Il dibattito tecnico in questo inizio di stagione è concentrato sulla zona manubrio. I primi controlli sulle leve ruotate al Tour Down Under femminile, scattato stamane (ore 2:00 italiane), finiscono inevitabilmente per aprire una discussione più ampia.
Nell’approfondimento qui sotto tutti i dettagli della nuova normativa.

L’UCI e le leve freno ruotate: al Tour Down Under sono iniziati i controlli…

Da un lato c’è un regolamento, elaborato di concerto con gli organi di rappresentanza del ciclismo, dall’altro è evidente che qualcosa non va.
I principi che regolano ogni restrizione tecnica da parte dell’UCI sono chiari e definiti.

“La tecnologia deve essere subordinata al progetto e non il contrario. Se ciò accade si va oltre il limite ed il rischio è che sia la tecnologia ad imporre le sue logiche nel sistema”
“La bicicletta serve per esprimere lo sforzo del ciclista, ma c’è di più. La bicicletta è un fenomeno storico, ed è proprio questa storia a sostenere l’intera cultura dietro l’oggetto tecnico”

Oltre alla volontà di preservare il primato della prestazione umana c’è la questione sicurezza.

controlli sulle leve ruotate
I primi controlli sulle leve ruotate in Australia. Foto: @ridemediahq

La rotazione massima consentita di 10° rispetto all’asse del manubrio è stata introdotta per “garantire che l’impianto frenante possa essere azionato in modo sicuro e come previsto, ovvero, azionando le leve con le mani posizionate sul copricomando”.

Fin qui la restrizione ha un fondamento più che logico, ma cerchiamo di guardare un po’ più in là.

controlli sulle leve ruotate

La posizione su manubrio con angolo d’apertura.

L’UCI, la tecnica e la miopia

Assieme al lato romantico, l’UCI mette in cima alla lista la sicurezza dei suoi affiliati, ovvero, i corridori. Così ci giochiamo alcune domande rimanendo sempre ancorati al mezzo tecnico.

– Perché in nome della sicurezza non viene indagata l’integrità di una bicicletta in fibra di carbonio utilizzata in competizione e si demanda tutto alle squadre?
– Perché non viene eseguita e certificata una revisione periodica?
– Perché a seguito di una caduta non vengono predisposti dei controlli ai raggi X o ad ultrasuoni?
– Perché, pur conoscendo le caratteristiche strutturali della fibra di carbonio, l’UCI non si è mai attivata in tal senso?

Queste domande noi le avevamo poste all’Ufficio Strada e Innovazione dell’UCI qualche tempo fa dopo aver pubblicato in tre puntate un format sulla fibra di carbonio. Uno degli approfondimenti era incentrato proprio sui Controlli Non Distruttivi.

Controllare il telaio in carbonio. I raggi X per sciogliere ogni dubbio

Abbiamo ricevuto una risposta e siamo stati rimandati a nuova data. Di conseguenza siamo tornati alla carica: nessuna risposta.
Questioni più importanti da sbrigare? Può darsi… Anche se sarebbe curioso a questo punto sapere di che si tratta.

controlli sulle leve ruotate

L’esempio (a basso costo) della F1

Il fatto è che basta guardare come agiscono le altre Federazioni Internazionali quando di mezzo ci sono discipline sportive ed eventi che hanno a che fare con la vita degli Atleti. La Formula 1, la MotoGP, l’America’s Cup…

Foto: World Sailing

Il mezzo tecnico viene accuratamente e periodicamente revisionato. A tal proposito vi riportiamo le parole di Luca Limena (foto sotto), 44 anni, ingegnere aeronautico, fondatore e General Manger di Vetorix Engineering.

«Faccio fatica a capire… I forcelloni di una moto da corsa vengono ispezionati ogni 2.000 km. In Formula 1 le case costruttrici devono garantire la sicurezza delle strutture fornendo, a richiesta, i dati dei relativi controlli, idem le imbarcazioni dell’America’s Cup. Il ciclista al Tour de France che si lancia in discesa a 100 km/h perché non è paragonabile ad un pilota? Eppure utilizzano anche loro un oggetto in carbonio».

Luca Limena

È chiaro che il ciclismo in termini di budget non è minimamente paragonabile alle discipline citate sopra. I tempi d’esecuzione sono molto più serrati (vedi corse a tappe) e i controlli non distruttivi non sono ancora del tutto agili, ma la criticità rimane aperta.
Raccogliere lo stupore di un tecnico del settore attorno alla totale latitanza di un monitoraggio orientato alla sicurezza della bicicletta fa riflettere.

Così come fanno riflettere alcuni tragici incidenti la cui dinamica tecnica è stata forse troppo frettolosamente accantonata a discapito di giovani vite.
Mi riferisco al titolato Gino Mäder ed al giovane Junior Jacopo Venzo (foto sotto), caduto anche lui in discesa (solo un caso?) durante la Junioren Rundfahrt 2023, corsa a tappe austriaca.

E poi i soldi contano, ma fino ad un certo punto perché la tecnologia apre nuove ed incredibili frontiere.

Sapete ad esempio che dal 2016 la FIA (Fédération Internationale de l’Automobile) ha introdotto l’obbligo per i politi di indossare auricolari dotati di accelerometro per monitorare la forza degli impatti sulla vettura in sinergia con l’Accident Data Recorder (ADR) che raccoglie i dati di altri due sensori FIA?

Foto: @fia_safety

Le Aziende del settore che supportano le squadre fanno di tutto per mettere nelle mani dei corridori il meglio del meglio. I Controlli Non Distruttivi sono già parte dell’iter relativo al Controllo Qualità dei marchi più noti.

Insomma, le leve ruotate al Tour Down Under ci fanno tornare al punto di partenza con un amaro sorriso sulle labbra.

Non so voi… Alla luce di una certa miopia a me è venuto in mente il celebre dialogo tra Totò e l’Onorevole Trombetta tratto dal film Totò a colori del 1952.

 

Qui la Clarification Guide of the UCI Technical Regulation dove sono enunciati tutti i provvedimanti che guidano i controlli sulle leve ruotate.

Qui sotto una serie di contenuti sul tema.

Foto in apertura: @ridemediahq

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