Chiara Ciuffini è un’appassionata di bici, granfondista e ambassador Specialized.
Su Bicidastrada.it ha già raccontato alcune delle sue storie e avventure in bici. Questa volta è reduce da tre esperienze davvero “dense”: si era ripromessa di partecipare in sequenza a tre delle gare più belle e conosciute delle Dolomiti, con tre bici diverse, e ci è riuscita, come ci racconta lei stessa…
In ordine, Hero, Maratona e Dolomiti Superbike, tutto nel giro di tre settimane!
Le tre biciclette con cui ha affrontato queste competizioni sono state rispettivamente:
– una Mtb, la Specialized Epic Pro per la Hero Dolomites;
– una bici da corsa, la Specialized S-Works Tarmac SL7 per la Maratona;
– una gravel, la Specialized Crux per la Dolomiti SuperBike.
Ecco quali sono state le difficoltà, le gioie e le piccole grandi scoperte che hanno costellato la sua “sfida”.
VM

Da quando ho scoperto, quasi per caso, la mia passione per la bici, ho avuto la fortuna di poterla vivere sotto tutti i punti di vista: strada, gravel, Mtb, e-bike, perché la mia curiosità non si è mai fermata.
Anche se amo la bici da corsa follemente, ogni anno cerco di pormi una sfida nuova, che mi porti a superare qualche limite e fare ancora un passo in avanti.

Quest’anno la sfida è stata affrontare le tre gare regine delle Dolomiti con tre bici diverse.
Quindi, cimentarmi nella Hero Dolomites con la Mtb, successivamente affrontare la Maratona dles Dolomites con la bici da corsa, e infine chiudere con la Dolomiti Superbike percorsa con la Gravel: tre esperienze, tre mondi diversi per cercare di abbattere limiti e paure e uscire dalla famosa comfort zone…

Hero Dolomites

Per me la Hero ha rappresentato la parte più difficile della sfida: ammetto di non avere grande tecnica in Mtb, soprattutto in discesa, e già il nome della gara mi incuteva timore!

Ero terrorizzata di non riuscire a portarla a termine.
Per mesi nelle uscite in Mtb pensavo a cosa avrei potuto trovare a Selva e quando sono arrivata lì e ho provato parte del percorso ho capito che ciò che avevo fatto fino a quel momento non era minimamente paragonabile al percorso di una gara così dura ed esigente.

Ho capito che la forza andava cercata più che nel fisico nella testa, e nella volontà fortissima di portare la bici all’arrivo.
E, dunque, nonostante le discese difficili, i tratti a piedi e la bici a spinta, ho portato la mia bici sotto quel traguardo.
E quando l’ho fatto ho pianto!

Tutta la paura, l’adrenalina, la stanchezza di mesi erano in quelle lacrime: ero felice ed avevo superato ciò che mi tormentava da tempo.

Maratona dles Dolomites

Chiusa la parentesi Hero, è stata la volta della Maratona delle Dolomiti, che conoscevo bene per averla già vissuta da agonista e anche vinta.

Sulla carta questa era la parte più “facile” della mia sfida con me stessa, anche se non si può mai dare nulla per scontato, perché le aspettative possono condizionarti…

È stata comunque una maratona ricca di significato, ho avuto modo di guardarmi intorno e godere di tanta meraviglia. Ho ascoltato le persone, c’era chi mi diceva che voleva mollare, chi aveva i crampi, chi cercava consigli…

All’arrivo ho realizzato che anche la seconda “tappa” della mia personale sfida era conquistata e ora ne mancava solo una: la Südtirol Dolomiti Superbike in gravel.

Dolomiti Superbike

La Dolomiti Superbike è una gara Mtb, ma che si può affrontare bene anche in gravel.
L’avevo già fatta lo scorso anno, così da quella esperienza ho preso lo spunto per presentarmi preparata nel migliore dei modi: rapporti e coperture più adeguate per la Crux, tolto il 40 denti anteriore ho montato un bel 38 e sulle ruote ho messo il tubeless Rombhus da 42, tacchettato e con più grip.

Arrivata a Villabassa, l’atmosfera era sempre quella di una bella festa in famiglia.
Questa gara era l’ultimo scoglio per me.
Al mattino del sabato di gara mi sentivo stanca e forse un po’ demotivata, ma dopo lo start è stato tutto un crescendo di emozioni.

Quest’anno ero più sicura di me e del mezzo, non c’è stato alcun ostacolo insuperabile e la cosa bella è che, nonostante la fatica, km dopo km mi divertivo sempre di più, fino all’arrivo, dove il mio caro amico Paolo Mutton ha gridato il mio nome!

Era fatta, anche questa l’avevo portata a casa!

Dimostrare a me stessa di avercela fatta, di aver superato la sfida che mi ero imposta, è stata la soddisfazione più grande.
E naturalmente, devo ringraziare chi mi ha sempre assecondato e sostenuto, a partire da Specialized e dal mio team Cingolani Specialized.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da chiara ciuffini (@chiara_ciuffini)

Le tre bici

Un’annotazione vorrei farla sulle tre bici con cui ho gareggiato, perché in fondo passare nel giro di tre settimane da una mountain bike a una bici da corsa fino a una gravel ha comportato adattamento, allenamento e preparazione ed è stata un po’ una sfida nella sfida!

Mtb: Specialized Epic Pro

Telaio: FACT 11 Full Carbon
Trasmissione: Sram AXS Eagle 30T, cassetta posteriore 10-50
Cerchi: Roval Control Carbon
Pneumatici : Specialized Fast Track Control

Se desiderate maggiori specifiche su questa bici, potete trovarle qui.

Strada: Specialized Tarmac SL7 versione Sagan Race Day limited edition n* 52/119

Telaio: FACT 12r Carbon, Rider First Engineered
Ruote : Roval Alpinist II
Pneumatici: Specialized Mondo
Cambio: Shimano Dura-Ace 12 velocità

Qui ulteriori dettagli sulla Tarmac SL7 nell’allestimento con Dura-Ace.
Qui invece informazioni sulla collezione limitata Sagan Race Day.

Gravel: Specialized Crux Pro

Telaio: Crux FACT 10r Carbon
Manubrio: Roval Terra, Carbon
Cambio: SRAM Force eTap AXS
Corona anteriore: 38T
Cassetta: 10-44 T
Ruote: Roval Terra CL Wheel
Pneumatici : Specialized Rhombus 42

Se volete leggere tutte le specifiche tecniche della bici, le trovate qui.

Le Dolomiti: paradiso della bici

Le conoscete tutti e probabilmente non ci sarebbe bisogno di ribadirlo, ma ci tengo a dire che le Dolomiti sono un territorio strepitoso, le amo da anni e quest’anno sono riuscita a viverle davvero in maniera totale.

Ancora una volta sono rimasta sbalordita dalla bellezza e dalla purezza della natura.
La bici è anche e soprattutto questo: la possibilità di vivere emozioni in mezzo alla natura, senza aver per forza un cronometro che spinge a guardare solo la nostra ruota, la bicicletta è anche la bellezza di raggiungere mete sconosciute, fermarsi e rimanere in silenzio ad ammirare ciò che ci circonda.

Dopo questa esperienza così intensa, invito tutti a provare: ogni tanto, alzate lo sguardo dal computerino e lasciatevi andare...

Qui sotto trovate un altro racconto di Chiara Ciuffini sulle Dolomiti in bicicletta:

Lo spettacolo meraviglioso (e nostalgico) delle Dolomiti silenziose

Qui invece vi riproponiamo la storia di Daniel Rocchi, che ha voluto anche lui affrontare una sfida un po’ “folle”…

Hero più Sportful insieme: un pazzesco week-end sulle Dolomiti

QUI tutte le altre storie che vedono protagonista Chiara Ciuffini.