Pogačar ha impressionato tutti, specie i suoi rivali, con la fantastica cavalcata solitaria alla Strade Bianche, ma alla Tirreno abbiamo visto che anche Vingegaard già vola.
In questo momento i due sono di un altro livello rispetto agli altri, come hanno ammesso onestamente Pidcock e Ayuso.

Vingegaard già vola
Foto Tirreno-Adriatico

Pogačar più imprevedibile ed esplosivo, in grado di vincere anche le gare di un giorno. Probabilmente solo Van Aert e Van der Poel possono dargli filo da torcere nelle Classiche.
Vingegaard imbattibile in salita. Oltre a Pogačar vedremo se al Tour Evenepoel e Roglic saranno in grado di impensierirlo.

Ma torniamo alla Tirreno-Adriatico, dove Vingegaard ha mostrato una superiorità assoluta nelle due tappe più impegnative.
Impressionanti in particolare i numeri espressi sul Monte Petrano, soprattutto se consideriamo che siamo a marzo. Ma ormai sappiamo che il ciclismo è cambiato rispetto al passato: i big non si presentano più alle gare per allenarsi, ma sempre al top della forma, o quasi. Di quest’aspetto avevamo parlato in questo articolo.

Vingegaard già vola
Foto by Fabio Ferrari/LaPresse

Vingegaard già vola: ecco i dati del Petrano

Il Petrano è una salita vera che ha esaltato le doti di Vingegaard.
Nella valutazione dei dati c’è da sottolineare che si presta molto bene a performance “da record”: è dura, ma non estrema, dunque permette di fare velocità; è lunga, ma per i migliori inferiore ai 30’; inoltre, rispetto alle grandi salite alpine, non c’è il fattore limitante dovuto all’alta quota visto che la vetta è posta a 1.088 mt sul livello del mare. Quest’ultimo è un aspetto trascurato, ma molto importante, quando si analizzano i dati.
Non è un caso, dunque, che anche Ayuso, Hindley e Del Toro abbiamo realizzato prestazioni di altissimo livello.

Di contro, la tappa era impegnativa, anche se non al livello di quella del Giro 2009, ed è stata affrontata a fortissima velocità, tanto che nonostante i quasi 3.000 metri di dislivello da superare prima dell’ascesa finale, i corridori hanno imboccato il Petrano con 41,2 km/h di media.

Fatta questa doverosa premessa, torniamo ai numeri.

Vingegaard ha scalato i 10,1 km del Petrano, con pendenza media dell’8%, in 27:10”, alla media oraria di 22,3 km/h, con le ultime centinaia di metri percorsi in scioltezza.
Sastre nel 2009 impiegò 28:42″, ma il confronto diretto non ha molto senso, visto che quella tappa era molto più dura (circa 5.000 mt di dislivello) e fu affrontata dopo due settimane di corsa. Inoltre l’arrivo era posto circa 200 metri più avanti. In soldoni, anche quella di Sastre fu una prestazione di altissimo livello.

Come curiosità tecnica segnaliamo che per la prima volta in questa Tirreno-Adriatico Vingegaard ha scelto di usare la Cervélo R5, anziché la più aerodinamica S5, con cui aveva staccato tutti sul San Giacomo.
La discriminante è stata sicuramente la pendenza della salita e, dunque, la maggiore importanza del peso.

Foto by Gian Mattia D’Aberto/LaPresse

La VAM è stata di circa 1.790 m/h. Un valore stratosferico, ma “normale” per il danese, specie, come abbiamo già anticipato, ad una quota relativamente bassa.

In merito alla potenza, Vingegaard non condivide i dati, ma possiamo stimarli in base a quanto fatto dagli avversari.
Vauquelin, arrivato a 1:20″ da Vingegaard, ha scalato l’intera salita finale intorno ai 6,15 w/kg. Per il danese dalla Visma, dunque, possiamo tranquillamente considerare circa 6,5 w/kg sui 27 minuti.

Prestazione straordinaria, ma non ancora sul livello di quelle viste al Tour, come quella qui in basso:

Vingegaard ha distrutto il record del Col de Marie Blanque: dati mostruosi

Foto d’apertura Dario Belingheri