“La discesa è un brivido”, e la discesa di Mohoric giù dal Poggio è stato un perfetto gioco d’equilibrio sopra la follia.

Un azzardo vincente che ha permesso al corridore sloveno, già Campione del Mondo Juniores nel 2012 e Under 23 2013, di agguantare il successo numero 16 della sua carriera da professionista. Il più bello, il più prestigioso.

Ma quanto è davvero sceso forte Mohoric? Perché a guardare il segmento Poggio descent su Strava sembrerebbe non aver fatto un tempo così eccezionale.
In realtà, in questo articolo vi spieghiamo perché non è così…

La discesa di Mohoric
Foto: LaPresse – Marco Alpozzi

La discesa di Mohoric: su Strava c’è qualcosa che non va…

Strava è la più nota piattaforma per il tracciamento GPS e l’analisi dati dedicata all’attività sportiva di lunga durata. Un punto d’incontro virtuale tra le prestazioni dei professionisti e quelle degli amatori.
Analizzando i dati della Sanremo 2022 ci siamo accorti di una discrepanza sulla rilevazione della discesa di Mohoric.

Secondo Strava, infatti, la folle discesa del campione sloveno non compare nemmeno nelle prime 10 posizioni. Il KOM del segmento Poggio (descent) appartiene all’australiano Simon Clarke (Israel-Premier Tech) con 3’11”, mentre secondo è Nibali con 3’12”.
Mohoric registra un tempo di 3’30” che lo posiziona oltre la 100esima posizione in classifica. Come è possibile?

Il segnaposto nero rappresenta Mohoric, quello viola Clarke e quello celeste Nibali. Da qui si nota che il cronometraggio della discesa parte da punti diversi

Abbiamo confrontato le prestazioni di Clarke (2021), Nibali (2019) e Mohoric (2022) e abbiamo notato che nella rilevazione c’è qualcosa che non va.
Per Mohoric il cronometro parte (in modo corretto) qualche metro dopo la celebre svolta a sinistra posta in piazza della Libertà, che da via Duca d’Aosta immette su via Grossi Bianchi.
Invece, la rilevazione del cronometraggio per Clarke e Nibali (ma anche per tutti i migliori tempi in classifica) sembra iniziare circa 200 metri più in là, oltre l’intersezione tra via Salita Poggio e via Val D’Olivi, “mangiando” almeno 20” al tempo della discesa (cfr Mohoric 2022-Clarke 2021).

Lo si capisce bene dall’immagine qui sotto, in cui si vede che tutto il distacco di Mohoric è accumulato nei primi 200 metri. Una cosa chiaramente impossibile.
Nel resto della discesa tecnica, invece, si può notare come lo sloveno guadagni costantemente, almeno fino al rettilineo finale prima di rientrare sull’Aurelia.
Chiunque ha un abbonamento a Strava Premium potrà effettuare personalmente questa verifica attraverso la funzione “Confronta prestazioni”.

Mohoric è rappresentano dalla linea nera in basso, che funge da riferimento. La linea viola identifica la discesa di Clarke 2021, la celeste quella di Nibali 2019

Si tratta di un’imprecisione evidente, a cui non sappiamo dare una spiegazione certa.
Potrebbe dipendere dal segnale Gps, ma c’è anche da dire che Strava potrebbe entrare in crisi per via della vicinanza molto ristretta tra i due punti di rilevazione, dato che la strada dopo il primo tornante del Poggio passa solo dieci metri sotto il punto di partenza del segmento.
Sono cose che possono succedere e immaginiamo che a molti di voi sarà capitato di percorrere un segmento e non trovarsi poi in classifica, ad esempio. Ecco, potrebbe dipendere proprio da un’imprecisione nella rilevazione Gps.

Dati certi

Così, per evitare confusione, siamo andati a controllare, cronometro alla mano, i tempi della discesa (svolta a sinistra di Piazza della Libertà fino al rientro sull’Aurelia) dato che Strava ritarda la rilevazione e chiude in anticipo il segmento.
La discesa vincente di Mohoric si assesta a 3’34”.
Jasper Stuyven (vincitore nel 2021), aveva impiegato 3’44”.
Nibali, in occasione della sua vittoria nel 2018, 3’47”.

La discesa di Mohoric
Foto: POOL Bettini/LaPresse

Se paragoniamo le due Sanremo vincenti di Nibali e di Mohoric emerge un dato che ci restituisce il valore della prestazione del campione sloveno. Sono ben 13” i secondi di ritardo accumulati da Nibali le cui doti in discesa sono risapute, anche se c’è da dire che nel 2018 la Merida del messinese era equipaggiata con freni rim brake.

Foto: LaPresse – Fabio Ferrari

Reggisella telescopico e freni a disco possono fare certo la differenza, ma fino ad un certo punto. Dopo sei ore e 40′ di gara e 287,5 km, lucidità, sensibilità e tecnica di guida sopraffina sono qualità indispensabili per guidare una bici da strada in discesa.
Se a queste doti uniamo la capacità di tenere testa ai migliori corridori al mondo fino al traguardo di via Roma ecco che la Sanremo di Mohoric entra nella storia anche per via della discesa record del Poggio.
Troppo veloce per tutti anche per Strava…

L’infografica qui sotto, realizzata da Velon.cc, dà l’idea di quanta differenza abbia fatto Mohoric in questa edizione:

Foto facebook.com/veloncc

Per maggiori informazioni: strava.com

QUI il segmento Strava “Milan – San Remo. Cipressa to finish” con gli ultimi 27 km di gara.

Foto in apertura: LaPresse – Fabio Ferrari

La discesa di Mohoric è già parte della storia del ciclismo e sta segnando una riflessione importante sulla tecnica applicata alla bici da strada per via dell’utilizzo del reggisella telescopico. Ne avevamo parlato nell’articolo qui sotto:

L’arma segreta di Mohoric alla Sanremo? Un reggisella…