Da quando sono un ciclista il Natale è sempre stato un giorno speciale.
Spesso sono uscito in bici il 24 o il 25 dicembre, ma non per allenarmi.
Il Natale è la festa della famiglia, anche per chi non ne ha una nel senso canonico.
Una famiglia è chi vive insieme a te.
I tuoi genitori, i tuoi amici, il tuo cane, i tuoi affetti.

Vado in bici il 24 o il 25 dicembre perché voglio gustarmi il ritorno a casa.
Che è il momento in cui riesco ad esultare per i miei affetti e per i legami profondi che ho.
Sono piccole cose che riempiono il cuore.
Sgancio i pedali, poggio la bici, la mano è sulla maniglia della porta e sto per entrare in casa.
Attendo un attimo.
Un pensiero mi ferma.
Le persone che non hanno una famiglia.
Che non hanno degli affetti solidi sui quali contare.
O che ne vorrebbero di diversi e, appunto, più solidi.
Oppure che non sono felici, perché il lavoro, perché la vita, perché lo so io e basta.
Perché nel cuore non ci sono quegli affetti.
Quella felicità.

Mi viene da pensare alla salita.
Al freddo di oggi.
O ai 38 gradi di qualche mese fa.
A quelle volte assurde in cui avrei voluto mollare.
Alle volte in cui ho perso di vista l’obiettivo e ho mollato per davvero.
Mi sono fermato e ho lanciato via la bici.
E ho smesso di cercare ciò che mi faceva stare bene.

La mano è ancora sulla maniglia e attende.

Se oggi il mondo mi ascoltasse direi questo.
Io vado in bici per stare bene.
La fatica e addirittura il dolore che la bici infligge sono diventati la struttura portante dei miei obiettivi.
Niente è gratis.
Niente è facile.
E niente sembra funzionare, a volte.
Ma quello che di grandioso ti spetta non è alla luce del sole.
E’ invisibile, anche a te.
Inizi a vederlo quando smetti di fuggire da fatica, dolore e paura.
Accettale.
Impara da loro.
E per dirla come un ciclista, alzati sui pedali e tieni duro.
Io ho scelto la bici (o, chissà, lei ha scelto me), ma gli strumenti e le strade a disposizione sono infinite.
L’augurio che un ciclista oggi farebbe è questo: non spaventarti della fatica e puntala verso la felicità.

Apro la porta, entro e sono pronto per la festa.

Un ciclista qualunque in un posto qualunque nel giorno di Natale.

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