Valverde alla Strade Bianche 2022 è stato uno degli assoluti protagonisti, piazzandosi in seconda posizione alle spalle di uno stratosferico Pogačar.
Oltre alla prestazione atletica, però, lo spagnolo fa parlare di sé anche per alcune scelte tecniche, messe in evidenza da Sram (fornitore del Team Movistar).
In base a quanto dichiarato da Sram, infatti, Valverde ha affrontato la Strade Bianche con pneumatici tubeless 700×28 gonfiati a 3,8 bar al posteriore e 3,7 bar all’anteriore, una pressione impensabile fino a qualche anno fa.
Ma è davvero possibile che abbia usato una pressione così bassa, si è chiesto qualcuno?
La risposta è certamente sì, in virtù delle soluzioni tecniche adottate per affrontare gli sterrati senesi.
Di seguito vi riportiamo il set up usato dal Valverde e poi entriamo più nel dettaglio delle pressioni.
Ruota anteriore
Zipp 353 NSW tubeless
Pneumatico Continental GP5000 TR S 700×28
Pressione 53,6 psi/3,7 bar
Ruota posteriore
Zipp 454 NSW tubeless
Pneumatico Continental GP5000 TR S 700×28
Pressione 55 psi/3,8 bar
Peso indicativo di Valverde: 61 kg
Perché pressioni così basse?
La gomma tubeless, per la sua stessa struttura, necessita di una pressione di gonfiaggio più bassa rispetto a copertoncino e tubolare.
Inoltre, pedalare su sterrato richiede di abbassare ulteriormente la pressione per aumentare l’aderenza e il comfort, anche se le strade bianche senesi non sono poi così sconnesse e comunque non hanno nulla a che vedere con il pavé della Roubaix.
La motivazione principale che giustifica le pressioni d’utilizzo di Valverde alla Strade Bianche è da ricercare nelle caratteristiche costruttive delle nuove Zipp, che hanno cerchio hookless e canali interni di larghezza ben oltre gli standard attualmente più diffusi.
Parliamo di un canale interno da 25 mm per le 353 NSW e di uno da 23 mm per le 454 NSW, contro larghezze di 19-21 mm usati dalla maggior parte dei competitor in ambito road.
In merito alla tecnologia hookless, si tratta di un cerchio senza dentini di ritenzione, già usato da tempo in ambito mtb.
Zipp sta spingendo molto in questa direzione, così come diversi altri marchi (Cadex ed Enve su tutti), e chi desidera approfondire l’argomento trova informazioni dettagliate nell’articolo qui sotto:
Cosa sono i cerchi hookless e perché potrebbero essere il futuro…
Questa tipologia di ruote hanno una pressione massima consentita intorno ai 5 bar, sia per ragioni di sicurezza, sia perché non serve andare oltre.
La struttura hookless e un canale così largo permettono di ottenere un ottimo sostegno anche con pressioni basse, aumentando comfort e trazione, senza sacrificare la scorrevolezza.
Pur con le ragionevoli differenze tra una gomma e l’altra, uno pneumatico da 28 dovrebbe essere gonfiato a circa 0,3-0,4 bar in meno ogni 2 mm di larghezza aggiuntiva del canale.
In pratica, tra un cerchio con canale da 19 e uno da 25 mm ci può essere una differenza superiore a 1 bar, a parità di gomma.
Non a caso, Sram sottolinea che le pressioni di gonfiaggio usate da Valverde alla Strade Bianche è vicina a quella raccomandata dalla Zipp Tire Pressure Guide per un ciclista del suo peso.
La scelta di utilizzare due ruote con altezza e canale interno diversi è stata fatta per motivi di guidabilità, ma anche di sicurezza in condizioni di vento forte, come quelle che i corridori hanno trovato nell’edizione 2022.
Il profilo più basso, ma soprattutto più largo, infatti, risente meno del vento laterale.
La scelta di Valverde, ragionando in maniera strettamente tecnica, è stata probabilmente una delle migliori possibili per una corsa come la Strade Bianche, per di più in condizioni di vento forte.
Molti Pro’ sono ancora legati al tubolare (come ad esempio Van Aert), ma l’uso del tubeless e di nuove concezioni di ruote è ormai sempre più diffuso. Basti ricordare che anche Pogačar ha usato gomme tubeless Pirelli e che Colbrelli aveva usato Continental tubeless da 32 mm nella vittoriosa Roubaix 2021:
Nuovo Continental GP5000 S TR: è la gomma usata da Colbrelli alla Roubaix
Per maggiori informazioni:
sram.com
movistarteam.com
Foto d’apertura LaPresse – Massimo Paolone
