La Milano-Sanremo 2023 ci ha regalato come sempre tantissime emozioni e si è conclusa con la zampata vincente di Van der Poel.
Il percorso sarà facile, la dinamica di corsa scontata, ma dai Capi in poi non c’è una gara così tanto adrenalinica ed eccitante. Sia per chi la corre, sia per chi la guarda.

Detto questo, il finale della Milano-Sanremo 2023 ci ha consegnato almeno tre grandi verità. Anzi, forse ci ha semplicemente confermato cose che sapevamo già.

Van der Poel record Poggio
Foto Fabio Ferrari/LaPresse

1- E’ una corsa che si vince correndo alla vecchia maniera

Van der Poel, Van Aert, Pogačar, Pidcock e molti altri protagonisti del ciclismo moderno ci hanno abituato a dare spettacolo ed a tattiche di corsa spesso imprevedibili.
Ma la Sanremo è un’altra cosa.
Per vincerla serve correrla alla “vecchia maniera”, risparmiando il più possibile e giocandosi tutti in uno scatto solo, fatto al momento giusto.

Un mix di gambe e sagacia di cui quest’anno Van der Poel è stato perfetto interprete.
Come perfetto pare essere stato il suo avvicinamento alla Classicissima.
Ne abbiamo parlato nell’articolo qui sotto:

Van der Poel ha vinto la Sanremo non correndo alla… Van der Poel

2- Ganna non può “accontentarsi” delle crono 

Ganna in questa Milano-Sanremo 2023 è stato straordinario. Con un po’ più di abitudine a trovarsi lì davanti, forse, non si sarebbe fatto scappare Van der Poel.
Speriamo che questa prestazione convinca lui, e soprattutto la Ineos-Grenadiers, che Pippo ha potenzialità ancora tutte da scoprire.
Ok le crono e i grandi risultati in pista. Sappiamo che lì è il numero uno. Ma col suo motore può essere protagonista in quasi tutte le Classiche, senza tirare in ballo i Grandi Giri.

Ha 27 anni, c’è ancora tempo, ma basta vederlo fare “il mulo” per chilometri e chilometri a tirare per qualcun altro.

Foto facebook.com/INEOSGrenadiers

3- Pogačar forse un giorno vincerà la Sanremo, ma non con questa tattica 

Tadej è un fenomeno. Era l’unico atleta da Grandi Giri lì a giocarsi la vittoria con i mostri sacri delle Classiche. Era il più forte in salita tra i 4, ma il Poggio non è duro abbastanza per permettergli di fare la differenza. Soprattutto se ai piedi dell’ultima salita arriva un gruppo così numeroso.

Foto Luca Bettini/SprintCyclingAgency2023

Ci vuole una corsa più dura, se non dai Capi, almeno dalla Cipressa. Magari non stacchi i big, ma puoi farli stancare un po’.Quest’anno la Cipressa è stata affrontata 15″ più lentamente rispetto allo scorso anno e lo stesso entourage della UAE Team Emirates ha ammesso che lì qualcosa non è andato come previsto…

Foto d’apertura POOL GETTY/DEWAELE/LaPresse 

Van der Poel ha fatto il nuovo record del Poggio. Ecco i dati…