La quinta tappa del Tour de France 2023 verrà ricordata per la vittoria di Jai Hindley, ma soprattutto per la grande prestazione di Jonas Vingegaard che ha distrutto il record di scalata del Col de Marie Blanque. Record di scalata che, manco a farlo apposta, era stato registrato nel 2020 dal suo grande rivale Tadej Pogačar.

Foto teamjumbovisma.com

Prima di analizzare i dati, facciamo qualche doverosa considerazione, che ci aiuterà a comprendere meglio la portata della prestazione.

Il Col de Marie Blanque è la “salita perfetta” per esaltare le prestazioni degli atleti: non è troppo lunga, è ripida ma non estrema, si sviluppa quasi tutta sotto i 1.000 metri di altitudine, dunque non ci sono i limiti legati all’alta quota tipici delle grandi salite.

Le condizioni erano ideali. Temperatura non troppo calda, tappa dura ma non proibitiva, corridori ancora in forze visto che sono solo al quinto giorno di corsa.

Ogni corsa fa storia a sé, ma il confronto con i tempi del 2020 è interessante, poiché la tappa è molto simile a quella di allora, vinta da Pogačar su Roglic.

Tadej Pogačar non può essere al 100% della condizione dopo l’infortunio alla mano, ma è bene chiarire che non è lui ad essere andato piano. E’ Vingegaard che ha fatto registrare una prestazione stratosferica. Tanto per intenderci, Pogačar ha impiegato circa 50” in meno rispetto al record del 2020.

Pogacar è andato nettamente più forte rispetto alla tappa vinta nel 2020. E’ Vingegaard che ha volato

Record di scalata del Col de Marie Blanque: i dati

Come riferimento per analizzare il record di Vingegaard sul Col de Marie Blanque abbiamo preso il segmento Strava che più si avvicina all’altimetria ufficiale: 7,7 km all’8,6%, anche se la salita vera inizia circa 1,5 km prima, pur se con pendenze dolci.

Il danese non condivide i suoi dati, ma sfruttando le informazioni degli altri corridori in gara è piuttosto semplice risalire a diversi valori interessanti.
Sepp Kuss e Tadej Pogačar hanno percorso la salita in 21:32 secondi. Vingegaard è transitato al Gpm 36” prima di loro, perciò in un tempo di 20:56. 

Vingegaard record Col de Marie Blanque

Vingegaard record Col de Marie Blanque

Il dato più impressionante è quello relativo alla VAM. Partendo da quella di Kuss e Pogačar, per Vingegaard possiamo stimare quasi 1.900 m/h, un valore impressionante per una salita più lunga di 20 minuti. Se analizziamo solo gli ultimi 4 km, cioè quelli con pendenza superiore al 10%, il danese ha sfiorato i 2.000 m/h.

Per i meno tecnici forniamo sempre anche le informazioni relative alla velocità media della scalata. Si tratta del dato meno significativo, ma di quello più facilmente comprensibile e confrontabile. Vingegaard ha scalato i 7,7 km all’8,6% a 22,1 km/h.

Foto Cor Vos – teamjumbovisma.com

In merito alla potenza, è difficile stimare con precisione i valori espressi dal danese della Jumbo-Visma, poiché nessuno dei più immediati inseguitori condivide i watt. Se però consideriamo che Mike Woods ha affrontato la salita a 5,95 w/kg e ha beccato dal danese 1:30”, possiamo essere certi che Vingegaard ha pedalato ben oltre i 6,5 w/kg, probabilmente più vicino ai 7 che ai 6,5.
Una prestazione simile a quella fatta registrare da Pogačar a inizio stagione sul Col d’Eze, anche se in quel caso lo sforzo è stato più breve.

Il Tour è già chiuso?

Neanche per sogno. Vingegaard ha dato una grande dimostrazione di forza e consolidato il suo ruolo di favorito, staccando Pogačar su una salita (corta e dura) che tutto sommato era più adatta allo sloveno che a lui. In una corsa di 3 settimane, però, può succedere di tutto (il caso Evenepoel al Giro 2023 ce lo insegna).
Inoltre, non è detto che i valori rimarranno questi.

Il danese della Jumbo-Visma dovrebbe essere al top della forma. Aveva una grande condizione già al Delfinato e bisognerà vedere se la manterrà anche nella terza settimana.
Anche il suo gregario più importante, Sepp Kuss, ha già fatto il Giro d’Italia e alla lunga questo potrebbe farsi sentire.

Vingegaard record Col de Marie Blanque
Foto Cor Vos – teamjumbovisma.com

Pogačar viene da un lungo stop per infortunio ed era prevedibile che non fosse al massimo nella prima settimana. Sicuramente andrà in crescendo, ma per rimanere in lotta per la vittoria dovrà difendersi al meglio almeno fino al Puy de Dôme. Da lì in poi l’inerzia della corsa potrebbe cambiare, ma bisognerà vedere quali saranno i distacchi.

Alla luce di tutto ciò la Jumbo-Visma avrà tutto l’interesse ad attaccare in questa prima parte di Tour de France e per questo ci aspettiamo grande spettacolo anche nella tappa di oggi, con l’arrivo in salita a Cauterets-Cambasque.

Foto d’apertura Cor Vos – teamjumbovisma.com

Col d’Eze a 7 w/Kg: per Pogačar una delle migliori prestazioni di sempre