Davide Cassani tramite un post sulla sua pagina Facebook ha fatto sapere il suo parere sul tubeless. Un parere molto positivo, che in tutta onestà non ci sorprende, visto che ormai da tempo su Bicidastrada.it mettiamo in evidenza i pregi e le doti delle coperture tubeless da strada, pur senza dimenticare la praticità della camera d’aria
Personalmente ritengo che il miglioramento delle prestazioni delle bici moderne (su tutti i terreni) sia in gran parte da attribuire proprio all’evoluzione di ruote e gomme di ultima generazione.

Certo, per sfruttarne al meglio i vantaggi è necessario cambiare approccio, soprattutto sotto il punto di vista delle pressioni d’esercizio, ma quando un ciclista esperto e di vecchia data come Davide Cassani esprime un giudizio così positivo, anche i più scettici probabilmente saranno maggiormente invitati a riflettere e, magari, provare…
Di seguito il testo completo del post di Cassani.
N.C.

Cassani sul tubeless da strada
Foto pagina Facebook Davide Cassani

Sono due mesi che uso i tubeless e non tornerò mai più al copertoncino classico. Qualche settimana fa ero alla Gran Fondo Matildica a Reggio Emilia. Dopo una settantina di km sento il classico rumore da foratura e, dopo un minuto, il lattice fare il proprio lavoro di riparazione. Senza nessun problema ho portato a terminare la Granfondo. 

Ieri mi trovavo a Cesenatico per la Nove Colli ed insieme a Miguel Indurain ho optato per il percorso medio da 130 km. Tanta pioggia e strada bagnata ma con i tubeless montati mi sembrava di pedalare come se l’asfalto fosse asciutto: bellissima scoperta ed invenzione!

Sto usando quelli da 28 millimetri e li porto a 5 atmosfere. Scorrevoli, sicuri, comodi. In discesa mi sono sempre destreggiato, ma con questa soluzione mi sento molto più sicuro. Oltre a ciò le piccole forature non sono più un problema, si torna a casa tranquillamente. Attenzione perché ogni due mesi circa bisogna rinnovare la “latticizzazione” ma non credo che questo risulti un problema!

Davide Cassani, a sinistra, con Andrea Agostini e Miguel Indurain al termine della Nove Colli. Foto facebook.com/NoveColli

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A proposito di pressione, i 5 bar suggeriti da Davide Cassani sono un’indicazione, che può variare molto in base al peso del ciclista, alla sezione della gomma e anche al canale interno del cerchio. Ciclisti leggeri (professionisti compresi) con certi componenti possono viaggiare anche sotto i 4 bar. A tal proposito vi invitiamo a leggere alcuni dei contenuti qui sotto.

QUI, invece, tutte i nostri approfondimenti sul tubeless.

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