Landa, Hindley e Carapaz ieri hanno fatto segnare il nuovo record di scalata sul Santa Cristina.

L’intera ascesa (13,5 km all’8% di media), dal paese di Tresenda, è stata percorsa in 36:15”, ad una media oraria di 20,86 km/h.
Il tratto più duro (6,6 km al 10,1% di media), affrontato anche dal Pirata nella tappa del ’94, è stata scalata in 22:16”, alla media di 17,8 km/h.

record di scalata sul Santa Cristina
Foto facebook.com/Borahansgroheofficial

La VAM dell’intera ascesa è stata di 1.780 m/h. Quella del tratto duro è stata di 1.810 m/h. Valori straordinari in senso assoluto, paragonabili a quelli fatti registrare da Pogacar nelle sue migliori prestazioni al Tour, ma ancora più rilevanti perché espressi al termine di una tappa dura e tirata.

Dati che valorizzano anche le prestazioni di Almeida e Nibali e che zittiscono un po’ tutti coloro che criticano il livello generale dei corridori al Giro 2022.

L’altimetria completa del Valico di Santa Cristina

Il tempo del Pirata

Nella mitica tappa Merano-Aprica del 1994 Marco Pantani scalò il tratto duro del Valico di Santa Cristina in 22:30”, quindi circa 15” in più di Landa, Hindley e Carapaz.

I tempi, però, vanno contestualizzati.
Ieri sono andati fortissimo, ma Pantani affrontò la salita al termine di una frazione più dura, corsa all’attacco, molto spesso in solitaria, già dal Mortirolo.
In quel 1994 prima del Santa Cristina si affrontavano lo Stelvio e il Mortirolo da Mazzo (il lato duro). Il chilometraggio complessivo era più breve, ma per rendere l’idea della durezza, Pantani vinse in poco meno di 7 ore,  mentre ieri ne hanno impiegate 5:40’.

Foto Museo Digitale Diffuso del Ciclismo

Inoltre, nel 1994 il giorno prima i corridori affrontarono un’altra tappa durissima, mentre nel 2022 c’è stato il giorno di riposo.
Senza dimenticare le differenze tecniche delle bici, specie nella disponibilità dei rapporti, che a quell’epoca erano molto più duri e meno adatti a pendenze a doppia cifra.

Questo nulla toglie alla prestazione straordinaria fatta registrare ieri, ma ci ricorda che i dati cronometrici vanno sempre analizzati nel dettaglio.

Foto Gian Mattia D’Alberto/LaPresse

I watt della tappa di ieri

Nessuno dei corridori di classifica (almeno fino a questo momento) ha condiviso i dati della tappa su Strava, ma prendendo a riferimento i valori di Buchmann (circa 61 kg, rimasto con la maglia rosa fino a poco prima del tratto duro del Santa Cristina) e di Arensman (69 kg, secondo all’arrivo e quasi tutti la tappa in fuga), possiamo farci un’idea della durezza della Salò-Aprica 2022.

Per prima cosa c’è da sottolineare il numero del vincitore di tappa Hirt, e anche dello stesso Arensman che, nonostante la lunga fuga, sul tratto duro del Santa Cristina hanno perso meno di un minuto dai migliori.

record di scalata sul Santa Cristina
Hirt, più in alto, e Arensman, qui sopra, sono stati i due protagonisti della tappa di ieri

Arensman ha fatto segnare una potenza media normalizzata su 6:03:00 di 340 watt, comprensivi anche dei primi chilometri di trasferimento.
Il consumo energetico è stato di 6.683 calorie, ovvero enorme.
Impressionante anche la media finale su una tappa con oltre 5.000 metri di dislivello: 34,4 km/h.

record di scalata sul Santa Cristina

Arensman ha pedalato in Z4, ossia approssimativamente in soglia, per quasi 1:30′ nel corso della tappa

Arensman, Hirt e gli altri uomini della fuga hanno affrontato il passo di Goletto di Cadino in 51:13”, ad una media di 21,9 km, erogando circa 5,15 watt/kg.

Il Passo del Mortirolo da Monno (immagine sotto) è stato fatto ancora più forte: 19,5 km/h di media, con un wattaggio di circa 5,44 watt/kg. Andatura pressoché analoga anche per gli uomini di classifica.

Un wattaggio pro/kg molto simile è stato espresso dai fuggitivi sulla salita di Teglio, più breve e ripida. Mentre è proprio su questa ascesa che è arrivato il cambio di passo da parte della testa del gruppo, con i migliori uomini di classifica che sono saliti ad oltre 6 watt al kg.

Sull’intera salita del Valico di Santa Cristina, Arensman ha erogato 402 watt, ovvero circa 5,82 watt/kg. Hirt ha fatto ancora meglio, visto che lo ha staccato di pochi secondi. Una prestazione formidabile, se pensiamo al dispendio energetico del resto della tappa.

Landa, Hindley e Carapaz gli hanno mangiato circa 2 minuti, dunque per loro possiamo stimare un wattaggio di circa 6,2-6,3 watt/kg su 36:15”. Si tratta di una delle migliori prestazioni in assoluto per tutti e tre i corridori.

Foto d’apertura Fabio Ferrari/LaPresse

Oggi ci aspetta un’altra grande tappa, con l’inedita salita del Menador. Qui sotto tutti i dati:

Salita del Menador. Panorama mozzafiato e pendenze a doppia cifra