Il Campagnolo Ekar è stata una delle novità più interessanti degli ultimi mesi.

Da un lato per la combinazione di rapporti 1×13 (anche se le 13 velocità non sono una novità assoluta, visto che erano state già introdotte con il gruppo idraulico Rotor Uno), dall’altro perché segna il ritorno dell’azienda vicentina in ambito off-road dopo tanti anni.

Dei dettagli tecnici, delle caratteristiche costruttive e delle prime impressioni vi avevamo già parlato pochi giorni dopo il lancio, nel video che trovate qui sotto.

Campagnolo, però, ci ha dato la possibilità di provare il gruppo per un periodo di tempo più lungo, così da poterlo testare in modo più approfondito, su percorsi che conosciamo bene e, diciamo la verità, anche in condizioni d’uso estreme. 

Il test, infatti, si è svolto nei mesi invernali e fango, sporco e pioggia sono stati spesso nostri compagni di viaggio.

La gravel bike utilizzata per il test è stata la 3T Exploro, di cui vi abbiamo parlato più nel dettaglio nell’articolo qui sotto.

TEST – 3T Exploro Team Ekar: la gravel che non ti aspetti. O forse sì…



1 – DETTAGLI TECNICI
– Ergonomia dei comandi cambio-freno: 9
L’Ergonomia dei comandi non è troppo diversa dai classici ergopower da corsa, ma è stata ottimizzata per l’uso gravel.

Il coprileva Vari-Cushion, ad esempio, ha uno spessore maggiorato per garantire migliore comfort in fuoristrada e, inoltre, presenta una zigrinatura nella zona dell’impugnatura, per aumentare il grip, anche in caso di pioggia o umidità.

La parte alta dell’impugnatura, dove è collocato anche il serbatoio dell’olio del freno, è molto pronunciata e questo contribuisce a offrire una presa più sicura: anche sullo sconnesso, infatti, il rischio che le mani possano scivolare è ridotto al minimo.

Un altro dettaglio interessante è la revisione della forma della leva di discesa dei pignoni (quella che Campagnolo chiama leva 3).
Rispetto ai gruppi da strada è più grande e con una forma a C, che ne rende decisamente più facile l’azionamento, sia con le mani sulla parte alta, sia in presa bassa, magari durante un tratto in discesa.
Un upgrade che ho trovato davvero utile.

Campagnolo Ekar

La possibilità di salire tre rapporti consecutivi con un unico movimento della leva (caratteristica tipica di Campagnolo) è molto pratica quando si affrontano cambi di pendenza repentini o c’è da ripartire da bassa velocità.
Nella fase di discesa dei pignoni, invece, si può azionare un solo rapporto alla volta.

Molto utile anche la possibilità di regolare il reach della leva del freno, che può essere avvicinata alla piega tramite una piccola vite posta sulla parte frontale (foto qui sotto) e che si rivela indispensabile per chi non ha mani con dita lunghe.

Attenzione, però, perché se decidete di avvicinare la leva freno al manubrio, contestualmente è necessario agire anche sulla leva di salita dei rapporti, per evitare che questa rimanga incastrata sotto la leva freno stessa dopo l’azionamento.

Per farlo si deve agire sul grano posizionato sulla parte alta della leva cambio (nascosto tra le due leve, lettera Z nell’immagine in basso) utilizzando una chiave a brugola da 1,5: ruotate la vite in senso orario (guardando la bici da davanti) per allontanare la leva cambio da quella freno, in senso antiorario per fare il contrario.
L’immagine qui sotto vi aiuterà a fare chiarezza.

In base a quanto suggerito dal manuale Campagnolo “la corretta posizione della leva cambio deve essere tale che la leva sfiori, ma non tocchi, il gommino presente sulla leva freno”.

– Opzioni disponibili per corone, pignoni, comandi e cambio (gabbia lunga o gabbia singola?): 9
Una delle principali caratteristiche del nuovo Campagnolo Ekar è che si tratta di un gruppo esclusivamente monocorona.
Per gli amanti della doppia potrebbe essere un piccolo limite, ma i 13 rapporti posteriori e l’ampia scelta offerta da Campagnolo aprono scenari fino ad ora inimmaginabili.

Le cassette posteriori sono 3:
9-36, destinata ad un uso più stradale (9-10-11-12-13-14-16-18-20-23-27-31-36)
9-42 (9-10-11-12-13-14-16-18-21-25-30-36-42)
10-44, pensata per l’off-road più spinto e l’avventura (10-11-12-13-14-15-17-19-22-26-32-39-44)

Campagnolo Ekar

Il cambio a gabbia media è unico e funziona con tutte e tre le cassette.

Ampia anche la scelta di corone anteriori: 38, 40, 42 e 44 denti.

Considerate che un 38×9 ha uno sviluppo metrico superiore al 50×12, quindi si può fare velocità senza grandi problemi. Basta avere le gambe…

La configurazione usata durante il test prevedeva un 38 sull’anteriore un 9-42 sul posteriore. Una combinazione che ho trovato davvero valida, anche se per chi fa off-road spinto, con tratti ripidi e sconnessi, il 44 posteriore può far comodo.

– Facilità di sostituzione delle corone: 9,5
La sostituzione degli ingranaggi anteriori è molto semplice e si può effettuare senza smontare la guarnitura.
Al bisogno, dunque, si potrà cambiare la corona in completa autonomia, adeguando i rapporti in base al percorso che si vuole affrontare.

– Peso: 9,5
Il peso dichiarato, nella configurazione usata durante il test, è di 2.506 grammi.
Il valore complessivo può differire di qualche decina di grammi in base ai rapporti e alle dimensioni dei dischi scelti.

In ogni caso, si tratta di un dato eccellente, poiché è praticamente analogo al top di gamma da strada Super Record EPS e più contenuto di circa 200 grammi rispetto allo Shimano GRX 800 1×11.

– Prezzo: 7
Campagnolo non è rinomata per la competitività dei propri prezzi, ma in realtà, con l’Ekar, non differisce poi così tanto rispetto agli altri competitor (ovviamente confrontando gruppi di qualità similare).

Il prezzo di listino nella configurazione utilizzata per il test è di 1.694 euro.
Anche in questo caso possono esserci differenze di qualche decina di euro in base alle opzioni scelte.

Il vero limite, a nostro avviso, è che per ora Campagnolo non propone alternative più “economiche” rispetto all’Ekar.
Insomma, chi vuole spendere un po’ meno dovrà indirizzarsi per forza su Shimano o Sram.

– Garanzia: 7,5
Campagnolo offre sui propri prodotti una garanzia di 3 anni a partire dalla data di acquisto.

Voto finale (da 1 a 10): 8,58

2 – PRESTAZIONI
– Precisione: 9
Il Campagnolo Ekar mi ha davvero sorpreso per precisione di cambiata, non facendo rimpiangere le trasmissioni elettroniche dei competitor utilizzate di recente su alcune bici gravel.

Quando è ben regolato cambia ottimamente in ogni situazione, sia con la catena molto in tiro, sia in condizioni di fango e sporco.
Certo, sotto sforzo, come tutte le trasmissioni meccaniche, richiede un po’ di attenzione.

Anche il disegno dei denti della corona, studiato per ottimizzare la stabilità della catena in abbinamento con il sistema di riduzione delle oscillazioni della gabbia del cambio, si è rivelato azzeccato, poiché non sono mai incorso in salti di catena, nemmeno sui tratti più sconnessi. 

Campagnolo Ekar

– Velocità di cambiata: 9
E’ quella che ci si aspetta da un sistema meccanico.
A volte è solo un po’ più lento nel salire sui due pignoni più grandi, ma ci può stare visto il salto più abbondante tra un rapporto e l’altro.

– Silenziosità: 8
Durante la marcia l’Ekar è veramente silenzioso.
Immaginiamo sia merito del disegno di denti e catena, ma anche della puleggia inferiore del cambio over size (14 denti) e del sistema di stabilizzazione della gabbia, che riduce i “saltellamenti” della catena.

Un po’ di rumorosità in più si avverte quando la catena è sui due rapporti più agili (nel nostro caso 36 e 42), probabilmente a causa di una linea catena non più ottimale.
La rumorosità, come è normale che sia, aumenta in condizioni di sporco.

Discorso un po’ diverso va fatto per la fase di cambiata che, come da caratteristica Campagnolo, non è silenziosa, anzi.
Il suono metallico, specie in fase di discesa, è evidente. Può piacere o meno, ma è una peculiarità dell’azienda italiana, anche sui gruppi road.

– Frenata: 10
Vi dico la verità, è il punto di forza di questo gruppo.
A essere onesto non sono sorpreso, perché avevo trovato molto funzionale anche il sistema frenante dei gruppi road di Campagnolo.
Sull’Ekar si è trattato solo di apportare alcune piccole modifiche per renderlo adatto ad un uso gravel, quindi un po’ più estremo.

La frenata è potente, ma allo stesso tempo molto modulabile.
L’aspetto più interessante, però, è che mantiene un comportamento stabile e costante anche dopo pinzate lunghe e importanti. Un dettaglio per nulla scontato.
Ho affrontato spesso discese ripide e molto sconnesse, che mi hanno costretto ad azionare il freno in modo continuativo per parecchi secondi, senza mai riscontrare problemi.

Campagnolo Ekar

Ottima anche la silenziosità, anche in caso di discese molto lunghe dove occorre frenare in modo prolungato per molto tempo.

Gli unici accenni di rumorosità li abbiamo riscontrati sotto la pioggia, quindi con disco sporco e bagnato, ma sono scomparsi quasi completamente dopo le prime pinzate.

Voto finale (da 1 a 10): 9

VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 8,8

IN CONCLUSIONE…
L’ingresso di Campagnolo nel mondo gravel non può che essere accolto con entusiasmo, anche perché avviene in grande stile e apre nuove opportunità d’uso per le trasmissioni monocorona.
Non a caso il Campagnolo Ekar viene considerato un gruppo adatto anche all’utilizzo stradale endurance.

L’ampia combinazione di rapporti è in grado di soddisfare le esigenze della maggior parte dei ciclisti e probabilmente sdoganerà in via definitiva la guarnitura singola.
La precisione e la silenziosità sono ottime.
La frenata è destinata a diventare un riferimento anche per gli altri competitor.

Il prezzo non è basso, ma tutto sommato neanche fuori mercato.
Chi ama Campagnolo e vuole allestire una bici gravel in modo esclusivo, sicuramente ci farà un pensierino. La guarnitura in carbonio, sotto questo punto di vista, è un plus non da poco…

Per maggiori informazioni: campagnolo.com