Domenica si è svolta la Sportful Dolomiti Race 2022, una delle granfondo più dure d’Europa. E sicuramente una delle più affascinanti.

Il lungo non è per tutti: 204 km con 4.900 metri di dislivello.
E la sua durezza forse spiega perché il numero dei partecipanti non raggiunge quello di altri eventi storici, come invece la qualità dell’organizzazione meriterebbe.

Quest’anno ve la raccontiamo in modo un po’ diverso, con una sorta di intervista a Emanuele Marianeschi (foto sotto), che fa parte del nostro staff di BiciDaStrada, con cui abbiamo parlato di aneddoti, scelte tecniche, consigli, sensazioni.

 Sportful Dolomiti Race 2022

Emanuele è un granfondista di ottimo livello, anche se nell’ultimo periodo tra famiglia e lavoro si allena in modo meno assiduo.
Tra i principali appuntamenti del 2022 aveva messo in calendario il lungo della Nove Colli (chiusa in 6 ore e 30′) e il lungo della Sportful, che lo ha sempre affascinato e con cui ha un conto in sospeso dal 2018.
Giusto?

– Sì, giusto. E’ una gara che mi è sempre piaciuta molto, anche se non è particolarmente adatta alle mie caratteristiche. Nel 2018 ero venuto per fare un buon risultato sul lungo, ma mi sono dovuto ritirare a causa di una congestione nella discesa del Manghen. Ho provato a continuare comunque, ma sul Rolle ho alzato bandiera bianca.

 Sportful Dolomiti Race 2022

– Alla fine anche quest’anno hai dovuto cambiare piani e ripiegare sul medio. Come mai?
– Venerdì e sabato il mio bambino piccolo è stato male e non ho dormito più di due ore a notte. Già non ero super allenato e onestamente non me la sono sentita di affrontare il lungo, perché con un percorso come quello della Sportful Dolomiti Race non si scherza.
Il conto resta aperto, dovrò tornare un’altra volta.

– Ripiegare sul medio è stata una forte delusione o ti sei comunque divertito?
– Ovviamente mi è dispiaciuto, ma era la decisione giusta.
Sul medio però mi sono comunque divertito. Anzi, forse mi sono divertito anche di più, perché l’ho approcciato in modo diverso rispetto al passato, con uno spirito meno agonistico.
Sono entrato in griglia all’ultimo momento e quindi ero parecchio dietro, così in partenza ho deciso di non esagerare. Ho affrontato Cima Campo al fondo medio. Mi sono concentrato sulla mia prestazione, senza guardare gli altri e prendendo il tempo per godermi il paesaggio.
Stesso discorso per le altre salite, alternando tratti più tirati ad altri meno, con qualche bella menata anche in discesa.
Insomma, il giusto mix tra divertimento e agonismo. Forse questo è proprio lo spirito giusto da avere in questi eventi.

 Sportful Dolomiti Race 2022

– 2018-2022. Pre-Covid e post-Covid. Cosa è cambiato? Che sentiment hai percepito tra i partecipanti?
– In realtà non ho notato tante differenze. A livello organizzativo è richiesta ancora qualche attenzione e quindi ci sono alcune complicazioni in più per gli organizzatori. Il villaggio, ad esempio, è stato spostato all’aperto, fuori dal Palaghiaccio, e al pasta party non c’è più chi ti serve i pasti. Per il resto ho trovato lo stesso entusiasmo e la stessa voglia di divertirsi e mettersi alla prova.
Mi sembra che anche il numero di partecipanti sia stato buono. Forse un piccolo calo rispetto al 2018-2019 c’è stato, ma sicuramente meno marcato che in altri eventi.

– Rispetto al 2018 è sicuramente cambiata anche la tua dotazione tecnica. Hai sentito differenze importanti?
– Sì, è cambiata molto. Nel 2018 ho corso con una Scott Foil con freno tradizionale e ruote in carbonio per tubolare.
Quest’anno con una Trek Emonda SLR disc, con ruote in carbonio e gomme tubeless.

Tubeless e disco insieme fanno davvero tanta differenza, sopratutto in percorsi con discese lunghe e difficili come quello della Sportful.
Puoi scendere più forte senza troppi rischi, ma soprattutto con maggiore sicurezza. Arrivi a fine discesa rilassato e meno affaticato e dunque con molte più energie da spendere dove serve.
A proposito di discesa ho anche un storiella divertente da raccontarvi…

– Cioè?
– Allo scollinamento di Cima Campo mi passa un ciclista in divisa Sportful a tutta velocità. Ci ho messo qualche secondo a capire che era Paolo Bettini, uno degli ospiti dell’evento, e gli ho preso subito la ruota.
Ha fatto la discesa fortissimo e stargli a ruota è stato veramente divertente (e difficile). Così come scambiarci due battute prima dell’inizio del Brocon.
A fine granfondo, scaricando i dati, mi sono accorto di aver fatto il Kom di giornata sulla discesa di Cima Campo. Sicuramente uno dei momenti più particolari di questa Sportful Dolomiti Race 2022…

– Abbiamo parlato di equipaggiamento. Che rapporti e che gomme hai usato? E cosa consiglieresti a chi la fa per la prima volta?
– Ho usato una guarnitura 53-39 e una cassetta posteriore 11-30. Le ruote erano delle Tsunami Carbon Project con profilo da 38 mm e canale interno da 19 mm, montate con Continental GP5000 S TR gonfiate a poco meno di 6 bar (peso 68 kg).
In termini di gomme e ruote secondo me è la soluzione ottimale, anche se si potrebbe optare pure per uno pneumatico da 28.

In merito ai rapporti è difficile dare consigli perché dipende tanto dal livello di allenamento. Direi che con meno del 39×30 non ci si può presentare. Chi è poco allenato dovrebbe pensare ad un 34×32.

Oltre alla bici, voglio spendere due parole anche sull’abbigliamento. Credo che la Sportful Dolomiti Race 2022 sia stata una delle più calde di sempre e ho visto tanti partecipanti partire in abbigliamento estivo, senza nemmeno un gilet antivento.
In queste gare uno smanicato consiglio sempre di averlo con sé. Il tempo può cambiare e le discese sono comunque fredde, sopratutto al mattino.
Memore di quanto successo nel 2018 io l’ho portato e mi ha fatto comodo.

Foto Sportograf

– E del Croce D’Aune cosa ci dici?
– Onestamente me lo aspettavo più duro. Alcuni amici mi avevano detto che era come il Giau, ma in realtà l’ho sofferto meno. Ci sono tratti molto duri, ma anche un paio di settori in cui spiana quasi del tutto e si può prendere fiato. E’ pur vero che l’ho affrontato al termine del percorso medio e farlo dopo il lungo è tutt’altra cosa.

Invece ho trovato molto duro il Brocon. E’ poco conosciuto, ma è una salita vera.
Anche se per chi fa il lungo l’ostacolo più tosto rimane il Manghen. Me lo ricordo ancora bene dal 2018…

Foto Sportograf

– Si parla spesso di livelli di prestazione sempre più alti nelle Granfondo. Tu che impressione hai avuto?
– Mah, io sono meno allenato rispetto al periodo pre-covid e ho fatto il medio, quindi non ho un vero termine di paragone. Guardando i tempi sembra che il livello dei primissimi sia un po’ salito, ma non di tanto.

Di certo, invece, è salito il livello medio, ossia c’è tanta più gente che va forte dietro i primissimi. Ma questo è un trend a cui stiamo assistendo da diversi anni. Tutti si impegnano di più, sono attenti all’alimentazione, si allenano con il powermeter, e quindi nel complesso si va più forte.
Insomma, con lo stesso tempo di 10 anni fa oggi ti troveresti molto più dietro in classifica…

– A proposito di allenamento. Come ti eri preparato per affrontare il lungo?
– In realtà in modo molto più approssimativo che nel 2018, perché tra lavoro e famiglia ho meno tempo. Non ho più neanche il misuratore di potenza e mi alleno solo con il cardio. Quest’anno sapevo che sarebbe stata un po’ un’avventura…
Dal 1° gennaio ho percorso circa 5.300 chilometri, facendo qualche allenamento più corto e tirato durante la settimana e distanza nel fine settimana. Ho partecipato ad alcune gare a circuito vicino a casa e poi come tappa d’avvicinamento ho inserito il lungo della Nove Colli. Diciamo il minimo sindacale per affrontare il lungo della Sportful ?.

– Che consigli daresti a chi ha poco tempo ma vuole comunque provare l’impresa sul percorso lungo?
– Dipende tanto dall’esperienza e dalle doti fisiche, ma con meno di 5.000 chilometri nelle gambe fare il lungo è davvero complicato. Soprattutto serve essere abituati a stare in sella tante ore, perché gare così non si possono improvvisare. E serve anche allenarsi a fare salite lunghe ad un passo che si è in grado di riproporre nel tempo.
Inoltre sarebbe utile fare qualche Granfondo “di avvicinamento”, anche per capire a che punto siamo con la condizione.

Per la cronaca, Emanuele ha concluso il medio in 48° posizione in 4:10:17.
QUI trovate le classifiche complete delle Sportful Dolomiti Race 2022.

Qui sotto invece la sua attività Strava: