Cerchi “classici”, cioè dotati di uncino (crotchet), mini hook e hookless. Standard differenti addirittura all’interno della stessa gamma prodotto. Il rischio è quello di non comprendere fino in fondo le ripercussioni di una determinata lavorazione sul sistema ruota e più in generale sul comportamento dell’intera bicicletta. Quindi… Quanti tipi di cerchio esistono? Quali sono i pro e contro di ogni sistema e cosa cambia sul lato pratico?

Ruota e gomma sono oggi più che mai due componenti complementari al punto che le aziende condividono risorse ed i relativi percorsi di ricerca e sviluppo (vedi Syncros e Schwalbe, QUI tutti i dettagli).

Abbiamo chiesto a chi produce ruote (Miche) come si è arrivati a definire questo panorama piuttosto variegato. Errori ed insidie, talvolta, sono dietro l’angolo.

Il freno a disco ha “liberato la ruota”

È una frase dotata di senso figurato che si sente spesso per introdurre le migliorie tecniche legate al freno a disco, l’innovazione principale implementata sulle bici da strada da circa dieci anni a questa parte.



«Con il freno rim brake c’era poco margine di manovra
– precisa Paolo Bisceglia, Product Manager Miche -. Le ruote erano dotate di un uncino dalle dimensioni importanti: 1,4/1,6 mm. Il tutto per mantenere il copertone in sede e contrastare l’aumento del volume dell’aria all’interno della camera a causa del surriscaldamento generato dall’attrito della frenata. Il freno a disco ha tolto di mezzo questo problema ed ha aperto nuovi scenari».

Un freno rim brake ripreso alla termocamera. Il surriscaldamento sulla pista frenante del cerchio in fibra di carbonio è massiccio. Foto: carbonalbike.com

Il margine d’azione è diventato così molto più ampio.
Miche, Campagnolo e Fulcrum sono stati tra i primi marchi al mondo a ridurre le dimensioni dell’uncino portando questa quota a 0,8 mm: è nato così quello che in gergo chiamiamo mini hook.

Un termine che non esiste per l’European Tyre and Rim Technical Organisation (E.T.R.T.O.) che, seppur in ritardo, con l’aggiornamento del 2022 è arrivata a normare la dimensione minima confermando la validità del mini uncino da 0,8 mm.

Quanti tipi di cerchio esistono
A sinistra la Kleos RD 36 con uncino. Al centro la gola della Kleos RD 62 mini hook. A destra la ruota gravel Graff hookless.

Quanti tipi di cerchio esistono? La questione sicurezza

Le ruote Kleos RD di Miche, presentate a metà settembre, sono l’esempio ideale per ampliare la riflessione.

All’interno della gamma prodotto troviamo tre coppie dotate di differenti altezze cerchio e specifiche tecniche.

Altezza cerchio

Canale interno

 Spalla

Kleos RD 36

36 mm

21 mm

Crotchet (uncino da 1,2 mm)

Kleos RD 50

50 mm

21 mm

Crotchet (uncino da 1,2 mm)

Kleos RD 62

62 mm

23 mm

Mini hook (uncino da 0,8 mm)


«
La copertura da 25 mm è ancora ampiamente diffusa ed una pressione d’esercizio più alta richiede un uncino più robusto – precisa Bisceglia –. Kleos RD 36 e 50 sono ottimizzate per questa gomma anche se compatibili con gomme da 28 mm e oltre. La scelta per la ruota da 62 è ricaduta su un canale da 23 mm ed uncino ridotto per due motivi: rendere più comoda una ruota importante limitando allo stesso tempo lo stress sulla struttura grazie alla maggiore elasticità dello pneumatico».

Da sottolineare che Miche non disdegna lo standard hookless utilizzato sulle ruote Mtb e gravel (Carbo Graff e Graff, QUI tutti i dettagli).
Il motivo di questa scelta è presto svelato.

La gola del cerchio delle ruote Miche Graff

«Di mezzo c’è la questione sicurezza – sottolinea Bisceglia -. I produttori europei sono più cauti rispetto ai produttori americani che hanno sdoganato lo standard hookless su canali da 25 mm. Ciò che frena i marchi del Vecchio Continente è la scarsa consapevolezza da parte del pubblico. Gonfiare una ruota hookless oltre i 5 bar (limite prescritto dall’E.T.R.T.O., ndr) espone il ciclista a rischi notevoli per l’incolumità».

Per l’azienda veneta, quindi, il futuro della ruota è mini hook: oltre a garantire massima affidabilità, l’uncino ridotto applicato su un canale interno da 23 mm apre ad una resa dello pneumatico simile a quella di una ruota hookless dotata di canale interno da 25 mm. Ciò accade per due motivi:

  • La larghezza del canale viene misurata all’ingresso della gola del cerchio e non alla base, dunque una ruota mini-hook con canale da 23 mm ha una base interna larga quasi 25 mm.
  • Il cerchietto dello pneumatico tallona tra la spalla e la gola cioè più in basso rispetto a dove avviene la rilevazione del canale interno. Ciò consente alla copertura di svilupparsi assecondando le pareti esterne del cerchio, evitando le strozzature generate dall’uncino classico che fino all’avvento del mini hook provocava l’effetto lampadina (o effetto baloon). Questo ottimizza il comportamento della gomma e la resa aerodinamica in maniera non tanto diversa rispetto a quanto accade con i cerchi hookless.

In sostanza per Miche l’influenza del mini uncino (0,8 mm per lato) è ridotta al minimo a tutto vantaggio della sicurezza con ogni sistema ruota.
Qui sotto un’immagine esplicativa.

A sinistra una ruota hookless con canale interno da 22,5 mm. A destra una ruota dotata di mini hook. Alla base della gola le dimensioni sono le stesse. Foto: Light Bicycle

Quanti tipi di cerchio esistono? In conclusione…

Sebbene le norme ETRTO 2022 ad oggi riconoscano solo cerchi crotchet (uncino) e TSS (Tubeless Straight Side, hookless), nella realtà le tipologie di cerchio sono almeno 3: hookless, mini-hook e crotchet (tradizionale con uncino).

C’è una soluzione migliore dell’altra? In che direzione si andrà nel prossimo futuro? Difficile dirlo, anche perché dipende dal tipo di utilizzo. Inoltre, siamo ancora in una fase di transizione. Fino a qualche mese fa l’hookless sembrava avere la strada spianata, mentre attualmente molti produttori si stanno orientando sul mini-hook.
Qui sotto ci limitiamo a ricordare in breve vantaggi e limiti.

Il cerchio hookless è più semplice da produrre (quindi dovrebbe costare meno) e permette di risparmiare qualche grammo. Di contro non è possibile superare i 5 bar per quanto riguarda la pressione d’esercizio ed è quasi sempre obbligatorio usare gomme TLR.

L’influenza del mini hook, come abbiamo visto, è limitata. Ciò permette di utilizzare senza particolari limiti (se non quelli imposti dai produttori cerchio + pneumatico) tutte le tipologie di pneumatico: dal tubeless fino alla camera d’aria andando ben oltre la soglia dei 5 bar e senza inficiare i vantaggi in termini di drag e di transizione ruota/pneumatico.
Ad oggi sembra essere il punto d’incontro ideale tra cerchio classico e cerchio hookless.

Per concludere sottolineiamo un aspetto banale, ma non scontato.

Una maggiore consapevolezza del pubblico, l’uniformità delle specifiche lato produttori ruote circa la pressione massima consentita (vedi l’eccezione di Enve) e indicazioni più chiare circa l’utilizzo della camera d’aria su una ruota hookless, potrebbero portare i produttori nel breve/medio termine a produrre al massimo due standard.

Nel mentre speriamo d’aver contribuito ad una maggiore chiarezza.
A breve pubblicheremo un ulteriore contenuto elaborato in collaborazione con Schwalbe per approfondire anche l’evoluzione tecnica delle coperture in base alle diverse tipologie di cerchio.

QUI tutti i nostri consigli tecnici.

L’UAE Team Emirates utilizza con successo ruote Enve senza uncino. La prima scelta su fondo sconnesso e non solo… Il dibattito è e rimane aperto.

Sarà Pogačar a sdoganare il tubeless e le ruote con canale largo hookless?