Della serie “non fatelo a casa”. Ci riferiamo in particolare alla corsa a piedi di Van Aert prima di un allenamento ad alto volume, ovvero, la distanza, “il lungo”.

In questi giorni una parte del Team Visma | Lease a Bike è in ritiro a Mutxamel (Spagna), località della Comunità Valenciana situata a poco più di dieci chilometri da Alicante.

Se da un lato la squadra impegnata in Australia con il Tour Down Under ha già iniziato a fare sul serio con il criterium Down Under Classic (vittoria dell’ecuadoriano Narvaez), non si può certo dire che in terra iberica si batta la fiacca…

La corsa a piedi di Van Aert
Foto: Tiesj Benoot

Corsa a piedi + distanza: perché?

Nella giornata di ieri alle ore 7:11 Van Aert ha le scarpe da running ai piedi e parte per una “sgambata” di 7,63 km a 4:25/km assieme al nostro Edoardo Affini.

Un ritmo più che discreto se pensiamo che Van Aert, abituato a correre a piedi per via del ciclocross, sta affronta i carichi di lavoro di un training camp. Prima tappa cruciale di una stagione che a partire da lunedì 22 gennaio (ossia dal giorno seguente la prova di Coppa del Mondo Ciclocross di Benidorm) sarà totalmente votata alla strada.

Fin qui nulla di strano.
Ciò che sorprende è che alle ore 9:17, probabilmente dopo aver fatto colazione, Van Aert avvia il suo Garmin Edge 1030 Plus (QUI il nostro test) montato su bici Cervélo S5 ed assieme ai compagni si sciroppa un’uscita di 232,68 km e 3.609 metri di dislivello. Oltre sette ore in sella ad una media di 32,9 km/h.

I perché di questa tabella d’allenamento piuttosto pesante sono da ricondurre prima di tutto al cambio d’allenatore. Perso Marc Lamberts, storico tecnico che ha seguito Van Aert da quando era Junior, la gestione del talento belga ora è nelle mani di Mathieu Heijboer.
«La fine di un’era», queste le parole di Van Aert al quotidiano belga Het Laatste Nieuws in merito a questo avvicendamento.

La domanda cruciale è: perché questo tipo di allenamento? La corsa a piedi di Van Aert prima della distanza e le sessioni running di tanti altri colleghi (Roglič, Tiesj Benoot, Simon Yates, Kwiatkowski, etc) hanno a che fare solo con il ciclocross e la preparazione atletica di base?
I motivi sono da ricercare tra le pieghe più recenti della Fisiologia dello Sport.

La corsa a piedi di Van Aert
Agosto 2021. Allenamento alternativo per Wout Van Aert versione papà.

La corsa a piedi di Van Aert: qualità, volume e densità ossea

È evidente che mezz’ora di running più 232 km in bici nella stessa giornata non sono alla portata di tutti, ma il punto è un altro.

Van Aert ha la tendenza ad abbinare una lavoro aerobico di qualità svolto a piedi a lunghe uscite dove il focus è la resistenza. La somma delle due componenti restituisce non solo alto volume, ma anche qualità per una maggior efficienza (vedi titolo dell’attività Strava).

Ricordate la corsa a piedi il giorno seguente la Milano-Sanremo 2023? Foto: Wout Van Aert

Oltre i numeri di una giornata d’allenamento monstre, Van Aert ci fa capire anche un altro aspetto fin qui passato in secondo piano.
Il ciclismo, così come il nuoto, sono attività sportive poco gravose per l’apparato scheletrico il quale sottoposto a lunghi e costanti periodi di allenamento “non in carico” tende a perdere la sua densità minerale.

Una bassa densità ossea (BMD) espone il corpo umano a fratture e traumi che sono piuttosto comuni nel ciclista in caso di caduta.
Ci sono poi le evidenze scientifiche.

La bassa densità ossea è stata dimostrata in particolare nei ciclisti professionisti.
Qui sotto lo studio di riferimento.

Cycling training: bone density in pro cyclists makes for uncomfortable reading

I 30 ciclisti professionisti presi in esame attivi nelle grandi corse a tappe hanno dimostrato una densità ossea inferiore del 9,1% rispetto al gruppo di controllo composto da 30 individui maschi di pari età. La densità ossea è inferiore del 16% a livello delle vertebre lombardi fino a raggiungere un -18% a livello del collo del femore.

Foto: TrainingPeaks

E qui il cerchio si chiude perché una delle attività contro resistenza utili per aumentare la densità ossea è… La corsa a piedi.
Qui sotto uno studio del 2019.

The effect of long-distance running on bone strength and bone biochemical markers

Un osso forte è quindi parte dell’elisir di lunga vita del ciclista. L’impatto della corsa piedi va quindi ben al di là dell’ottimizzazione dei volumi. Un’attività che alla luce delle evidenze scientifiche si fa fatica a considerare “alternativa” visto che di mezzo c’è l’integrità fisica dell’atleta, la longevità di una carriera ed il benessere una volta appesa la bici al chiodo.

Attraverso la gradualità ed i dovuti accorgimenti (es. scelta delle scarpe) i benefici sul lungo periodo non sono da trascurare nemmeno per chi va in bici per puro piacere.

La corsa a piedi di Van Aert
Foto: Wout Van Aert

Qui sotto uno degli studi più recenti in materia. L’avrà letto anche Van Aert?

Low Bone Mineral Density and Associated Risk Factors in Elite Cyclists at Different Stages of a Professional Cycling Career

QUI tutti i nostro contenuti e gli approfondimenti sulla corsa a piedi.

Qui sotto qualche consiglio utile se volete approcciare questa attività.

Ciclismo e corsa a piedi: i consigli del fisioterapista per evitare infortuni