I 20 minuti finali del mondiale di Alaphilippe sono stati un vero capolavoro.
Una prestazione atletica straordinaria, che ha coronato una gara gestita con acume tattico e freddezza.

A fare la vera differenza rispetto agli avversari, però, sono state le gambe.
L’impressione, vedendo le immagini dalla TV, è che il francese avesse ancora tanta birra in corpo e che avrebbe potuto proseguire ancora per tanti chilometri senza cedere nulla.

 mondiale di Alaphilippe
Foto credit @cauldphoto

Gamba “piena” dopo 260 chilometri di gara, 53×11 in canna e mulinato a frequenze importanti (quasi sempre oltre le 90 rpm), capacità di rilanciare con il lungo rapporto dopo ogni curva e ogni muro.

Alaphilippe (purtroppo) non condivide i dati delle sue prestazioni, ma vista l’eccezionalità della sua prova, abbiamo cercato di ricavare qualche dato oggettivo sugli ultimi 17 chilometri di gara, ovvero quelli che ha percorso in solitaria, dopo aver stroncato gli avversari con 4 scatti consecutivi.

Foto credit Francesco Rachello / Tornanti.cc

LA VELOCITA’ MEDIA DEI 17 CHILOMETRI FINALI
Non disponendo dei dati esatti di potenza, per prima cosa siamo andati a calcolare la velocità media tenuta da Alaphilippe dal momento dello scatto decisivo.
Un dato meno oggettivo, ma che rende bene l’idea della sua prestazione.

Il francese ha percorso i 17 chilometri finali in 22’25”, alla media di 45,5 km/h.
Se togliamo dal conteggio l’ultimo chilometro, dove ha rallentato e si è già lasciato andare all’esultanza, la media dai meno 17 al triangolo rosso è addirittura di 46 km/h.

mondiale di Alaphilippe
Foto credit Eloise Mavian / Tornanti.cc

Il tutto su un tratto di percorso che prevedeva ancora tre muri e al termine di una gara di quasi 6 ore, conclusa con una media generale di 45,17 km/h.

L’alta velocità fin dalle prime battute del mondiale, molto probabilmente, è stata l’arma in più del fuoriclasse francese.
Il ritmo folle della gara, infatti, ha esaltato la sua grande condizione e ha fiaccato la resistenza di avversari più veloci e potenti, che sono arrivati nel finale senza più energie.

Foto credit Francesco Rachello / Tornanti.cc

E I WATT?
Come già anticipato, Alaphilippe non condivide alcun dato su Strava o altre piattaforme, ma qualche numero relativo ai watt lo possiamo estrapolare dalla prestazione dell’americano Powless, che si è piazzato quinto all’arrivo a soli 32 secondi dal campione del mondo.

Neilson Powless, foto Strava

Il dato impressionante è quello relativo alla potenza media normalizzata dell’intera prova, un valore che ci permette di capire quanto sia stato tirato questo mondiale.
Parliamo di 311 watt su 6 ore e 13 minuti, che comprendono anche i primi 8 chilometri di trasferimento.
Facendo riferimento al profilo Strava, Powless pesa 66 kg, dunque ha mantenuto 4,7 watt/kg per oltre 6 ore.

mondiale di Alaphilippe

Analizzando gli ultimi 17 chilometri, l’americano ha erogato 343 watt medi, cioè circa 5,2 watt/kg.
Considerando che Alaphilippe ha pedalato più forte e completamente in solitudine, non pensiamo di sbagliare di molto ipotizzando che abbia affrontato gli ultimi 20 minuti ben oltre i 5,5 watt/kg. 

Concludiamo questa analisi dati del mondiale con una curiosità sui watt di Evenepoel, di gran lunga il corridore che ha speso di più fino ai 26 chilometri dal traguardo, quando ha finito il suo lavoro e si è rialzato.
Dal momento del suo primo attacco, ovvero a circa 180 chilometri dall’arrivo, fino ai meno 26 chilometri, ha espresso una media di 291 watt (possiamo ipotizzare una normalizzata di 330-340 watt), per un peso di 62 kg.

Con questa condizione avrebbe potuto seguire Alaphilippe nel finale, se si fosse risparmiato? Non lo sapremo mai…

Qui sotto trovate l’analisi dati del mondiale di Imola, vinto sempre da Alaphilippe:

Il mondiale di Imola analizzato su Strava: diamo un po’ di numeri…

Foto d’apertura: Eloise Mavian / Tornanti.cc