Abbiamo ancora negli occhi il successo di Alaphilippe e il grande spettacolo che ci ha regalato il mondiale di Imola.
Resta un po’ di amaro in bocca per il risultato degli azzurri, ma onestamente era difficile fare meglio di così…

A distanza di due giorni, archiviato il risultato, abbiamo analizzato il mondiale tramite Strava, che ci fornisce sempre informazioni e dati interessanti.

Foto facebook.com/ImolaEmiliaRomagna2020 – BettiniPhoto

Purtroppo Julian Alaphilippe non ha un profilo pubblico, ma l’analisi risulta comunque molto interessante, poiché van Aert e Kwiatkowski, secondo e quarto della prova iridata, hanno pubblicato i dati della propria gara (ad eccezione dei valori di potenza).

Come riferimento prenderemo il profilo del polacco, visto che la registrazione del belga si interrompe proprio prima di affrontare l’ultima volta la salita di Gallisterna (probabilmente per un problema di registrazione con il ciclocomputer, oppure perché era semplicemente scarico…).

mondiale di Imola analizzato su Strava




Nell’analisi ci aiuterà anche l’attività del nostro Fausto Masnada, che rispetto a Kwiatkowski ha pubblicato anche i dati di potenza ed è rimasto con il gruppo dei primi fino all’ultima salita, chiudendo in 23esima posizione.

Primo dato interessante, estrapolato dal profilo di Masnada, è la potenza media normalizzata (che Strava chiama ponderata): 291 watt su 6 ore e 40′ di gara.
Masnada ha un peso di circa 63 kg, quindi abbiamo un valore di 4,6 watt/kg per l’intera prova.

mondiale di Imola analizzato su Strava

Iniziamo ad analizzare la gara partendo dal circuito iridato nella sua interezza: 28,8 km, con un dislivello di oltre 500 metri.
Le due salite principali erano quelle di Mazzolano e di Gallisterna, ma in realtà, come si nota dall’altimetria, prima di Mazzolano i corridori dovevano affrontare anche l’ascesa verso Bergullo (3,6 km al 3%).

mondiale di Imola analizzato su Strava

Interessante notare la notevole differenza nei tempi di percorrenza tra la prima e la seconda parte di gara.
Kwiatkowski ha affrontato il primo giro in 50’35” a 34 di media.
L’andatura è poi andata gradualmente aumentando ed ha subito un forte strappo dopo il km 150, quando non si è più scesi sotto i 41 km/h di media (anche se dalla Tv non sembrava…)

Il giro più veloce è stato il penultimo, percorso a 42,6 km/h di media.
Il tempo record è di Van Avermaet in 40’28”, ovvero 10’ in meno rispetto al primo giro.
Pogacar non ha scaricato l’attività legata al mondiale, ma ha concluso il penultimo giro in fuga con circa 25″ di vantaggio sul resto del gruppo, quindi si può ipotizzare una velocità media di circa 43 km/h.

L’ultimo giro è stato percorso da Kwiatkowski in 40’58”, anche se, come vedremo, le due salite decisive sono state affrontate più forte proprio nell’ultimo giro.
Alaphippe, che ha inflitto 24” di distacco ai rivali, è l’unico che nell’ultimo giro ha avvicinato il tempo della penultima tornata.

Passiamo ora ad analizzare le salite di Mazzolano e Gallisterna, che come si era visto in Tv ci confermano che l’accelerazione decisiva è avvenuta negli ultimi due giri.
Il tempo record di entrambe le ascese, nonostante la stanchezza, è stato comunque fatto registrare proprio nell’ultima tornata.

Il miglior tempo sulla salita di Mazzolano (2,6 km al 6%) è condiviso tra Porte, Molard e Masnada, tutti e tre con 5’47”.
L’Italiano su questo tratto ha fatto registrare una potenza di 398 watt, ovvero circa 6,3 watt/kg per oltre 5’. Non eccezionale in senso assoluto (parlando di professionisti), ma straordinaria se consideriamo che erano già trascorse oltre 6 ore di gara.

mondiale di Imola analizzato su Strava

mondiale di Imola analizzato su Strava

Un dato meno indicativo, ma che forse per molti appassionati può essere più utile per fare confronti, è quello relativo alla velocità.

Il segmento più duro della salita di Mazzolano, ovvero 1,2 km al 10%, nell’ultima tornata è stato percorso dall’avanguardia del gruppo a 21 km/h, con una VAM superiore ai 2.000 m/h.

Foto facebook.com/vincenzonibali – Getty Images

Passiamo alla salita di Gallisterna, dove si è decisa la corsa.
Kwiatkowski nell’ultimo giro l’ha affrontata in 5’45”, nonostante già fossero a tutta da diversi chilometri, alla media di 27,2 km/h.
Alaphilippe, che è passato in vetta con 3 o 4″ di vantaggio , l’ha dunque percorsa a oltre 27,5 km/h.

mondiale di Imola analizzato su Strava

Il tratto più duro della salita, 1,2 km all’11%, è stato superato da Kwiatkowski a 19,5 km/h di media (quindi Alaphilippe lo avrà volato a oltre 20 km/h), con una VAM di circa 2.200 m/h.

E’ vero che si tratta di una salita breve e ripida, ma salire a oltre 2.000 metri di VAM è sempre tanta roba, specie con 6h30’ e 5.000 metri di dislivello nelle gambe…
Non a caso, qui il tempo record è di Caruso in 3’33”, ma è stato fatto registrare durante una fiammata in allenamento…

Inoltre, e questo è il dato su cui riflettere, i fuoriclasse hanno fatto la differenza nell’ultimo giro, quando entrambe le salite sono state affrontate a tutta, senza respiro.
Chi era meno in condizione ha pagato proprio questo e sull’ultima ascesa ha mollato.

Solo il gruppetto di testa, infatti, è stato in grado di migliorare il tempo di scalata della Gallisterna fatto registrare alla penultima tornata.

Qui sotto trovate i link ai profili Strava di:
Kwiatkowski
van Aert
Masnada

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