Dopo due settimane piuttosto avare di spettacolo c’era grande attesa per vedere cosa sarebbe successo in una delle tappe più dure di questo Giro d’Italia 2023, cioè quella con arrivo in quota sul Bondone.

Finalmente i big non hanno tradito le attese e si sono dati battaglia senza esclusione di colpi verso la cima della Montagna di Trento, scalata dal versante di Aldeno. Come tutti sapete la vittoria è andata a Joao Almeida, che ha battuto allo sprint Geraint Thomas, nuova maglia rosa. Sconfitto di giornata è stato Roglic, che però ha limitato i danni a pochi secondi. QUI trovate la classifica di tappa completa.

I dati del Monte Bondone
Foto Gian Mattia D’Alberto/LaPresse

Come facciamo spesso in occasione delle grandi salite, in questo articolo analizziamo i dati del Monte Bondone, soffermandoci su tempo di scalata, VAM e watt degli atleti più forti.

Vi anticipiamo che i valori non sono da record in senso assoluto, ma va tenuto conto che l’ascesa finale è stata affrontata dopo oltre 5 ore di gara e in una tappa con 5.200 metri di dislivello (immagine in basso), che per la maggior parte dei corridori ha comportato un dispendio calorico superiore alle 6.000 calorie.

I dati del Monte Bondone: tempo di scalata e velocità media

L’altimetria ufficiale recita 21,5 km con 1.430 metri di dislivello.
Una salita lunghissima e irregolare, caratterizzata da alcuni chilometri molto facili, ma anche da tratti particolarmente ripidi, come quello tra Garnica e Viote (5,5 km all’8,2%).

Il tempo di scalata di Almeida e Thomas è stato di 54:12”, ad una velocità media di 23,8 km/h.

La VAM è stata di 1.580 m/h. Non un valore eccezionale in senso assoluto, ma molto alto in relazione alle caratteristiche della salita (molto lunga e con pendenza media contenuta) e alla durezza della tappa. Negli ultimi mesi abbiamo visto anche valori superiori a 1.800 m/h, ma su salite inferiori a 30’ e con pendenze decisamente più arcigne, che favoriscono VAM più elevate.

Non è un caso, ad esempio, che nei 5,5 chilometri più duri del Bondone la VAM fatta registrare dai migliori sia stata superiore a 1.700 m/h.

I dati del Monte Bondone
Foto Fabio Ferrari/LaPresse

I dati di potenza

Passiamo adesso ai dati di potenza, forse meno immediati da comprendere, ma più significativi.
I primi due non condividono informazioni su Strava e per risalire a qualche dato abbiamo fatto riferimento alla prestazione di Thymen Arensman (INESO-Grenadiers), decimo al traguardo a 1:16” dalla coppia di testa.

Arensman pesa circa 69 kg e in questa tappa ha consumato quasi 6.700 calorie.

Come segmento di riferimento abbiamo preso quello che si conclude al bivio di Viote, cioè circa 1 km prima da dove era posto l’arrivo di tappa. Si tratta di un segmento molto battuto dagli appassionati e dunque utile anche per fare qualche confronto nel caso vi trovaste a passare da lì. A mero titolo di esempio, i migliori amatori che avevano partecipato all’UCI Gran Fondo World Series 2022 avevano impiegato poco meno di 58:00, ma a gambe fresche…

Arensmann ha superato questo tratto in 52:55, esprimendo 394 watt, con un rapporto watt/kg di 5,7. Il corridore della INEOS-Grenadiers in questo segmento aveva già accumulato un ritardo di circa un minuto, dunque per i primi 2 possiamo stimare con discreta certezza un rapporto peso/potenza di 5,9-6 watt/kg.

Se prendiamo in esame il tratto più duro, quello in cui ha attaccato Almeida, abbiamo valori di 6,2-6,3 watt/kg su 20’. Se consideriamo la durezza della tappa e le condizioni atmosferiche sono dati di altissimo livello, tanto che secondo Lanterne Rouge si tratterebbe della migliore prestazione mai espressa da Thomas in salita.

Foto d’apertura Fabio Ferrari/LaPresse

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