Su Bicidastrada ultimamente parliamo spesso della pressione delle gomme della bici da corsa e di come per ottimizzare le prestazioni di pneumatici e ruote moderne sia necessario gonfiare molto meno che in passato.

Con il canale largo, la tecnologia tubeless e le sezioni degli pneumatici sempre più larghe gli 8-10 bar che si utilizzavano con tubolari o copertoncini da 23 sono ormai un lontanissimo ricordo.
Ne avevamo parlato in modo approfondito nell’articolo che trovate qui sotto che aveva suscitato non poche discussioni:

Le bici “moderne” e la rivoluzione delle pressioni di gonfiaggio

Infatti, quando parliamo di pressioni ottimali comprese tra i 4 ed i 5 bar in tanti storcono il naso o si mostrano scettici. E tutto sommato è comprensibile, visto che fino a qualche anno fa si gonfiava a valori più o meno doppi.
Nel complesso la pressione ottimale dipende da tanti fattori, tra cui tipologia di pneumatico, peso del ciclista, fondo stradale, canale interno delle ruote, ma con gomme tubeless di sezione tra i 28 ed i 30 mm difficilmente c’è la necessità di andare oltre i 5 bar (che tra l’altro è il limite massimo per le ruote hookless).
Con la camera d’aria, ovviamente, i valori ottimali sono un po’ più alti, altrimenti il rischio di pizzicare sarebbe troppo alto.

L’invito che facciamo sempre è quello di non lasciarsi condizionare da quello che si faceva “una volta” e provare a sperimentare, ma siamo consapevoli che abbandonare le vecchie abitudini non è facile.

Per questo ci fa piacere riprendere l’esperienza che Tom Pidcock ha condiviso qualche giorno fa in una puntata di Sigma Sports Cafe Ride in cui ha parlato della pressione delle gomme che usa sulla sua bici da corsa. I professionisti, infatti, sono sempre fonte di ispirazione per gli appassionati e dunque possono rappresentare un ulteriore stimolo a provare soluzioni nuove.

Pressione gomme bici corsa
Foto facebook.com/INEOSGrenadiers

Pidcock ha dichiarato di gonfiare i suoi pneumatici tubeless Continental GP5000 S intorno ai 60 PSI, vale a dire circa 4,1 bar.
E’ vero che il britannico è un corridore molto leggero (circa 60 kg), ma si tratta di un valore comunque molto basso, visto che la INEOS-Grenadiers utilizza ruote Shimano, dunque con canale interno da 21 mm, perciò largo ma non larghissimo.

pressione gomme bici da corsa
In alto il canale delle ruote Shimano. Qui sopra la Pinarello Dogma F del team INEOS-Grenadiers, equipaggiata con gruppo e ruote Shimano e gomme Continental

Le pressioni basse (senza eccessi), oltre che garantire maggiore comfort e sicurezza in discesa, permettono di migliorare la scorrevolezza, specie su terreni sconnessi e su asfalti non perfetti. In questo modo, infatti, la gomma può deformarsi di più e adattarsi alle imperfezioni dell’asfalto, riducendo i microsaltellamenti e le conseguenti dispersioni di energia che ne derivano.

Chiaramente non si tratta di una scelta maturata dalle sole sensazioni personali, ma da test e prove tecniche effettuate insieme alla squadra. La INEOS-Grenadiers, infatti, non lascia nulla al caso e proprio nell’articolo qui sotto avevamo parlato delle prove effettuate per ottimizzare le prestazioni delle gomme Continental montate sulle ruote Shimano, cioè l’attrezzatura usata dal team:

Come vengono testati gli pneumatici da bici dei pro’? La Ineos va al Contidrom…

Nello stesso video Pidcock ha parlato anche di un altro aspetto tecnico, cioè quello relativo alla lunghezza delle pedivelle. Il britannico attualmente utilizza aste da 170 mm, ma ha rivelato di aver provato anche quelle da 160 mm sulla bici da crono.
L’attuale tendenza a utilizzare pedivelle sempre più corte, a prescindere dall’altezza sella, è dovuta soprattutto ai vantaggi aerodinamici legati ad una maggiore apertura dell’angolo dell’anca, ma di questo aspetto avevamo già parlato nell’articolo qui sotto:

Pedivelle corte e aerodinamica. Quali correlazioni e quali vantaggi?