetto a voi.
Potreste adottare una tecnica simile anche durante una Gran Fondo. Se nel vostro gruppetto notate qualcuno di particolarmente abile in discesa, cercate di piazzarvi alla sua ruota. Mantenete sempre la distanza di sicurezza, in modo da poter correggere eventuali errori, ma allo stesso tempo lasciatevi “guidare” nelle traiettorie. Invece, se in gruppo notate qualche ciclista non troppo pratico in discesa, cercate di “saltarlo” prima dello scollinamento, per evitare di farvi rallentare in discesa e dover azzardare un sorpasso con traiettorie al limite.
8- Lasciare sempre un po’ di margine
Non siamo professionisti. Di questo non ci dobbiamo dimenticare mai. Perciò anche nelle fasi di gara più concitate lasciate sempre un minimo margine di sicurezza per poter correggere una curva sbagliata o una frenata troppo al limite. In questo modo, per quanto possibile, diminuirete i rischi di rovinose cadute (fate pure tutti gli scongiuri del caso…).
9- E sul bagnato?
La guida sul bagnato richiede più attenzione e accortezza rispetto a quella sull’asciutto. La strada è più scivolosa e le doti di sensibilità diventano ancora più importanti.
Anche in questo caso, però, una serie di accorgimenti possono risultare preziosi.
Innanzitutto, se prevedete di affrontare discese bagnate, gonfiate le gomme a pressioni inferiori per migliorare l’aderenza.
Inoltre, a meno che non siate dotati di freni a disco, impostate una staccata più “lunga”, poiché i tempi di frenata sono ritardati rispetto all’asciutto, a causa dell’acqua e dello sporco che si depositano sul cerchio e che, dunque, rendono i freni meno pronti. A questo proposito vi consigliamo di evitare le ruote in carbonio poiché la frenata diventerebbe ancora meno rapida e potente.
Per quanto riguarda lo stile di guida, considerate che l’aderenza diminuisce e quindi occorre guidare più morbidi, con la consapevolezza che non potrete piegare come sull’asciutto.
Evitate le strisce bianche dell’asfalto, soprattutto in fase di frenata, perché sono molto viscide.
Infine, prestate molta attenzione alle prime gocce, soprattutto se non piove da tanto tempo, perché in quel caso la pioggia si mescola allo sporco e all’olio che si trovano sulla carreggiata e la strada diventa scivolosa come il ghiaccio. In queste condizioni le frenate e le impostazioni di curva devono essere ancora più delicate del normale.
Componentistica e scelte tecniche per scendere più sicuri
Fino ad ora abbiamo visto come affinare la tecnica di guida per scendere più forte e più in sicurezza. Non possiamo dimenticare, però, che anche la scelta giusta di componenti e materiali può servire per migliorare in discesa. Dunque, se nonostante tutto il vostro impegno in discesa non vi sentite a vostro agio, provate a prendere in considerazione alcune di queste indicazioni.
- Gomme di qualità e di sezione più larga
Lo pneumatico è il componente che sta a diretto contatto con l’asfalto, quindi gioca un ruolo fondamentale sulla tenuta di strada e sul feeling di guida.
Utilizzare pneumatici più elastici e con mescola più morbida vi garantirà un miglior grip (anche in caso di asfalto sconnesso). Potrete piegare di più e soprattutto avrete un senso di stabilità e sicurezza che vi aiuterà a rimanere anche più rilassati in bici. Una mescola più morbida avrà un’usura decisamente superiore, ma se non siete dei “draghi” in discesa ve la consigliamo caldamente.
Un altro aspetto da valutare nella scelta dello pneumatico è quello relativo alla sezione. Una gomma con sezione più larga avrà un’impronta a terra maggiore, quindi una maggiore tenuta, soprattutto se abbinata ad una ruota con canale interno largo.
La sezione da 25 mm ormai costituisce lo standard (anche la maggior parte dei Pro’ la utilizza a discapito della tradizionale 23mm), ma la scelta di un 28 mm potrebbe garantirvi ancora più stabilità e sicurezza. Ovviamente sacrificando qualcosa in termini di peso e scorrevolezza.
- Pressione adeguata
Affinché la gomma scelta possa garantire il massimo della prestazione è fondamentale rispettare le giuste pressioni di gonfiaggio. Sembra banale, ma non bisogna mai uscire dai range consigliati dai produttori.
Trovare la pressione che vi garantisca il giusto feeling è un discorso molto personale e non segue una regola scientifica. In ogni caso, se ricercate grip e stabilità evitate di gonfiare troppo, poiché un pneumatico troppo duro tenderà a saltellare e a perdere aderenza. Evitate anche pressioni troppo basse, poiché, anche se dipende dal tipo di pneumatico, potreste avere una sensazione di flessione poco piacevole.
Non dimenticate che sul bagnato è sempre bene utilizzare una pressione più bassa rispetto a quella che usate normalmente.
- Ruote basso profilo, meglio se con canale largo
Anche le ruote hanno un’incidenza significativa sulla facilità di guida della vostra bici in discesa. Ruote molto rigide, in genere, sono più difficili da guidare e da correggere in caso di errore. Per questo motivo (oltre che per il peso) difficilmente vedete i Pro’ utilizzare le ruote ad alto profilo nelle tappe di montagna dei Grandi Giri. Ciò vale ancora di più in caso di vento forte.
Dunque, se il vostro obiettivo è scendere più veloci e in sicurezza, ma soprattutto avere un feeling di guida migliore, scegliete ruote a profilo medio-basso, meglio se con canale largo. Infatti, anche la larghezza del canale interno, che sulle moderne ruote si attesta spesso tra i 19 e i 21mm, migliora la stabilità della ruota e dell’insieme ruota/copertone.
- Freno a disco
Sul freno a disco si sta discutendo molto e da diversi anni. C’è chi lo sostiene a spada tratta e chi lo ritiene inutile. Si parla del problema dei pesi e di quello della velocità del cambio ruota.
Non entrando nel merito del discorso, che richiede una trattazione dedicata e approfondita, qui ci concentriamo solo sull’aspetto discesa.
Dopo aver testato varie bici con freno a disco, possiamo assicurarvi che se in discesa non siete dei fenomeni, il disco può aiutarvi. Non tanto perché potrete “staccare” al limite, ma perché la frenata dell’impianto a disco è più potente e quindi capace di garantirvi maggiore sicurezza. Sarete quindi più stabili e rilassati, a tutto vantaggio della fluidità di guida.
Tutto questo se associato a ruote e gomme adeguate, capaci di ottimizzare la frenata del disco e la stabilità della bici (per capirci, montare una gomma da 21 mm con un impianto a disco avrebbe poco senso se il vostro obiettivo è andare più forte in discesa).
- Tipologia di bici
La natura della bici e le geometrie del telaio incidono in maniera fondamentale sulla stabilità in discesa. Se negli anni avete avuto modo di cambiare differenti telai, vi sarete resi conto di quanto possa essere diverso il comportamento da uno all’altro, sia in salita che in discesa.
Di norma, le biciclette “endurance”, cioè con geometrie più rilassate, sono più facili da guidare e offrono una sensazione di maggiore stabilità. Questo avviene perché si tratta di mezzi meno nervosi rispetto alle bici racing e quindi, se vogliamo, più “docili”.
A facilitare la guida in discesa contribuiscono:
- Un angolo sterzo più aperto.
- Un reach corto e uno stack pronunciato, che permettono una posizione più raccolta e alta.
- Un passo del telaio lungo, che garantisce maggiore stabilità.
- Un telaio capace di assorbire bene le asperità del terreno.
Una bici facile da guidare in discesa, in genere, è frutto del sapiente lavoro dei costruttori, che riescono a creare un’alchimia perfetta tra queste e altre caratteristiche, e può sicuramente aiutarvi compensare qualche lacuna di guida.
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.