È possibile stampare una bici in 3D?
La risposta è affermativa e viene da Urwahn, marchio tedesco con sede a Magdeburgo, fondato nel 2013 da Sebastian Meineck.

Fino ad oggi la stampa 3D era stata utilizzata principalmente per produrre dettagli e componenti per bici di alta gamma, leggeri e con forme particolari.
Ma la tecnologia va avanti ed ecco le prime bici in acciaio realizzate con questa tecnologia.
Onestamente siamo curiosi di vedere cosa ci riserverà il prossimo futuro e se questo procedimento potrà diventare un riferimento anche per le bici da competizione…




Urwahn impiega solo tubazioni in acciaio al cromo-molibdeno (CrMo) per le le sue creazioni ed utilizza la tecnologia Selective Laser Melting (SLM), ovvero la fusione laser selettiva dei metalli per stampare in 3D tutte le principali congiunzioni del telaio.
Questo processo prevede una prima fusione del metallo che si deposita sotto forma di polvere, che poi viene nuovamente rifusa su una piastra base, seguendo linee e coordinate stabilite da un modello CAD.

Subito dopo il deposito dello strato che viene mantenuto ad una temperatura vicina al punto di fusione del metallo, la piastra viene abbassata e l’operazione si ripete fino ad ottenere il prodotto finito. Una volta depurato dalla polvere in eccesso, il componente è subito pronto per essere utilizzato.

La fusione laser selettiva dei metalli garantisce creatività delle forme e la distribuzione omogenea del materiale oltre ad un elevato grado di mantenimento delle caratteristiche meccaniche in particolare dell’acciaio.

La Urwahn Waldwiesel di Urwahn non passa di certo inosservata.
Il telaio non presenta il classico triangolo principale: il tubo piantone diventa un prolungamento dei pendenti del carro posteriore creando così una struttura aperta. Geometria di sicuro effetto visivo e che dovrebbe migliorare anche il comfort.

Urwahn dichiara che i suoi telai sono in grado di sopportare qualsiasi peso del ciclista.

Attenzione, però, questo tipo di telaio non è ammesso dal regolamento UCI.
Uno dei requisiti fondamenti per l’omologazione, infatti, è la struttura chiusa del triangolo composto da tubo obliquo, orizzontale e piantone.
Tubo sterzo, movimento centrale, nodo sella, monostay (la parte superiore dei pendenti) e forcellini vengono prodotti utilizzando la stampa 3D.

Le tubazioni vengono in seguito assemblate tramite saldatura a filo d’argento ad una temperatura d’esercizio inferiore ai 700°C in modo tale da non stressare i materiali. Il telaio viene poi rifinito con una verniciatura a doppio strato.

Tutti i telai Urwahn sono certificati secondo le disposizioni DIN ISO 4210.
I test di controllo vengono effettuati nei laboratori dell’azienda tedesca EFBE Prüfinstitut e prevedono cinque scenari di stress che simulano un ciclo di 10 anni di utilizzo applicando forze orizzontali e verticali di oltre 100 kg.

Urwahn

Specifiche tecniche

La Waldwiesel viene prodotta in cinque taglie telaio (XS, S, M, L e XL) e assemblata con gruppo trasmissione Shimano GRX 11v e guarnitura monocorona Urwahn CT1-CR1.
Serie sterzo e il manubrio Gravel-Bar sono Acros.

Urwahn

Urwahn

Urwahn produce anche i mozzi delle ruote che prevedono il montaggio di rotori a sei viti e l’installazione su cerchi Ryde Dutch 19  a 32 fori con canale interno da 19 mm.
Le coperture sono le Continental Terra Speed da 40 mm.

Urwahn

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Opzionali sono il dispositivo antifurto GPS e l’illuminazione posteriore e anteriore integrata. In tal caso viene utilizzato il reggisella LightSKIN che prevede una batteria integrata nello stelo e un faro Supernova E3 Pure.
Disponibili come opzioni anche parafanghi, portapacchi anteriori e posteriori forcella “leaf spring”.

Urwahn

Il peso della bici completa in taglia M è di 10,9 kg.

Le colorazioni possono essere scelte dal color portfolio Urwahn che prevede 213 tonalità differenti.
E’ disponibile anche una versione a pedalata assistita, equipaggiata con motore Ebikemotion e dal peso totale di 14,8 kg.

Prezzo: a partire da 4.499 Euro 

Urwahn

Qui sotto un’altra proposta che prevede l’impiego della stampa 3D.

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