Cari amici di Bicidastrada.it. Concedetemi un sorriso all'inizio di questa presentazione. Lo stesso sorriso che ho rivolto, assieme ad un'espressione di stupore, al direttore Simone Lanciotti quando mi ha incaricato di salire sull'aereo per la Spagna in per conoscere da vicino la nuova Mondraker Dusty.
Da stradista puro, seppur con qualche parentesi di piacere in Mtb, ho sempre collegato Mondraker al fuoristrada ed al gravity: downhill ed enduro per la precisione. E non sono l'unico...
Mai mi sarei aspettato, quindi, di salire su una e-gravel targata Mondraker.
Il marchio fondato da Miguel Pina (foto sotto) nel 2001 oltre a sconfessare gli stereotipi della strada (o degli stradisti fate voi) inaugura così un nuovo segmento che nel prossimo futuro sarà oggetto di ulteriori sviluppi.
20 anni d'innovazione per osare qualcosa in più
"Una nuova disciplina richiede un nuovo progetto".
È stato questo "comandamento" a posare la prima pietra del progetto Dusty. Perché il gravel anche secondo Mondraker non è più un fenomeno passeggero, stile fat bike, ma una vera e propria realtà fatta per restare.
Questa nuova bici e-gravel non ha legami con il l'universo Mtb anche se emergono forme, concetti e destinazioni d'uso che inevitabilmente muovono dalla storia e dalle innovazioni tecniche che spesso hanno incrociato imprese e successi sui campi di gara.
La Dusty propone un telaio in fibra di carbonio Stealth Air Carbon costituito da un mix di fibre al alto modulo Toray con rinforzi 3K in prossimità dei punti di fissaggio (foto sotto).
Quattro le taglie: S, M, L, XL.
Il carro posteriore è compatto e l'innesto dei pendenti sul tubo piantone ha più di qualcosa da spartire con la filosofia progettuale del brevetto Zero Suspension System di Mondraker che ha fatto il suo debutto sul palcoscenico internazionale sulla Summum prototipo utilizzata da Fabien Barel in occasione della vittoriosa prova di Coppa del Mondo Downhill andata in scena a Maribor (Slovenia) nel 2009.
Un design che negli ultimi anni è stato sempre più ripreso anche sulle bici da strada.
I foderi bassi sono corti (425 mm per tutte le taglie) con le dimensioni del lato destro del carro che rimangono invariate mentre a variare in forma progressiva sono le dimensioni del lato sinistro del carro.
Non è un caso quindi se il triangolo posteriore proviene da due differenti stampi che successivamente vengono incollati al modulo principale.
Colpisce anche il reach un po' più abbondante rispetto alla media che di conseguenza porta ad utilizzare attacchi manubri dalla lunghezza ridotta. Una configurazione che, non a caso, è tipica del mondo gravity. L'angolo di sterzo è pari a 70°.
Il telaio grezzo in taglia M pesa 1.290 gr che è frutto di uno stadio prototipale durato 12 mesi durante il quale Mondraker è arrivata anche a costruire un esemplare in titanio per testare al meglio l'efficacia delle geometrie.
Inoltre il design è stato studiato per ospitare trasmissioni 1x (max 40T) e 2x.
Il fattore Q è di 150 mm e la linea di catena è pari a 47,5 mm.
A questo punto la domanda è legittima e riguarda la scelta di Mondraker di debuttare in un segmento inesplorato con delle geometrie che sembrano fare spallucce ad un tipo di pubblico che sembra non provenire dal ciclismo su strada. Una declinazione che diventa ancora più curiosa se abbinata alla pedalata assistita.
Alla mia provocazione rispondono Luis Martinez, Global Product Manager e Israel Romero, Product and Communication Manager (foto sotto).
La risposta ha a che fare con il ciclista-tipo Mondraker.
Un utente esperto ed esigente che ama il divertimento (da qui la scelta del motore Mahle X20) e proviene dalla Mtb.
Curioso anche il fatto che l'inaugurazione di un nuovo segmento possa coincidere con la proposta di una bici dotata di una tecnologia superiore e se vogliamo più sofisticata.
Qui per Mondraker entrano in gioco quattro tipologie di ciclismo gravel:
- competizione;
- avventura;
- lunghe distanze;
- aggressivo.
Ed è proprio per soddisfare i requisiti di quest'ultima categoria che è nata la Mondraker Dusty.
Una e-gravel pensata per i terreni sconnessi, rocciosi e selvaggi che sembrano fare il paio con la natura del territorio distante solo pochi chilometri dalla nuova sede di Mondraker situata ad Elche, località ad una manciata di minuti dall'aeroporto di Alicante.
La Dusty lega il gravel alle origini di Mondraker: andare oltre il piacere di pedalare su terreni più complicati...
Integrazione completa del motore Mahle X20
Il sistema Mahle X20 propone la batteria iX350 da 350 Wh (inserita nel tubo obliquo), il misuratore di potenza e cadenza integrati nel movimento centrale Mahle Pressfit 386 EVO, l'unità principale situata nel tubo orizzontale in prossimità del nodo di sterzo, il display Display Pulsar ONE Wireless a manubrio, pulsanti remoti posizionati sulla presa bassa della curva manubrio (stile pulsante satellite) ed un range extender e185 (opzionale) da 171 Wh.
Il peso completo del sistema che propone il motore integrato nel mozzo posteriore è di 3,6 kg (+ 1 kg con range extender). L'assistenza è basata sulla coppia (applicazione della forza) espressa dal ciclista, quindi... Bisogna pedalare!
Mondraker ha collaborato con Mahle per elaborare un firmware specifico del motore che è stato così rimappato per la prima volta sulla base delle esigenze che muovono dal gravel più aggressivo.
"Watts on demand" (watt a richiesta) è stato il principio che ha guidato questa personalizzazione che è distribuita sempre sui tre classici livelli di assistenza configurabili attraverso l'applicazione Mahle My SmartBike.
Per ogni livello è così possibile modificare tre aspetti fondamentali:
- Peak Power, la potenza massima che il sistema ti dà in ogni momento;
- reattività, la sensibilità del sistema al momento dell'avvio del supporto;
- accelerazione, quanto velocemente il sistema arriva a fornire la "potenza di picco".
Messa su strada la nuova Mondraker Dusty permette di apprezzare le caratteristiche non intrusive del Mahle X20 che al livello 1 dona potenza continua pari al 25%. Il livello 2 arriva, invece, fino al 50% con il livello 3 variabile tra il 75 ed il 200% della coppia.
Mondraker Dusty: tre modelli e coperture fino a 47 mm
Dusty XR, RR ed R sono queste tre versioni a caratterizzare la nuova gamma e-gravel Mondraker. Tutti gli allestimenti condividono il medesimo telaio.
La versione XR (provata in Spagna) spicca per via della forcella RockShox Rudy Ultimate da 40 mm che fa il paio con il gruppo Sram Force eTap AXS 1x12.
A completare la Dusty XR troviamo le ruote Mavic Allroad Pro Carbon SL, i pneumatici Maxxis Rambler EXO da 45mm, il reggisella RockShox Reverb XPLR Axs da 75 mm di escursione (diametro 27,2 mm).
Peso (taglia M senza pedali): 13,8 kg.
La Dusty RR adotta, invece, il gruppo Sram Rival eTap AXS 1x12, ruote Mavid Allroad Disc, pneumatici Maxxis Rambler EXO da 40mm con il classico reggisella rigido. Peso: 13,1 kg.
La Mondraker Dusty R ricalca le caratteristiche delle sorelle maggiori "vestendo" il gruppo Sram Rival 1x11 e le ruote MDK-XG1. Peso: 12,6 kg.
Il set manubrio in lega di alluminio OnOff (marchio proprietario Mondraker), costituito dall'attacco OnOff e-gravel 6061 T6 Alloy e dal manubrio OnOff Barium gravel con angolo d'apertura (flare) pari a 18°, viene adottato da tutte le versioni.
La Dusty è in grado di ospitare anche parafanghi e portapacchi ed è stato studiato un set di borse telaio ed accessori in collaborazione con Apidura.
Disponibilità
La disponibilità è immediata con i primi arrivi presso i rivenditori autorizzati previsti per la metà del mese di marzo.
Ricordiamo che la distribuzione di Mondraker per il mercato italiano è affidata a DSB.
Prezzo
Si vai dai 10.599 euro della versione XR ai 5.599 euro della Dusty R con la Dusty RR che viene proposta a 6.599 euro.
Mondraker Dusty: le prime impressioni in sella
Ho avuto l'opportunità di pedalare sulla Dusty XR per 50,73 km e 1.773 metri di dislivello nei dintorni di Benimantell lungo sterrati sconnessi e single track che si snodano sulle pendici dell'Alto de Aitana (tradizionale arrivo in salita della Vuelta).
Non ho avuto particolari problemi ad adattarmi a questa bicicletta anche se il gravel non è la mia prima scelta.
Ho subito trovato la giusta posizione su una taglia S (sono alto 170 cm con un cavallo pari a 78 cm) senza modifiche per quanto riguarda l'attacco manubrio (altezza modificabile pari a 10 mm).
È molto difficile pedalare su pendenze superiori al 15% senza l'utilizzo del motore soprattutto se il fondo è scassato.
A fini di prova ho utilizzato per brevi tratti la modalità 3 e così ho potuto finire la giornata con una capacità residua pari al 44%. Una quota in linea con le stime di Mahle: 180 km, o in alternativa, 2.300 mt di dislivello.
Mondraker mi ha accompagnato su un terreno che ha più di qualcosa da spartire con la Mtb, ma nonostante tutto me la sono cavata senza problemi.
Il reggisella telescopico è un "must" per le discese più tecniche mentre un asterisco lo metto sulla forcella RockShox Rudy Ultimate.
L'escursione massima consentita è pari a 50 mm, ma la domanda è un'altra: la forcella ammortizzata è veramente necessaria?
Il suo impatto non mi è sembrato poi così determinante senza contare la dispersione d'energia su strada.
Qui sotto le regolazioni suggerite da Mondraker per la RockShox Rudy Ultimate da 40 mm.
Infine il motore: difficile avanzare qualche critica. Non ho modificato le impostazioni dei livelli tramite la app dedicata.
Forse chi ama spingere dovrà adottare una configurazione leggermente più "morbida" e progressiva.
Per maggiori informazioni: mondraker.com
Qui tutte le news, i test e gli approfondimenti riguardanti l'universo Mtb Mondraker.
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.