Wilier Rave SLR o Jena? Ovvero gravel con focus sulle prestazioni o sulla versatilità e l’avventura.

Il segmento gravel è in continua evoluzione e negli ultimi mesi si è fatta sempre più netta la distinzione tra queste due categorie di prodotti.
Ma quali sono le differenze principali tra una gravel “da gara” e una più “classica”?
Chi dovrebbe scegliere una piuttosto che l’altra?

Wilier Rave SLR o Jena

Partendo dal confronto tra Wilier Rave SLR e Jena, nel video in basso abbiamo evidenziato le principali differenze in termini di geometrie, di peso, di destinazione d’uso e di sensazioni in sella.
In questo articolo, invece, vi parliamo di un test più oggettivo, realizzato sullo stesso percorso, mettendo a confronto dati di potenza e tempi su segmenti molto diversi tra loro, per verificare se le sensazioni sono avvalorate anche dai numeri.
Se siete curiosi di sapere com’è andata, dopo aver guardato il video continuate nella lettura…




Le bici oggetto del test: allestimento e peso

Come avrete capito, per effettuare il confronto abbiamo utilizzato la nuova Wilier Rave SLR e la Wilier Jena, entrambe in taglia L.

La prima è una gravel orientata a leggerezza e prestazioni, che può essere utilizzata anche come bici da corsa.
La seconda è in gamma da più tempo e rispecchia il concetto più classico del gravel.
E’ comoda, versatile, si adatta bene ad ogni terreno e può essere usata anche per il bikepacking, grazie ad una serie di attacchi extra su telaio e forcella.
La differenza sta anche nella qualità della fibra, poiché quella della Rave è più pregiata e simile a quella della 0 SLR.

Wilier Rave SLR o Jena

Le due bici erano montate con allestimenti molto simili, anche se non identici, come vedete dalle foto in basso.
Stesso gruppo Campagnolo Ekar con corona anteriore da 40 denti e pacco pignoni 9-42.
Stesse ruote Campagnolo Shamal, ma con gomme diverse: Vittoria Terreno Mix da 38 sulla Rave SLR e Vittoria, Vittoria Trail Tech da 38 sulla Jena (per rendere il test più oggettivo ho usato la stessa coppia di ruote, e dunque le stesse gomme, su entrambe le bici).
Manubrio integrato in carbonio Wilier Zero Bar (330 grammi) per la Rave SLR; manubrio integrato in carbonio Wilier J-Bar (390 grammi) per la Jena.
Reggisella in carbonio con profilo dedicato e sella Prologo Dimension AGX per la Rave SLR; reggisella in alluminio Ritchey e sella Selle Italia Model X Green Superflow per la Jena.

Pesi rilevati, senza pedali
Wilier Rave SLR: 8,180 kg
Wilier Jena: 9,150 kg

Wilier Rave SLR o Jena

Il test dati alla mano

Ho usato le due bici per un periodo piuttosto lungo di tempo durante l’inverno, ma per il giorno del test ho deciso di percorrere lo stesso identico giro, con entrambe le bici, in rapida successione: 25 km, con circa 470 metri di dislivello e tipologie di terreno molto diverse tra loro.

In pratica ho affrontato il primo giro in sella alla Rave SLR, poi sono rientrato, ho montato le ruote della Rave SLR sulla Jena e ho riproposto lo stesso identico percorso.
Il tutto, ovviamente, utilizzando il misuratore di potenza e cercando di mantenere la medesima potenza sui segmenti cronometrati in salita.
Sui tratti in discesa, invece, l’obiettivo è stato quello di scendere più forte possibile, sempre in sicurezza.

Wilier Rave SLR o Jena
La Jena, a destra, ha uno stack decisamente più alto rispetto alla Rave SLR. Questo permette una posizione più rilassata, ma cambia anche il feeling di guida in discesa. Dalla foto notate anche la differente forma dei due manubri.

Non abbiamo la pretesa che il test abbia valore scientifico, poiché è stato eseguito all’aperto e non in laboratorio, ma abbiamo provato a renderlo più oggettivo possibile, concentrandoci sull’ottimizzazione di tutti gli aspetti controllabili:

  • stesso abbigliamento e stesso casco;
  • stesso misuratore di potenza Favero Assioma Duo (non proprio adatto al gravel, ma sapevo di non dover scendere);
  • mantenimento di una potenza submassimale sui due segmenti in salita, perché più facilmente ripetibile e controllabile rispetto ad uno sforzo “all out”;
  • stesse gomme (Vittoria Terreno Mix 700×38 in configurazione tubeless) e stessa pressione di gonfiaggio: 3 bar all’anteriore e 3,2 al posteriore;
  • identico percorso complessivo, da cui estrapolare i 4 segmenti analizzati.

Segmento 1

Salita completamente su sterrato, che alterna tratti più scorrevoli ad altri più ripidi e tecnici, in alcuni casi fangosi. A livello di sensazione, l’impressione è che la Rave SRL sia decisamente più brillante nei tratti difficili, anche se mi ha dato qualche problema, a causa del passaggio ruota non troppo ampio, nei tratti fangosi.
Sui segmenti più sconnessi la Jena saltella meno e il maggior peso è compensato da una migliore trazione. In genere, la Rave SLR induce di più a rilanciare, la Jena ti porta a spingere in modo più regolare.

In termini di tempi, a parità di potenza erogata, la Rave SLR si è dimostrata più veloce, ma la differenza non è poi così marcata.

Wilier Rave SLR o Jena

Rave SLR
Potenza media: 214 watt
Tempo: 17:36

Jena
Potenza media: 213 watt
Tempo: 17:49

Segmento 2

Il secondo segmento utilizzato per il test è stata una discesa tecnica e veloce, completamente su asfalto.
A livello di feeling, al contrario di come mi sarei aspettato, la Rave SLR non si è rivelata solo più agile, ma mi ha trasmesso anche maggiore sicurezza. Probabilmente ciò è dovuto al manubrio più basso, che permette di caricare di più l’anteriore e aumentare l’aderenza. I tempi, anche in questo caso, confermano le impressioni avute e in proporzione le differenze sono maggiori che nel tratto di salita.

Rave SLR
Potenza media: 72 watt
Tempo: 5:10

Jena
Potenza media: 89 watt
Tempo: 5:00

Segmento 3

Salita più breve, che alterna un tratto in asfalto ripido ad uno sterrato più facile e scorrevole. Le impressioni sono state le medesime della prima salita, ma le differenza si accentuano ancor di più sull’asfalto. In questi tratti, al di là della prestazione cronometrica, la Rave SLR si rivela più divertente, perché più scattante e decisamente più vicina alle prestazioni di una bici da corsa. 

Wilier Rave SLR o Jena

Rave SLR
Potenza media: 204 watt
Tempo: 10:19

Jena
Potenza media: 204 watt
Tempo: 10:29

Segmento 4

L’ultimo segmento preso in considerazione è una discesa breve, ma con un fondo sassoso e molto sconnesso. Questo è il terreno su cui la Rave SLR soffre di più, perché anche lavorando con la pressione delle gomme, rimane un mezzo piuttosto nervoso, che va guidato in cerca delle traiettorie più scorrevoli. In caso di lunghe discese sconnesse il rischio è di arrivare in fondo con le braccia e le mani indolenzite, soprattutto se volete provare a scendere forte.
La Jena, seppure non sia una di quelle gravel orientate in modo “estremo” verso l’off road (tipo la Bmc Urs, per intenderci), rispetto alla Rave SLR dà l’impressione di guidare sul velluto. Nel corso della discesa mi sembrava di andare più piano, mentre il riscontro cronometrico è stato migliore: questo dice già tutto.

Rave SLR
Potenza media: 36 watt
Tempo: 2:41

Jena
Potenza media: 62 watt
Tempo: 2:36

In conclusione: pregi e difetti 

I numeri confermano le sensazioni di guida e corrispondono alla destinazione d’uso dichiarata da Wilier.
Unica eccezione, forse, è la discesa asfaltata, dove mi sarei aspettato prestazioni migliori da parte della Jena.

In sintesi, la Rave SLR è più leggera e in generale più veloce in tutti i tratti scorrevoli a prescindere che sia salita o discesa. Di contro, a parità di gomma e pressione, è più nervosa e sullo scassato saltella non poco, caratteristica che alla lunga può stancare di più.
Il limite principale, soprattutto in inverno, è il passaggio ruota non molto ampio, che in caso di fango può risultare un problema. Insomma, è più divertente e performante, ma un po’ limitante in fuoristrada. Probabilmente è in grado di soddisfare meglio chi viene dall’agonismo su strada.

La Jena consente una posizione più comoda, è più stabile e facile da guidare sullo sconnesso. Di contro, è meno brillante e reattiva, anche se sulle salite tecniche la miglior trazione compensa il peso superiore. Il passaggio ruota da 44 la rende più versatile, anche per chi cerca comfort sulle lunghe distanze o maggiore sicurezza nel fuoristrada “più spinto”.
Nel complesso, anche in virtù di un prezzo di partenza più basso, si rivolge ad un target di pubblico meno corsaiolo, ma più ampio, che vuole sfruttare appieno le mille opportunità offerte dal gravel.

Per maggiori informazioni: wilier.com

Se volete entrare ancora più nel dettaglio, qui sotto trovate le attività Strava utilizzate per il test: