Non è un marchio che ad oggi in Italia stuzzica la fantasia degli appassionati anche se uno dei nostri tre UCI ProTeam ha come primo sponsor proprio questo produttore di bici tedesco. Un realtà fondata a Rosenheim (Baviera), vera e propria costola del negozio di articoli sportivi iko Sportartikel Handels, che a partire dal 1990 ha iniziato a proporre biciclette proprietarie.
La corratec CCT EVO Pro (sì, corratec si scrive minuscolo), bici aero presentata ad Eurobike 2022, oltre ad essere la bici ufficiale dell’omonimo team mi ha stupito per qualità costruttiva e sostanza.
Prima di iniziare una premessa: non sottovalutate corratec!
Iko Sportartikel Handels GmbH oggi conta due punti vendita più lo shop online che distribuiscono oltre 2.000 articoli multisport (ciclismo incluso ovviamente) a Raubling e Saliburgo (Austria).
Oltre a questo, il 6 agosto 2022 Konrad Irlbacher junior (fondatore e CEO corratec) ha inaugurato assieme alla moglie Cielo uno stabilimento produttivo da 30.000 m² a Timişoara (Romania, foto sotto).
Nell’ultimo anno fiscale (luglio 2022-giugno 2023) le unità prodotte da corratec sono state 100.000, per un giro d’affari da 100 milioni di euro.
L’investimento fatto in Romania nel lungo periodo punta a triplicare la produzione aumentando di fatto anche il servizio conto terzi.
Lo stabilimento di Timişoara è stato concepito in particolare per le e-bike e la gamma media.
L’alta gamma del catalogo corratec, tra cui la CCT Evo, non viene assemblata in serie. Le operazioni sono concentrate presso la Casa Madre, a Raubling (foto sotto).
1 – Dettagli tecnici telaio
– Geometrie: 9,5
La bici oggetto di questo test è una taglia 48.
Il rapporto stack-to-reach è di 1.31.
La bici è aggressiva, ma non troppo se pensiamo ad altre aero bike che vantano un rapporto inferiore, cioè ancora più corsaiolo.
Qui una precisazione. Il tubo di sterzo è meno generoso rispetto alla concorrenza e riflette uno stack contenuto mentre la lunghezza dell’orizzontale ed il reach si avvicinano alle quote di una taglia 50.
Angolo piantone 74°, angolo di sterzo 73°.
A conti fatti la bici è meno “distesa” rispetto ad altre aero bike, ma mai scorbutica: la lunghezza del triangolo principale finisce per compensare bene gli angoli più aperti ed un interesse piuttosto compatto (974 mm).
Insomma, se vi piacciono le bici da competizione questi sono i numeri di un “giocattolo” ben studiato.
– Assetto in sella: 10
Nonostante l’attacco manubrio ridotto (80 mm) ed una posizione più alta rispetto al mio tradizionale assetto zero stack mi sono subito sentito a mio agio.
Sono alto 167 cm per 78 cm di cavallo. La mia altezza sella è pari a 69,5 cm. Non ho avuto difficoltà a saltare dalla Cube Litening Air taglia 50 a questa corratec CCT EVO Pro: solo un caso?
L’effetto sorpresa citato nel titolo è emerso già durante il primo approccio.
Ok, provengo sempre e comunque da un bici racing, però non è scontato sentirsi a casa fin da subito al punto da voler allungare già alla prima uscita. E vi dirò di più: sono rimasto volentieri in sella per più di cinque ore ed oltre 160 km.
– Cura costruttiva: 9
Il progetto è nel complesso ben eseguito e regala dettagli che contribuiscono a rendere unica la CCT Evo come il design combinato telaio-forcella Boomerang Line che crea una continuità delle linee.
A rendere più evidente la cura costruttiva ecco il manubrio integrato corratec Road Carbon Handlebar in fibra di carbonio: il design proprietario è caratterizzato da una barra superiore piuttosto corposa.
Il taglio semicircolare nella zona di tiraggio della serie sterzo, sopra le due viti di serraggio dell’attacco, è una soluzione semplice quanto efficace per limitare i sovraccarichi in una zona parecchio sollecitata.
Colpiscono anche i forcellini ben “affogati” su telaio e forcella.
Inoltre, le coppie di serraggio (Nm) sono sempre ben visibili su ogni componente.
– Componentistica utilizzata: 9
La corratec CCT Evo Pro 2024 viene proposta con il nuovo Sram Force eTap AXS senza misuratore di potenza.
In foto vedete il “vecchio” gruppo trasmissione perché l’azienda a fine estate ha assemblato alcuni esemplari con la precedente generazione prodotto per terminare lo stock a magazzino.
A sorprendere anche i componenti proprietari…
Il manubrio integrato (80-380 mm la combinazione prevista per la taglia 46 e 48) presenta un attacco con inclinazione negativa pari a 5,5°, un drop da 126 mm ed un reach da 77 mm.
Colpisce anche l’avanzamento di 12,5° e l’angolo esterno (outsweep, da non confondere con il flare) di 8° per una maggior stabilità in presa bassa e la possibilità di sfruttare al meglio la rotazione delle leve. Occhio ai nuovi limiti UCI!
Le ruote Zzyzx AR56 sono anch’esse proprietarie.
Il cerchio in carbonio Toray T700 e T800 da 56 mm d’altezza presenta un canale interno da 23 mm, larghezza esterna da 30 mm, 24 raggi in acciaio a testa dritta all’anteriore e 28 al posteriore.
7,58 bar (110 psi) la pressione massima consentita.
I mozzi in lega di alluminio sono sempre marchiati Zzyzx.
Gli pneumatici Pirelli P Zero Race TLR da 26 mm (QUI il nostro test) con camera d’aria in butile pur essendo molto scorrevoli a conti fatti non sono l’abbinamento ideale per questo tipo di ruota sopratutto quando il fondo inizia ad essere sporco o sconnesso.
Altro appunto: le ruote non sono tubeless ready!
È necessario quindi applicare l’apposito nastro prima di operare la conversione.
I passaggi ruota contemplano coperture fino a 32 mm (700x32c).
A rifinire la lista montaggio la sella Selle Italia Novus Boost Evo TM Superflow con forchetta in manganese.
– Peso: 7,5
7,515 kg il peso rilevato (taglia 48 senza pedali).
La bici sulla bilancia non è leggerissima. C’è da dire però che l’allestimento in test prevedeva gomme TLR (dunque più pesanti) montate con camera d’aria, dunque non una soluzione ideale. Inoltre, solo con l’impiego di due camere d’aria in TPU si potrebbero già limare 150 gr (almeno).
– Prezzo: 7
6.999 euro. Ancora presto per fare un paragone schede tecniche alla mano visto che ad oggi non sono molte le bici allestite con il nuovo Force eTap AXS e quelle sul mercato vengono proposte di serie con il misuratore di potenza.
Di sicuro c’è che la concorrenza propone configurazioni simili con il “vecchio” Force e power meter anche a più di 500 euro in meno. Non proprio un incentivo…
Se spostiamo l’attenzione verso il segmento all-round ci si può benissimo portare a casa una bici il nuovo Force ed anche il misuratore.
Il prezzo, quindi, è alto, ma non altissimo a pensarci bene.
– Garanzia: 7
Ai due anni della garanzia legale corratec aggiunge una garanzia convenzionale di quattro anni valida per il primo proprietario previa registrazione della bici sul sito corratec.com.
Non è attivo un programma di crash replacement.
Viste le potenzialità e le dimensioni dell’Azienda descritte in apertura si può fare di più per aggredire il mercato e sfruttare al meglio la vetrina del team.
Voto finale (da 1 a 10): 8,42
2 – Comportamento in salita
Difficile da decifrare nei primi frangenti quando la strada sale.
Non è così reattiva come un modello votato alla salita (vedi Cube Litening Air), ma allo stesso tempo risponde meglio alle sollecitazioni rispetto ad altre bici aero (scatto secco e rilanci sui pedali).
Un aspetto da ricondurre, a mio avviso, in particolare alle geometrie.
La porzione superiore del manubrio non è del tutto amica degli scalatori che amano viaggiare in presa alta. Il profilo alare della barra è corposo: chi ha le mani piccole potrebbe non riuscire a chiudere bene la presa con il pollice in opposizione.
Voto finale (da 1 a 10): 8,5
3 – Comportamento in discesa
La giusta combinazione con ruote dotate di canale interno da 23 mm permette di avere un mezzo progressivo e sempre stabile anche a velocità superiori gli 80 km/h. La struttura all’avantreno è rigida quanto basta: risponde ad ogni minimo input proveniente dal ciclista ed allo stesso tempo in curva perdona un’eventuale correzione della traiettoria.
Al di là del prezzo e dell’allestimento la corratec CCT Evo Pro la si gode fin da subito su questo terreno se si è dotati di uno stile di guida pulito e sicuro. Per gli utenti meno esperti: prendete comunque le misure prima di iniziare a pennellare le curve!
Le coperture da 26 mm con camera d’aria su un canale da 23 mm sono veloci quanto insidiose… Con un 700×28 si potrebbe viaggiare più sicuri.
Voto finale (da 1 a 10): 8,5
4 – Comportamento in pianura
Su questo terreno e su percorsi leggermente ondulati la CCT Evo si fa voler bene. Sono almeno tre i fattori che incidono sull’alta prestazione.
Il telaio è ben disegnato nelle forme e per nulla soggetto a turbolenze anche con forte vento trasversale.
Le ruote Zzyzx AR56 pur avendo un’altezza cerchio non trascurabile offrono un effetto vela importante e sono sorprendentemente stabili. In altri termini: la velocità non è solo una sensazione.
Se il manubrio in salita può risultare poco agevole, in presa media (quando si pedala in posizione aerodinamica con le mani sulle leve) si finisce per apprezzare la porzione superiore piuttosto corposa. La sensazione è simile a quella di un poggiagomiti. Mano, avambraccio e spalla ringraziano.
Voto finale (da 1 a 10): 9,5
VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 8,67
Corratec CCT Evo Pro: in conclusione
Sotto l’aspetto puramente tecnico si tratta di una bici superiore alle attese.
Ha poco o nulla da invidiare alle piattaforme di marchi più blasonati. Lo sviluppo del progetto totalmente interno la dice lunga sulle potenzialità dell’Azienda tedesca che mi ha ricordato vagamente il salto di qualità in termini di numeri e modalità di produzione fatto da Canyon a fine 2015.
I punti deboli di questa bici sono veramente pochi e sono da ricondurre al di fuori del prodotto.
Sembra paradossale, ma è così: prezzo non del tutto concorrenziale, condizioni di garanzia limitate, coperture accessorie assenti, personalizzazione in fase d’ordine dedicata al solo manubrio (80/380, 100/400, 110/420 e 120/420 le misure disponibili).
Non da ultimo la comunicazione dei dettagli tecnici attraverso i canali ufficiali non è precisa e diretta.
Il manubrio è in grado di ospitare i classici supporti ciclocomputer a stelo unico (occhio al diametro delle viti più abbondante del solito). Manca però una linea di accessori.
Insomma il prodotto c’è, i rivenditori ufficiali pure. Il marchio gode di una vetrina in ambito professionistico che non tutti hanno. Le premesse per far bene ci sono tutte. Serve solo un po’ di tempo?
Perché comprarla
- Geometrie “insolite”, ma ben studiate
- Veloce in pianura e su percorsi ondulati
- Bici aero stabile e poco soggetta a turbolenze anche con vento trasversale
- Qualità dei componenti proprietari, ruote e manubrio in particolare
Perché non comprarla
- Prezzo non del tutto concorrenziale
- Condizioni di garanzia pressoché al minimo
- Mancanza di accessori dedicati
Per maggiori informazioni: corratec.com/it
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