Analizziamo i dati del Fiandre di Van der Poel, ma anche di Pogačar, che alla sua prima partecipazione è stato grandissimo protagonista della corsa, anche se nello sprint finale si è fatto beffare da Van Baarle e Madouas (entrambi davvero bravi).

Parleremo di molti valori, ma ci concentreremo soprattutto sulla potenza, visto che il campione olandese li ha condivisi nella sua attività su Strava.

dati del Fiandre di Van der Poel

Partiamo dai dati generali.
Il file di Van der Poel ci mostra una media di 42,5 km/h su 6:34:50 di gara, ma comprende anche i primi 7 km ad andatura controllata. Se li togliamo la media sale a 43,3 km/h.

Il dato più impressionante, però, è quello della potenza normalizzata: 338 watt (328 nel 2021).
Anche se Van der Poel non è un peso piuma (circa 75 kg), si tratta comunque di un valore straordinario se parametrato alle oltre 6:30’ di gara.
Molto interessante anche il dato relativo alle calorie consumate, che sono state ben 6.778. 

dati del Fiandre di Van der Poel

dati del Fiandre di Van der Poel

L’attacco sul Koppenberg

La prima fiammata violenta è stata data al penultimo passaggio sull’Oude Kwaremont (nuovo Kom fatto segnare da Kung con 5:04”), ma la selezione decisiva per il risultato finale è avvenuta sul Koppenberg, sotto l’impulso di Pogačar.
In questo frangente Van der Poel si è limitato a rispondere, senza sprecare più energie del necessario. Una costante che si ripeterà per tutta la gara e che (forse) è stata decisiva per la vittoria finale.

Il tratto duro (490 metri al 12,6%) è stato percorso dall’olandese in 1:42″ ad una potenza media di 620 watt (8,26 watt/kg). Stesso rapporto peso/potenza, ovviamente, anche per Tadej, ma con un wattaggio assoluto decisamente più basso, visto il peso più contenuto.
Nel 2021 il tempo di percorrenza era stato di 1:40”, ma con 603 watt.

dati del Fiandre di Van der Poel

Oude Kwaremont e Paterberg

Dopo aver raggiunto i fuggitivi, Pogačar e Van der Poel se ne sono andati in coppia sull’ultimo passaggio sull’Oude Kwaremont, sempre sotto l’impulso dello sloveno.

La scalata è stata più lenta rispetto al penultimo giro, ma c’è da considerare che i due erano all’attacco già da diversi chilometri.
5:20″ il tempo impiegato da VdP (rispetto ai 5:05″ del penultimo passaggio), con una potenza media di 475 watt.

Anche sull’ultimo passaggio sul Paterberg è stato Pogačar a fare l’andatura, con Van der Poel che si è limitato a rimanere a ruota, con una tattica diversa rispetto a quella che ci ha mostrato altre volte.
Lo sloveno sapeva che era l’ultima occasione buona per andarsene da solo. L’olandese ha sofferto, ha perso qualche metro, ma ha tenuto duro.
L’ultimo muro è stato scalato da Van der Poel in 1:10″ a 649 watt medi.

La gestione prima dello sprint 

Memore della delusione dello scorso anno, Van der Poel ha gestito con attenzione e oculatezza i chilometri finali, dal Paterber al traguardo.
I due hanno spinto, ma limitandosi a controllare il ritorno degli avversari, con l’olandese che forse si è risparmiato più dello sloveno.

Lo si nota con chiarezza osservando il grafico della frequenza cardiaca di Van der Poel, che dall’ultimo muro fino al traguardo fa segnare 160 battiti medi ed è piuttosto lineare. Per comprendere meglio di cosa parliamo è bene evidenziare che l’olandese in corsa ha raggiunto una frequenza massima di 189 battiti. A 160, dunque, sarà stato poco sopra il fondo medio.

Il picco di potenza nella volata finale

Il finale è stato da cardiopalmo, con i due che si sono guardati permettendo il rientro di Van Baarle e Madouas.
Van der Poel è stato bravissimo (ma anche fortunato) nello scegliere il momento perfetto per lanciare la volata, perché se avesse esitato altri 20 metri avrebbe rischiato di perdere.

Detto questo, dai dati si può osservare come avesse ancora una grande gamba, perché in accelerazione ha espresso una potenza massima di 1.406 watt (dopo 6 ore 30’!), con una media sui 10” di 1.216 watt.

L’esplosività è sempre stata una delle sue caratteristiche distintive, ma una volata così potente questa volta è anche il risultato di una tattica di gara più oculata.
Il Fiandre 2022, infatti, ci ha consegnato un Van der Poel sempre fortissimo, ma a quando pare anche più maturo e calcolatore…

Foto facebook.com/alpecinfenix – photonews

Qui sotto i dati del Fiandre 2021:

I dati del Fiandre: velocità, potenza e differenze tra uomini e donne