La 3T Extrema Italia è una bici gravel molto particolare. Potremmo dire che è estrema sia di nome che di fatto, visto che prevede un telaio con forme aero, ma è stata ottimizzata per l’uso di gomme 700×50. E in ogni caso 3T sconsiglia di scendere sotto le 700×45.

Ve l’abbiamo presentata nei dettagli in questo articolo, sottolineando che telaio e forcella sono Made in Italy e che, nell’intento di 3T, è stata sviluppata con l’obiettivo di offrire le sensazioni di una Mtb XC, ma con posizione da strada.

3T Extrema Italia

Non vi nascondo che ero molto curioso di provarla e che dopo quasi un mese d’uso intenso mi sono fatto delle idee piuttosto chiare, anche se rimane una bici difficile da categorizzare in maniera precisa. Ti fa sentire subito a casa, sia che tu provenga dal mondo della Mtb che da quello della strada, ma se devo essere onesto, per me è molto più vicina ad una Mtb con manubrio da strada che viceversa. Anche se questa probabilmente è una sensazione personale e magari qualche altro tester vi dirà il contrario.

La cosa oggettiva, invece, è che questa 3T Extrema Italia va usata con pressioni molto basse, tanto che nel corso delle prime pedalate ho faticato a trovare il setting ideale. Considerate che a 1.7 – 1.8 la trovavo ancora troppo gonfia e che in alcune uscite sono sceso anche a 1.2-1.3 bar (peso 67 kg)…

1 – Dettagli tecnici telaio

– Geometria: 8
Le geometrie della Extrema Italia sono sviluppate intorno a ruote 700×50 e sono piuttosto uniche nel panorama gravel attuale.

Pur essendo una bici progettata per l’off-road spinto, il reach rispetto ai competitor è contenuto e richiede l’uso di un attacco lungo rispetto alla media. Diciamo che le misure di reach e stack ricordano alcune bici endurance e sono pensate per consentire al ciclista una posizione comoda sulle lunghe distanze.
Di contro, rispetto alla Racemax, ha un movimento centrale più basso, per garantire più stabilità, soprattutto con l’uso di gomme di sezione generosa, e un carro posteriore molto più lungo. Anche l’angolo sterzo è più aperto.

L’interasse è lungo, ma non lunghissimo, e si posiziona a metà strada tra le gravel race e quelle più orientate al fuoristrada e al bikepacking.

Prende mezzo voto in meno perché le taglie al momento sono un po’ pochine: solo 4. Da 3T non ci hanno escluso che altre misure verranno aggiunte in futuro, ma per ora vista la produzione Made in Italy hanno preferito concentrarsi su quelle più richieste. Qui sotto trovate la tabella nel dettaglio:

– Assetto in sella: 9
Sono alto 183 cm, pedalo a 77,5 cm di altezza sella e per il test ho scelto una taglia 56 con attacco da 100 mm.

La misura si è rivelata perfetta, anche se per ottimizzare il feeling in fuoristrada ho dovuto spostare la sella più avanti rispetto alla posizione che uso di solito. Con questo aggiustamento ho trovato un assetto ottimo e devo ammettere che anche dopo uscite lunghe, con temperature molto rigide, sono sempre tornato a casa senza particolari dolori.
Considerando che il telaio è tutt’altro che morbido, lo ritengo un risultato davvero interessante.

– Cura costruttiva: 10
La cura costruttiva e il design unico e ricercato sono da sempre elementi distintivi di 3T, ma lo sono diventati ancora di più con le versioni Italia prodotte nel nuovo stabilimento di Presezzo (BG).

Inoltre, rispetto al passato, il nuovo passaggio interno dei cavi introdotto grazie all’attacco More Integrale consente un salto di qualità notevole dal punto di vista estetico, almeno dal mio punto di vista.

3T Extrema Italia

3T Extrema Italia
L’attacco More Integrale consente il passaggio interno dei cavi: un miglioramento estetico significativo

Le forme aerodinamiche delle tubazioni non passano inosservate, ma senza che la linea generale del telaio ne risenta in modo negativo.
Nonostante le sezioni generose, i pesi di telaio e forcella rimangono contenuti: rispettivamente 1.090 grammi (taglia 54) e 400 grammi.

3T Extrema Italia
Da questa foto si vede bene il profilo fortemente aero del tubo obliquo, pensato per “nascondere” borraccia e portaborraccia all’aria

Tra i dettagli facciamo notare i tanti punti di fissaggio, la protezione in plastica posizionata sotto al movimento centrale, il forcellino con standard UDH e il serraggio sella a scomparsa, semplice ma funzionale. Ricordiamo anche che la 3T Extrema Italia può montare sia guarnitura 1x che 2x, ma esclusivamente trasmissioni elettroniche.

3T Extrema Italia
Qui è nascosta dal fango, ma la protezione in plastica è molto utile…

Parlando di cura costruttiva non possiamo non spendere qualche parola sulla tecnologia produttiva d’avanguardia impiegata negli stabilimenti 3T italiani, che si basa sull’intreccio di filo preimpregnato in fibra di carbonio (filament winding) combinato con l’infusione a pressione della resina su tessuto secco posizionato all’interno di uno stampo (RTM, Resin Transfer Molding).
Se volete saperne di più ne avevamo parlato in modo approfondito nell’articolo che trovate qui sotto:

3T Racemax Italia XXX: carbonio “nudo”, intrecciato e Made in Italy

– Componentistica utilizzata: 8,5
Tutte le bici complete sono montate con una configurazione mullet, cioè con comandi e freni Sram da strada e cambio da Mtb della serie Eagle Transmission, con cassetta 10-52 e corona anteriore da 40 denti. E’ una scelta radicale, ma che si sposa perfettamente con la natura della bici. Permette di affrontare senza “morire” anche i tratti più ripidi e sconnessi, ma paga qualcosa nella progressività della scala sui tratti più scorrevoli e veloci. A me è una soluzione che piace.

3T Extrema Italia

La bici in test rispecchia l’allestimento di serie Sram Rival AXS/GX Eagle Transmission, ma con l’aggiunta del reggisella telescopico Rock Shox Reverb AXS con 50 mm di escursione. E’ molto utile sui tratti di discesa più ripida e tecnica, ma aggiunge un bel po’ di grammi al peso complessivo. Valutate se vi serve veramente…

Le ruote sono le Zipp 303 S con cerchio in fibra di carbonio hookless, che rappresentano un ottimo compromesso tra prestazioni, robustezza e prezzo. Il canale interno è da 23 mm, ma su una bici del genere ci si potrebbe spingere senza problemi fino a 25 mm.

Le gomme di serie sono le Continental RaceKing da 2.1 (700×50). Uno pneumatico robusto, che garantisce ottimo grip in tutte le condizioni, ma chiaramente non brilla per leggerezza e scorrevolezza. In base alle proprie necessità d’uso ognuno potrà orientarsi sulla gomma che ritiene più opportuna, ricordando che 3T suggerisce di rimanere nel range tra 700×45 e 700×57.

In queste foto vedete lo spazio tra gomma e forcella e gomma e telaio con pneumatico 700×50

Condizione imprescindibile, a mio avviso, è passare subito al tubeless, così da poter usare pressioni molto basse e sfruttare al massimo le potenzialità del mezzo. Se pensate di usare una bici del genere con la camera d’aria forse è meglio orientarsi su altro. 

Per il giudizio sull’Eagle Transmission mi riservo di utilizzarlo anche su qualche altra bici. E’ vero che grazie al suo nuovo concetto permette di cambiare in ogni condizione, anche sotto sforzo, ma specie per chi proviene dalla strada potrebbe risultare un po’ lento.

3T Extrema Italia
Il cambio GX Eagle Transmission mi è sembrato un po’ lento nella risposta, ma voglio provarlo su altre bici prima di dare un giudizio definitivo

Infine, come avevamo già fatto in occasione del test della Exploro, spendo delle parole di elogio sul manubrio in carbonio 3T Aeroghiaia Integrale, che ha un’ergonomia della curva che mi piace tantissimo, così come il Superghiaia, che forse sarebbe ancora più adatto su una bici così fortemente destinata all’off-road.

L’ergonomia della piega Aeroghiaia è uno dei pezzi forti di questa bici

– Peso bici: 7,5
Il peso rilevato in taglia 56 (senza pedali, con due portaborraccia e liquido sigillante) è di 9,650 kg. Non pochissimo, soprattutto se messo in relazione al costo della bici e alla leggerezza di telaio e forcella. E’ chiaro che l’uso di componenti da Mtb porta a sacrificare qualche grammo.
Credo che eliminando il reggisella e utilizzando gomme un po’ più leggere si possa scendere di poco sopra i 9 kg, ma dipende sempre qual è l’uso che pensate di farne.

– Prezzo bici: 6,5
Il prezzo al pubblico di questo allestimento (senza reggisella telescopico) è di 7.299 euro. Considerando che il solo kit frame costa 4.999 euro il prezzo finale è anche competitivo, ma certo non è una bici per tutti.

– Garanzia sul telaio: 8
Per tutti i prodotti 3T fabbricati a partire dal 2017 la garanzia può essere estesa a 5 anni (2 anni standard + 3 anni di estensione) previa registrazione sul sito  3T entro 30 giorni dall’acquisto.
In caso di rottura dovuta a urto o incidente 3T propone anche un programma Crash replacement, i cui dettagli vanno però richiesti tramite rivenditore.

Voto finale (da 1 a 10): 8,21

2 – Comportamento in salita

– Su asfalto: 7
L’asfalto non è il terreno ideale della 3T Extrema Italia, a prescindere che sia salita o pianura. Il telaio è molto rigido e reattivo, e si sente. Ma la gomma RaceKing da 2.1, soprattutto se gonfiata a pressioni basse per ottimizzarne l’uso in off-road, offre tanto grip ma scorre poco. Sul ripido anche il peso non gioca esattamente a suo favore.
Con questi rapporti si sale ovunque, ma il vero divertimento è in fuoristrada.

– Su sterrato: 9
Il peso rimane, ma su sterrato la musica cambia, soprattutto sui tratti più scassati e impervi.
I rapporti da Mtb permettono di salire ovunque.
Le gomme da 2.1 garantiscono grip e trazione in ogni condizione.
La rigidità torsionale del telaio, soprattutto nella zona del movimento centrale, permette di ripartire con facilità anche da basse velocità, dopo aver superato pietre e ostacoli.
In soldoni, la 3T Extrema Italia potrà condurvi là dove per altre gravel è impensabile.

Voto finale (da 1 a 10): 8

La rigidità del movimento centrale è degna delle migliori bici da strada

3 – Comportamento in discesa

– Su asfalto: 8
Le geometrie trasmettono un ottimo mix tra maneggevolezza e agilità. L’avantreno è rigido e molto preciso, ma è chiaro che su asfalto il comportamento è fortemente influenzato da gomme e pressioni. Con pressioni adatte all’uso off-road potreste percepire una spalla un po’ troppo molle, che non sempre trasmette una sensazione di fiducia.

– Su sterrato: 9,5
Su questa bici, forse più che su altre, conta tanto la pressione delle gomme.
Ho iniziato gonfiando a 2 bar (sono 67 kg), ma mi sono subito accorto che era eccessiva, o comunque utilizzabile solo su fondi molto scorrevoli. Sono sceso gradualmente fino ad arrivare anche a 1.2 sull’anteriore e 1.3 sul posteriore, cioè pressioni da Mtb. Questa soluzione consente di copiare molto bene le asperità del terreno e allo stesso tempo di assecondare un telaio che comunque ha un’anima race, dunque risulta piuttosto rigido e nervoso. Per percorsi misti, probabilmente, una pressione di circa 1.5 bar potrebbe rappresentare l’equilibrio ottimale.

Sullo sterrato sconnesso la mia pressione ideale è stata inferiore a 1.5 bar. In questo modo il RaceKing offre un gran grip, ma chiaramente paga in termini di scorrevolezza su asfalto

Per sintetizzare quello che penso della Extrema Italia in discesa su sterrato, io l’ho trovata molto divertente, ma per sfruttarla al massimo serve qualcuno che la bici in fuoristrada un po’ la sappia portare.

Al di là delle sensazioni, vi dico che con gomme gonfiate a 1.3-1.4 e telescopico abbassato ho fatto segnare il mio miglior tempo su una discesa veloce e sconnessa che uso normalmente per testare bici e gomme su una discesa veloce e sconnessa che uso normalmente per testare bici e gommediscesa veloce e sconnessa che uso normalmente per testare bici e gomme su una discesa veloce e sconnessa che uso normalmente per testare bici e gomme. E di passaggi su questa discesa ne ho fatti tanti…

Voto finale (da 1 a 10): 8,75

3T Extrema Italia

4 – Comportamento sul pedalato

– Su asfalto e sterrato
Ve lo abbiamo detto sin dalla prima uscita, nonostante le linee aero e l’ottima rigidità torsionale è una bici più orientata all’uso in fuoristrada che a fare velocità su asfalto. Mentre con altre gravel (e altre gomme) in pianura ho avuto l’impressione di viaggiare quasi come con una bici da corsa, la Extrema Italia su strada non mi ha mai dato questa sensazione di scorrevolezza e credo che il motivo sia tutto da ricercare nelle gomme. Se di norma fate tanto asfalto potreste pensare ad una gomma 700×45 con pressioni un po’ più alte. Oppure, direttamente ad un’altra bici, come ad esempio la Racemax, per rimanere in casa 3T.

Così come già descritto per la salita, su sterrato cambia tutto. La gomma da Mtb permette di copiare le asperità del terreno e di continuare a pedalare anche sui tratti più accidentati. Inoltre offre un ottimo livello di comfort, nonostante la rigidità del telaio. Per le velocità che riesco a tenere io su sterrato le forme aero sono più un vezzo estetico che altro, ma per chi ha gamba e fa certi tipi di gare, possono sicuramente rappresentare un vantaggio extra.

Voto finale (da 1 a 10): 7 su asfalto e 9 su sterrato

VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 8,24

3T Extrema Italia: in conclusione

Partiamo da una cosa certa: fino ad oggi una bici con queste caratteristiche non l’avevo mai provata.
E probabilmente in parecchi non l’avevano nemmeno mai vista, dato che durante il test non c’è stata una sola persona con cui ho pedalato che non si sia soffermata a guardarla. C’è chi ne è rimasto affascinato e chi invece non ne capisce il senso, ma questo fa parte del gioco quando si parla di un prodotto così fuori dagli schemi, così estremo appunto.

A mio avviso non è una bici destinata ai principianti, a chi si avvicina al gravel e vuole capire di cosa si tratta. E’ una bici molto specifica, che si rivolge ad un utente con una certa esperienza, che sa bene cosa vuole e in gravel affronta percorsi con almeno un buon 85-90% di sterrato, di cui una bella percentuale con fondo scassato. E’ in queste circostanze che la 3T Extrema Italia può essere sfruttata al massimo.

O, in alternativa, è anche un mezzo per chi in una bici non guarda le caratteristiche tecniche, ma l’aspetto emozionale e di design. Ecco, la Extrema Italia è una bici da sfoggiare nell’uscita in compagnia o da poggiare fuori dal bar per la pausa caffè. Di certo non vi farà passare inosservati…

3T Extrema Italia

Perché comprarla

  • Rapporti e gomme da Mtb permettono di andare dove con altre gravel è impossibile
  • Cura dei dettagli e design accattivante
  • Divertimento in discesa assicurato, soprattutto se avete un po’ di manico

Perché non comprarla

  • Bici molto specifica, dedicata a chi in gravel pedala principalmente in off-road.
  • Prezzi elevati. O meglio, mancanza di allestimenti d’ingresso con prezzi accessibili.
  • Su asfalto, specie in pianura, è poco scorrevole

Per maggiori informazioni: 3t.bike

VALUTAZIONE IN SINTESI
Dettagli tecnici
8.21
In salita
8
In discesa
8.75
In pianura
8
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Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.
test-3t-extrema-italia-e-molto-divertente-ma-non-e-per-tutti<strong>PRO</strong>: cura dei dettagli e design accattivante; possibilità di affrontare percorsi molto sconnessi, dove non è possibile andare con altre gravel; telaio super reattivo ma comfort garantito dalle gomme di ampia sezione; produzione made in Italy <br/> <strong>CONTRO</strong>: bici molto specifica, poco scorrevole su asfalto e destinata ad un utente esperto, prezzo, peso non molto contenuto in relazione al prezzo