SIENA - Credo che poche altre volte nella mia carriera professionale mi sia trovato dinanzi a una situazione come questa.
Ho assistito ad altre gare di professionisti su strada, campionati del mondo compresi, ma mai come questa volta ho sentito la gara.
Avere l’occasione di seguire e vivere da dentro la gara (e non ai margini della strada o anche in sella a una moto) è una faccenda che solo le immagini del video che trovate di seguito possono darvi un’idea, seppur vaga.
La Strade Bianche, la Classica del Nord più a Sud d’Europa, è diventata nel giro di 13 anni un nuovo monumento nel ciclismo mondiale.
La terza, insieme a Milano-Sanremo e Giro di Lombardia, in Italia.
Capirete, quindi, quanto la mattina del 9 marzo fossi nervoso, entusiasta, spaventato e gasato nel sedermi dentro la vettura numero 3 dell’assistenza neutrale di Shimano, insieme a Nicola Sbrolli e Massimo Rava, per vivere da dentro questa nuova Classica del ciclismo mondiale.
Una Instant Classic da 184 Km.
E stare dentro quell’auto mi ha permesso anche di fare un privilegiato sopralluogo di una parte del percorso della GF Strade Bianche che avrei fatto il giorno successivo (e di cui leggerete a breve).
Insomma, un tripudio di emozioni, come il video di seguito sta per trasmettervi…
Rivedendola a mente fredda mi hanno stupito diverse cose delle quali, mentre le osservavo, non ho avuto immediata contezza.
I pro’ sanno guidare, altro che...
Ovvio, direte voi, ma vederli in azione su un terreno così insidioso e diverso dal solito asfalto mi ha stupito davvero.
Ok, non saranno abili come i pro’ della Mtb, ma di certo le velocità che sono capaci di fare sulle discese sterrate della Strade Bianche non sono roba per tutti.
E più o meno tutti hanno messo in mostra doti di guida fuori dal comune per chi va in bici da strada.
Davvero bravi.
Massima velocità
Sono i corridori a dettare il ritmo e il loro ritmo va rispettato, assecondato e incentivato.
E’ questo che regola l’atmosfera in gara e si è obbligati ad essere iper competitivi, concentrati e motivati.
Altrimenti resti indietro, sbagli, cadi, desisti e mangi la polvere.
La Strade Bianche ne è un chiaro esempio.
Devi saper stare in gruppo
Se questa regola vale per chi sta in sella, vale ancora di più per chi guida i mezzi al seguito, auto o moto che siano.
Nicola Sbrolli, l’autista della macchina 3 di Shimano, sapeva dove stare, come mettersi e cosa fare in ogni momento.
Seguiva gli input dell’auto del direttore di corsa alla quale è rimasto attaccato per tutta la durata della gara.
E quando serviva si fermava, poi ritornava sotto e si rimetteva a disposizione con l’obiettivo di tenere alta la velocità della gara.
Tecnici sopraffini
Nicola e Massimo non a caso sono dei meccanici nella vita di tutti i giorni.
Come hanno raccontato nel video sono proprietari di negozi di bici e questo spiega la rapidità con la quale riescono a capire quale ruota usare per sostituirne una con la gomma a terra.
Sanno quale gruppo utilizzano i vari corridori, freno a disco o rim brake, riescono a capire e indovinare la loro altezza di sella nel caso questi debbano sostituire la bici e sanno farlo in tempi rapidissimi.
Insomma, non può esserci spazio per l’improvvisazione e allo stesso tempo bisogno saper improvvisare perché in gara succede di tutto.
Complici del successo
Vale per i tecnici dell’assistenza neutrale di Shimano e vale anche per tutti i membri dei team.
Non si vedono, non sono mai sotto i riflettori, ma senza di loro il ciclismo non sarebbe così spettacolare.
Non lo sarebbe mai stato.
Dietro le quinte c’è un lavoro enorme e che è commisurato a quello che compie il ciclista di turno per vincere.
Le braccia al cielo le alza un solo uomo, ma a vincere, da sempre, è tutta la squadra.
L’esperienza dentro la vettura Shimano è stata formidabile e mi ha convinto ancora di più che il livello agonistico dei pro’ è inarrivabile per noi “comuni mortali”.
Non c’è storia ed è magnifico proprio per questo motivo.
Qui il racconto (con video) dell'esperienza del sottoscritto alla GF Strade Bianche 2019.
Altra bella avventura...
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Dalla Mtb, alla bici da strada, passando per una e-Mtb e se capita anche una gravel bike. La bicicletta è splendida in tutte le sue forme e su BiciDaStrada.it, di cui sono il fondatore e il direttore, ci concentriamo sulla tecnica, sulle emozioni, sui modi per migliorarsi e soprattutto sul divertimento. Quello che fa bene al cuore, alle gambe e alla mente. Pedali agganciati!