Dopo averla provata in anteprima durante il lancio ufficiale avvenuto l’estate scorsa, finalmente abbiamo avuto l’occasione di testare la nuova Specialized S-Works Tarmac SL8 per un periodo più lungo di tempo e sulle nostre strade.

Specialized Tarmac SL8

E’ senza dubbio una delle bici di cui si è parlato di più in questi ultimi mesi. Le geometrie sono rimaste praticamente identiche rispetto alla SL7, ma la nuova laminazione della fibra, introdotta con la Aethos, ha permesso di ridurre notevolmente il peso del telaio.
La leggerezza, però, è solo una delle doti della SL8, che come vi anticipiamo nel video qui sotto ci ha colpito prima di tutto per altri aspetti:

Specialized S-Works Tarmac SL8

1 – Dettagli tecnici telaio

– Geometrie: 9,5
Le geometrie della Tarmac SL8 sono identiche alla SL7 e sono pensate prima di tutto per la competizione, come dimostrano reach abbondante e stack contenuto. Nella taglia 56 utilizzata per il test il rapporto stack to reach è di 1,394.
Siccome il piattello della serie sterzo è cambiato, per confrontare le misure con la SL7 vi suggeriamo di utilizzare i valori stack to stem e reach to stem.

L’angolo sterzo è da 73,5° così come quello piantone, ma gli angoli variano in modo importante in relazione alla taglia.
Il carro posteriore è invece da 41 cm su tutte le misure, mentre l’interasse in taglia 56 è da 991 mm.

Le misure disponibili sono 7, dalla 44 alla 61 e qui sotto trovate la tabella nel dettaglio:

– Assetto in sella: 9
Sono alto 183 cm, pedalo a 77,5 cm e come sempre sulle bici Specialized ho utilizzato una taglia 56, con cui mi trovo molto bene. L’assetto è racing, ma gli spessori sagomati da mettere sotto l’attacco permettono di adottare una posizione più rilassata senza sacrificare l’estetica.

Rispetto alla Tarmac SL7 il feeling iniziale è stato leggermente diverso. Le bici in realtà sono identiche e credo che la sensazione sia dovuta al manubrio integrato Roval Rapide, che a mio avviso porta ad avere un’impostazione ancora più aggressiva rispetto alla versione precedente.

Specialized Tarmac SL8

Specialized Tarmac SL8

– Cura costruttiva: 10
E’ uno dei punti di forza dell’azienda americana. La Specialized S-Works Tarmac SL8 è curata nei minimi dettagli, sia sotto il profilo tecnico che sotto quello estetico.

Rispetto alla SL7 è cambiata completamente la tecnologia costruttiva e la laminazione della fibra, che ora prevede l’uso di strati di carbonio più lunghi e sottili. Questo ha permesso di ridurre il peso del telaio in taglia 56 a soli 685 grammi, senza sacrificare la rigidità. Secondo i dati forniti da Specialized il rapporto rigidità/peso è aumentato del 33%.
Facciamo notare che anche il peso del telaio dei modelli Pro ed Expert, realizzati in carbonio Fact 10r anziché 12r, è comunque molto contenuto: 780 grammi.

Il design è simile alla SL7, ma a ben guardare le differenze sono numerose.
In particolare, la zona frontale è stata rivista per ottenere un ulteriore miglioramento aerodinamico. Di contro, tubo obliquo e foderi alti del carro sono stati snelliti per contenere il peso.

Specialized Tarmac SL8
La zona frontale è stata modificata per renderla ancora più aerodinamica, con il tubo sterzo che ora è proiettato in avanti rispetto alla forcella. Quella posteriore, invece, è stata snellita per ridurre i pesi

Il passaggio ruota può ospitare gomme fino a 700×32, strizzando l’occhio anche a chi vuole una bici racing, ma desidera un po’ più di comfort.

Specialized Tarmac SL8

Tra i plus sottolineo anche il fatto che la bici è estremamente silenziosa: sono pochissime le vibrazioni che si avvertono quando si passa sullo sconnesso e, almeno nelle settimane di test, non ha evidenziato scricchiolii o rumorosità. In questo l’adozione del classico movimento centrale filettato BSA 68 aiuta non poco e, per quanto ci riguarda, rappresenta un punto a favore.

Infine, spendo qualche parola anche sull’estetica, perché è vero che si tratta di un aspetto soggettivo, ma vista da vicino la livrea di questo modello è veramente accattivante e particolare. Senza dimenticare che il kit frame è disponibile in ben 9 colorazioni (le potete vedere QUI). Più di quasi tutti gli altri competitor.
Se volete ulteriori dettagli su come è stato sviluppato il progetto Tarmac SL8 li trovate QUI.

Specialized Tarmac SL8
Design e grafiche sono da sempre dei punti forti per Specialized. La livrea della bici in test è davvero particolare e non passa di certo inosservata

– Componentistica utilizzata: 10
La versione in test era equipaggiata con il gruppo Sram Red AXS dotato di misuratore di potenza. Si tratta del montaggio più pregiato, al pari di quello con gruppo Shimano Dura Ace. Difficile chiedere di meglio.

I due componenti su cui voglio focalizzare l’attenzione sono il nuovo manubrio Roval Rapide e le ruote Roval Rapide CLX II.

Il manubrio dà un tocco di grinta in più rispetto alla SL7 ed è pensato in primo luogo per gli agonisti. Invita ad un posizione aggressiva ed è rigido, ma non estremo. Si apprezza soprattutto in volata e nelle fasi di impostazione di curva. Personalmente avrei preferito una barra alta leggermente meno profonda, ma questi sono gusti personali.

Ottimo anche il nastro Supacaz Super Sticky Kush, che offre un grip notevole e ha il giusto spessore per assorbire le vibrazioni.

Specialized Tarmac SL8

Specialized Tarmac SL8

Le ruote Roval Rapide CLX II mi stupiscono sempre per scorrevolezza e facilità di guida, considerando l’altezza del profilo. In più, ovviamente, migliorano non poco l’estetica della bici, aspetto fondamentale per la maggior parte degli appassionati.
Rispetto alle CLX sacrificano qualche grammo in termini di peso, ma permettono di montare gomme tubeless. A mio avvio un bel vantaggio in termini di usabilità generale della bicicletta.

A proposito di gomme, di serie la bici è montata con gli S-Works Turbo RapidAir da 26 mm, cioè la versione tubeless più spinta e leggera di casa Specialized. Sono estremamente performanti e scorrevoli, ma ovviamente sacrificano qualcosa in termini di robustezza. Considerando la sezione piuttosto contenuta, sono validi anche in termini di comfort.

Specialized Tarmac SL8

– Peso: 9,5
Il peso rilevato della bici in taglia 56, senza pedali e portaborraccia, ma già in configurazione TLR, è di 6.790 grammi. 200 grammi esatti in meno della SL7 con stesso allestimento, ma con ruote per camera d’aria. Con gruppo Dura Ace e ruote basse dovremmo scendere tranquillamente sotto i 6,5 kg.
Il peso dichiarato del solo telaio è di 685 grammi. Uno dei più leggeri sul mercato.

– Prezzo: 6
La Tarmac SL8 con Sram Red AXS costa 14.000 euro.
Sei “politico”, perché al giorno d’oggi di bici d’alta gamma a prezzi concorrenziali se ne trovano davvero poche. E perché nel lungo periodo Specialized “tiene” il prezzo meglio di ogni altro marchio.

Il solo kit frame S-Works, comprensivo di reggisella, costa 5.500 euro.
Chi vuole spendere un po’ meno può orientarsi sulle versioni Pro ed Expert che, ricordiamo, adottando un telaio solo 100 grammi più pesante.

– Garanzia sul telaio: 10
Specialized garantisce i telai e le forcelle a vita, esclusivamente per il primo proprietario, previa registrazione della bicicletta entro i 90 giorni successivi alla data di acquisto.
Garanzia a vita anche sulle ruote Roval.
Verniciatura e grafiche, invece, hanno una garanzia di due anni.

Voto finale (da 1 a 10): 9,14

2 – Comportamento in salita

200 grammi in meno rispetto alla SL7 sono tanti per un professionista, probabilmente non sono così facili da percepire per un amatore.
A prescindere da questo, la bici brilla per capacità di risposta e reattività, sia sul ripido che sulle salite più pedalabili. E’ proprio dove si riesce a fare velocità, però, che sa essere veramente esaltante.

Non dimentichiamo, inoltre, che la bici in test era equipaggiate con ruote ad altissimo profilo e che sul ripido, quando la velocità cala, i 60 mm della ruota posteriore un po’ si sentono.
Con le Alpinist CLX II il voto sarebbe sicuramente un 10 anche se, personalmente, farei fatica a rinunciare alle Rapide CLX II. Sia per le prestazioni generali, sia per l’estetica.

Voto finale (da 1 a 10): 9,5

Specialized Tarmac SL8

3 – Comportamento in discesa

E’ una bici da competizione e come tale va guidata, ma come già spiegato nel video la stabilità e la sicurezza che questa Specialized S-Works Tarmac SL8 sa trasmettere sono fuori dal comune. 

Il manubrio integrato conferisce una precisione aggiuntiva in ingresso di curva rispetto alla SL7, mentre la nuova laminazione della fibra e il sistema tubeless offrono maggiore stabilità e sicurezza anche lungo le discese sconnesse.

E’ guidabile pure nelle giornate ventose, anche se in questo caso l’utente meno esperto dovrà prestare più attenzione. Chiaramente non è una bici endurance, ma è molto più “facile” di quello che ti aspetti da un mezzo da gara con ruote di questo profilo

Voto finale (da 1 a 10): 9,5

4 – Comportamento in pianura

Al di là dei numeri forniti da Specialized, le prestazioni in pianura sono veramente notevoli, sia per la capacità di mantenere la velocità, sia per la facilità di accelerazione. Proprio sulla fase di scatto è necessario spendere qualche parola in più, perché pur essendo una bici molto reattiva e rigida, non è mai scorbutica e il carro posteriore è sempre ben incollato a terra anche durante le accelerazioni più brusche.
E’ divertente sopra i 30-32 km/h, esaltante sopra i 38-40 km/h.

Impressionante anche con il vento laterale, non solo per la stabilità, ma per l’effetto propulsivo che si genera con alcuni angoli di vento, grazie al cosiddetto “sailing effect”. Se non ci credete guardate il video al minuto 2:40.

Con la configurazione tubeless è piuttosto comoda anche con le gomme di serie da 26 mm, ma chi desidera un boost in questo senso dovrebbe optare per le 28 mm, che si sposano benissimo con il canale interno da 21 mm delle ruote.

Voto finale (da 1 a 10): 10

VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 9,53

Specialized S-Works Tarmac SL8: in conclusione

La Specialized S-Works Tarmac SL8 è davvero una bici totale, poiché offre la velocità di una bici aero con il peso di una da salita. In questa configurazione, in tutta onestà, fa perdere di senso il concetto di bici aero più estrema e pesante.

E’ pensata per i professionisti, ma tutto sommato è guidabile e sufficientemente comoda, dunque ottima anche per l’amatore. Può essere orientata più verso la velocità o le prestazioni in salita in base alle ruote utilizzate. Per intenderci, se avete buona gamba e viaggiate spesso sopra i 30-35 km/h allora le Rapide CLX II sono fantastiche, se invece pedalate a velocità medie più basse e durante l’anno affrontate tante salite, forse l’opzione Alpinist CLX andrebbe presa in considerazione.

Dal punto di vista tecnico e della qualità dei dettagli è davvero difficile trovare dei difetti. L’unico neo, l’avrete già capito leggendo il test, è il prezzo.

Per maggiori informazioni: specialized.com/it

Specialized Tarmac SL8

Perché comprarla

  • In pianura va come una bici aero, ma con il peso di una da salita
  • Bilanciamento tra prestazioni, comfort e guidabilità (anche con ruote alte)
  • Estetica curata e tanti colori disponibili anche sui kit frame

Perché non comprarla

  • Prezzo molto elevato

Per maggiori informazioni: specialized.com/it