Gli sport di resistenza (come il ciclismo) possono comportare un calo del livello di testosterone?
O meglio, l’eccessivo volume di allenamento, senza un adeguato riposo e una corretta alimentazione possono ridurre il testosterone?
La risposta è sì, come ormai è stato dimostrato da numerosi studi effettuati sugli sportivi, con effetti negativi sulla prestazione, ma anche sulla vita quotidiana.

In questa puntata della nostra consueta rubrica sull’integrazione realizzata insieme a KEFORMA abbiamo approfondito la relazione tra sport di resistenza e testosterone, come sempre grazie all’aiuto del Dr. Alexander Bertuccioli.

Sport di resistenza e testosterone
Foto facebook.com/oetztaler.radmarathon
 – Cos’è il testosterone in poche parole?

– Il testosterone è un ormone steroideo, cioè prodotto dall’organismo a partire dal colesterolo. Nell’uomo viene prodotto a livello dei testicoli e in piccole dosi a livello della ghiandola surrenale, mentre nelle donne la piccola quantità presente viene prodotta dall’ovaio e dalla ghiandola surrenale.

Ricopre un ruolo molto importante in ambo i sessi nell’attività muscolare e nella sessualità, mentre nell’organismo maschile interviene anche nel mantenimento dei caratteri sessuali secondari (barba, timbro della voce, ecc…) e nel mantenimento della densità ossea (effetti esercitati nell’organismo femminile dagli estrogeni).

Gli allenamenti brevi e intensi, come quelli di forza in palestra, possono contribuire a stimolare il rilascio di testosterone. Foto @vitruvefit
– Un basso livello di testosterone come incide sulle performance e sulla vita di tutti i giorni? Come lo si può misurare?

– Può incidere in maniera significativa, dato che il testosterone interviene in numerosi processi fondamentali per la piena efficienza dell’organismo.
Promuove la sintesi proteica, la produzione dei globuli rossi, il rifornimento di glicogeno, il mantenimento della densità minerale ossea e ostacola la disgregazione (catabolismo) delle proteine. Appare chiaro, quindi, che la compromissione di questi processi può avere un significativo impatto sia sulla performance sia sulla qualità della vita.

Sport di resistenza e testosterone
Calo dell’energia, della libido e della forza possono indicare un calo del livello di testosterone nel sangue, spesso associato ad alti livelli di cortisolo, “l’ormone dello stress”
– Perché gli sport di resistenza possono contribuire ad abbassare il testosterone e gli altri ormoni androgeni?

– E’ stato descritto in numerosi sport di endurance come possano verificarsi significative riduzioni nei livelli di testosterone in maniera direttamente proporzionale al volume di allenamento. Per esempio, alcuni autori hanno riscontrato nei maratoneti riduzioni di testosterone comprese tra il 10% e il 40% rispetto ai valori di riferimento. Le attività maggiormente a rischio sono quelle che prevedono un alto volume complessivo di allenamento impiegando grandi gruppi muscolari. 

I meccanismi implicati sono piuttosto complessi, ma volendo semplificare al massimo possiamo dire che in una condizione interpretata dall’organismo come di “emergenza”, con ridotte possibilità di recupero (come il sovrallenamento), vengono a diminuire le funzioni non immediatamente necessarie alla sopravvivenza dell’individuo.
In situazioni simili si assiste alla riduzione nella produzione di numerose sostanze, tra cui il testosterone.

Grandi volumi di allenamento senza adeguati periodi di riposo possono comportare un notevole calo del testosterone. Foto UCI Doha2016/Pauline Ballet.
– Come si potrebbe contrastare questo calo? Ci sono attività o allenamenti specifici che possono stimolare il rilascio di testosterone?

– Il calo della libido, della forza, dell’energia e conseguentemente un calo della performance, sono segnali piuttosto chiari, ed eventualmente confermabili semplicemente dosando i livelli di testosterone e di cortisolo con un comune prelievo ematico (si riscontrerà in genere testosterone ridotto e cortisolo incrementato).
Una volta identificato il problema si può intervenire a diversi livelli:

1) Incrementando le fasi di recupero.

2) Riducendo il volume di allenamento a favore dell’intensità (per allenamenti brevi anche se intensi non si riscontrano riduzioni significative del testosterone, anzi l’intensità può essere un fattore che ne favorisce la stimolazione).

Sport di resistenza e testosterone
Per stimolare la secrezione di testosterone sono meglio le sedute brevi e ad alta intensità
– Si può “intervenire” anche a livello alimentare o di integrazione? In che modo?

– Assolutamente sì. Il primo passo consiste nell’assicurarsi di evitare carenze a livello di nutrienti essenziali come proteine, grassi essenziali (omega 3, omega 6), vitamine e minerali, nutrienti energetici come carboidrati e grassi in genere. 

Una volta garantito un buon profilo nutrizionale è possibile prendere in considerazione l’integrazione. Tra tutti i principi utilizzabili si dimostra particolarmente interessante lo zinco, che contribuisce alla normale fertilità e alla normale riproduzione e al metabolismo dei macronutrienti.
Dati promettenti riguardano anche l’impiego di principi nutraceutici ricchi in saponine steroidee come Tribulus terrestris e Fieno greco.
Ultimo, ma non meno importante, è il ruolo degli adattogeni come il Rhaponticom carthamoides, meglio noto come Maral, che oltre a mostrarsi molto interessante nella gestione dell’affaticamento fisico e mentale contiene sostanze simili e potenzialmente sinergiche a quelle contenute nel Tribulus terrestris e nel Fieno greco.

L’integrazione può aiutare a stimolare il testosterone, ma solo se alla base c’è una corretta alimentazione e un buon rapporto allenamento-riposo

Per maggiori informazioni sui prodotti KEFORMA: keforma.com
Per maggiori informazioni sul Dr. Bertuccioli: synalab.it

QUI, invece, trovate gli altri articoli della rubrica sull’integrazione realizzata insieme a KEFORMA.

Hackney AC, Zieff GH, Lane AR, Register-Mihalik JK. Marathon Running and Sexual Libido in Adult Men: Exercise Training and Racing Effects. J Endocrinol Sci. 2022;4(1):10-12. PMID: 36068871; PMCID: PMC9442612.

Stenqvist TB, Torstveit MK, Faber J, Melin AK. Impact of a 4-Week Intensified Endurance Training Intervention on Markers of Relative Energy Deficiency in Sport (RED-S) and Performance Among Well-Trained Male Cyclists. Front Endocrinol (Lausanne). 2020 Sep 25;11:512365. doi: 10.3389/fendo.2020.512365. PMID: 33101190; PMCID: PMC7545350.

Lee EC, Fragala MS, Kavouras SA, Queen RM, Pryor JL, Casa DJ. Biomarkers in Sports and Exercise: Tracking Health, Performance, and Recovery in Athletes. J Strength Cond Res. 2017 Oct;31(10):2920-2937. doi: 10.1519/JSC.0000000000002122. PMID: 28737585; PMCID: PMC5640004.

Gauthaman K, Ganesan AP. The hormonal effects of Tribulus terrestris and its role in the management of male erectile dysfunction–an evaluation using primates, rabbit and rat. Phytomedicine. 2008 Jan;15(1-2):44-54. doi: 10.1016/j.phymed.2007.11.011. PMID: 18068966.

Roaiah MF, El Khayat YI, GamalEl Din SF, Abd El Salam MA. Pilot Study on the Effect of Botanical Medicine (Tribulus terrestris) on Serum Testosterone Level and Erectile Function in Aging Males With Partial Androgen Deficiency (PADAM). J Sex Marital Ther. 2016 May 18;42(4):297-301. doi: 10.1080/0092623X.2015.1033579. Epub 2015 Apr 7. PMID: 25849625.

Mansoori A, Hosseini S, Zilaee M, Hormoznejad R, Fathi M. Effect of fenugreek extract supplement on testosterone levels in male: A meta-analysis of clinical trials. Phytother Res. 2020 Jul;34(7):1550-1555. doi: 10.1002/ptr.6627. Epub 2020 Feb 11. PMID: 32048383.

Prasad AS, Mantzoros CS, Beck FW, Hess JW, Brewer GJ. Zinc status and serum testosterone levels of healthy adults. Nutrition. 1996 May;12(5):344-8. doi: 10.1016/s0899-9007(96)80058-x. PMID: 8875519.