Van der Poel ha vinto la Sanremo non correndo alla Van der Poel, ossia nell’unico modo in cui è possibile conquistare la Classicissima.
Cosa intentiamo?
Che l’olandese ha lasciato da parte lo spettacolo, cercando di essere più cinico e concreto possibile. O meglio, ha lasciato da parte lo spettacolo fine a se stesso, perché quell’unico scatto è stato spettacolo puro…

La vittoria di Van der Poel, infatti, è stato un mix di gambe e raffinatezza tattica. Proprio quella raffinatezza tattica che spesso, in passato, in tanti gli hanno rimproverato di non avere (siamo onesti, lo abbiamo fatto anche noi).
Alla Sanremo se vuoi provare a fare la differenza hai un colpo solo, c’è poco da fare.
Ce lo aveva ricordato anche un fenomeno come Pogačar, che nel 2022 aveva iniziato a scattare da subito, ma aveva concluso poco.
Quest’anno lo sloveno ha corso meglio, ma forse è partito un po’ lungo e, soprattutto, ha trovato rivali all’altezza.
Il Poggio di Van der Poel è stata invece l’essenza di una corsa perfetta, in cui ha risparmiato tutto quello che poteva per poi sparare tutto nell’unica cartuccia a disposizione. Anche rischiando di perdere. Perché è così che si vince la Sanremo…
Quando Wellens ha allungato per preparare l’azione di Pogacar, VdP si è sfilato, ha lasciato chiudere il compagno Kragh Andersen.
Quando Pogačar è scattato, non ha risposto subito, come invece ha fatto il nostro Ganna, ma si è fatto riportare sotto gradualmente da Van Aert, risparmiando energie incredibilmente preziose in quel frangente di gara.
Sono proprio quelle energie che, probabilmente, gli hanno permesso di avere un colpo in più degli altri. E anche una grande lucidità nel gestire la discesa.
Probabilmente quello della Milano-Sanremo 2023 non era il miglior Van der Poel di sempre, ma per vincere non servono solo le gambe…

E poi quella Tirreno corsa come preparazione…
Anche l’avvicinamento di Van der Poel alla Classicissima di Primavera è cambiato.
Più in generale, dall’anno scorso il suo approccio ai grandi appuntamenti è cambiato
Il mal di schiena e qualche batosta gli hanno probabilmente fatto capire che il modo di correre che lo ha reso famoso non poteva durare per sempre.
A tutta in ogni corsa, come se non ci fosse un domani.
E così, dopo una grande stagione di ciclocross culminata con la vittoria del mondiale, l’olandese ha staccato. Ha recuperato le energie e ha iniziato a correre più tardi.
Una scelta che gli ha permesso di strutturare una preparazione più lunga e mirata in vista della stagione su strada. Insomma, come si diceva una volta, di costruire le basi.

Alla Tirreno-Adriatico è arrivato in buona condizione, ma con la gamba ancora da rifinire. Proprio come faceva “una volta” chi puntava alla Sanremo. Ha fatto la giusta dose di fatica, ha corso per i compagni, ma non si è finito.
E oggi abbiamo visto i risultati…
Se continuerà a gestirsi con questa razionalità e intelligenza per gli altri saranno dolori, più di quanto non lo siano stati fino ad ora.
Perché anche se sei un fenomeno, non puoi essere al 100% sempre. E con il livello di oggi se non sei al 100% fai fatica a fare la differenza…
Foto d’apertura Foto Gian Mattia D’Alberto/LaPresse
La classifica finale della Milano-Sanremo 2023: milanosanremo.it/classifiche
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