La domanda può suonare banale, quasi scontata, al punto da far sorridere i ciclisti più esperti. Il liquido sigillante nella camera d’aria è davvero utile?

L’impiego sempre più massiccio dello standard tubeless, l’arrivo delle camere d’aria veloci e leggere in materiale termoplastico (TPU), con il lattice che vive una “seconda giovinezza” grazie ai test di laboratorio tende a generare una certa commistione.

A sinistra la camera d’aria in TPU Ultra Light Speed, al centro la Competition Latex, a destra la camera d’aria in butile Standard.

Uno di questi casi riguarda proprio l’utilizzo del liquido nella camera d’aria in ogni sua forma: preventiva o riparatrice (bomboletta gonfia e ripara).

Abbiamo raccolto pareri e commenti.
Durante un’uscita in bici con un amico parlando del test delle coperture Vittoria N.Ext e della nuova camera d’aria in TPU Ultra Light Speed mi sono sentito rivolgere la fatidica domanda: “Posso mettere il liquido sigillante nella camera d’aria?”. La domanda era riferita in particolare alle camere in poliuretano termoplastico.

Qui si potrebbe già raccogliere materiale per un altro approfondimento… Il nostro consiglio è sempre quello di verificare le indicazioni fornite dal produttore.
Noi abbiamo rivolto la domanda a Vittoria: l’azienda bergamasca ci ha confessato che la questione non è affatto scontata.

Le interazioni tra i materiali

Il primo passo per un corretta analisi è un cambio di prospettiva. Anziché focalizzarsi sull’applicazione è buona cosa ampliare la visione delle cose. Obiettivo: capire come i materiali interagiscono tra loro.

In casa Vittoria la questione “utilizzo del liquido sigillante nella camera d’aria” è sul tavolo fin da quando si è iniziato ad applicare il liquido dentro i tubolari con camera d’aria in lattice (vedi il Corsa, ndr) in uso ai professionisti. Una scelta a carattere preventivo mutuata dalla mountain bike.

Qui emerge già un primo dato significativo: i sigillanti in commercio sono pensati e sviluppati per innescare la riparazione ottimane di un battistrada tubeless nel minor tempo possibile. La composizione e la base chimica dei sigillanti, inoltre, non è universale. L’ammoniaca assieme ad altri solventi sono sostanze che vengono impiegate per non far cambiare composizione al liquido che tenderebbe allo stato solido.

Queste sostanze, se applicate sul lattice, innescano uno stress ossidativo che può portare addirittura al cedimento improvviso della struttura.
Nel caso del tubolare oltre alla resa non ottimale del composto, l’elasticità dello pneumatico porta un ulteriore elemento d’instabilità.

Butile, lattice, TPU: sì o no?

Evidente a questo punto il punto di vista di Vittoria sull’applicazione del liquido sigillante nella camera d’aria in lattice: vietato!

Linea più “morbida” su butile e TPU, ma anche qui è necessario soffermarsi per un istante sull’interazione pneumatico-camera.
Durante la marcia quest’ultima non è mai del tutto ferma ed è questa instabilità ad innescarono gli attriti che combinati ad altri elementi generano la resistenza all’avanzamento.

La sezione di una camera d’aria in butile (a sinistra) a confronto con una camera TPU.

In caso di foratura questo disallineamento tra copertura e battistrada finisce per complicare le cose quando la necessità è quella di limitare la perdita di pressione e riparare il danno nel minor tempo possibile.
In sostanza non c’è un canale di comunicazione diretto tra camera e superficie esterna. Una qualità che sancisce di fatto l’efficacia del sistema tubeless dove il liquido è in grado di chiudere il foro in pochissimo tempo. Qui sotto alcuni test di Vittoria a supporto dell’efficacia di quest’ultimo sistema. Servono solo 3” e qualche rotazione su una ruota da 27,5”.

QUI la versione integrale del documento.

Vittoria non vieta, quindi, l’impiego del liquido sigillante: garantisce la piena compatibilità con gonfia e ripara Pit Stop e con il suo Universal Tubeless Tire Sealant.
L’azienda di Brembate (Bg) non ha eseguito test circa l’effettiva funzionalità del liquido sigillante nella camera d’aria.

A conti fatti l’applicazione del liquido in forma preventiva e riparatrice su butile e TPU rappresenta un’incognita con una differenza di sostanza.
Il poliuretano termoplastico è più stabile in caso di foratura rispetto al butile che tende invece a lacerarsi. Un esempio? In caso d’emergenza con camera in TPU i tecnici Vittoria non consigliano di rimuovere il corpo esterno se lo pneumatico è dotato di una pressione accettabile per tornare alla base.

L’utilizzo del liquido su camere d’aria in butile e TPU per Vittoria è quindi consentito nell’ambito della propria gamma prodotto.
Noi ci sentiamo di sconsigliare questa pratica sopratutto per una questione legata al rapporto tra benefici e costi dell’operazione.

Il valore di una camera in butile è di pochi Euro, ma il prezzo del componente in TPU è nettamente superiore (circa 30 Euro). L’utilizzo del liquido finisce per creare dopo due o tre mesi delle incrostazioni che vanno a rovinare la camera.

Per quanto riguarda l’utilizzo delle camere d’aria autoriparanti sulla bici da strada una precisazione…
Il sigillante presente all’interno è simile ad un gel. La diversa consistenza è dovuta al fatto che il composto deve durare del tempo. L’azione a contatto con l’aria è più lenta e non del tutto adatta ad un impiego in ambito sportivo.

Se proprio volete testare l’efficacia del liquido sigillante meglio puntare sul tubeless.

Qui un approfondimento tecnico di Vittoria sulle camere d’aria.

Qui sotto alcuni consigli per l’applicazione del liquido su coperture tubeless.

Quanto liquido sigillante usare per le gomme tubeless da strada? E quanto dura?