Già detentrice del Record dell’Ora femminile nel 2018, la trentacinquenne Vittoria Bussi ci riproverà nel 2024. Con una scelta controcorrente, l’atleta romana ha deciso di mettere in piedi per questo tentativo un progetto indipendente, senza il supporto di una squadra professionistica. Da pochi giorni ha lanciato la campagna di crowdfunding attraverso la quale chiunque può contribuire a sostenere i costi – notevoli – dell’impresa.

Vittoria è già stata  la donna più veloce del mondo, conquistando una prima volta il record con una distanza di 48,007 km.
L’attuale record femminile è di 49,254 km ed è detenuto dall’olandese Ellen Van Dijk, che l’ha stabilito nello scorso mese di maggio all’interno del Tissot Velodrome di Grenchen, in Svizzera, lo stesso dove Filippo Ganna ha conquistato quello maschile nel mese di ottobre 2022.

Record dell'Ora

Nel solco dei visionari

Nella disciplina del Record dell’Ora l’atleta deve percorrere la maggior distanza possibile nel tempo esatto di un’ora con partenza da fermo pedalando all’interno di un velodromo.

Si tratta di una sfida contro il tempo e contro se stessi che con il suo fascino ha attirato pionieri e visionari della bicicletta.
Gente che in pista ha portato tutta la sua vita, con i suoi sogni e le sue pazzie. Gente come Graeme Obree, per citarne uno, indimenticabile, fra tutti.
Pedalando una strana bici realizzata utilizzando persino pezzi della lavatrice di casa, nel 1993 Obree batté il precedente record di Francesco Moser e si ripetè nel 1994.

E’ in questa tradizione di sperimentatori e di visionari che si inserisce Vittoria Bussi, che non vuole essere solo una che spinge sui pedali a testa bassa.
Vittoria in bici ci è salita a 27 anni, forse troppo tardi per imparare certe malizie e abilità richieste dal ciclismo professionistico su strada.

Magari proprio per questo, però, in bici ci vuole andare con tutta se stessa, portando in sella tutto quello che è e che ha imparato nella vita.

Vittoria Bussi tenterà di riconquistare il record dell'ora
Un ritratto di Vittoria Bussi “in borghese” (foto di Paolo Ciaberta)

Una scienziata in pista

Con un dottorato in matematica pura ad Oxford, Vittoria è prima di tutto una matematica.
Nel Record dell’Ora ha trovato la giusta disciplina che le permette di unire il suo talento in pista con la passione per i numeri.
Vittoria non è dunque solo l’atleta che si sottopone allo studio dei dati indispensabile dietro un tentativo del genere e fa il suo lavoro pedalando.
La sua scelta è quella di essere parte di tutto il lavoro di ricerca e sviluppo sui vari aspetti coinvolti in questa disciplina, che ancor più di altre si presta all’applicazione di metodi scientifici.
Ma i metodi, in quanto scienziata oltre che ciclista, vuole essere Vittoria stessa a svilupparli.
Ecco perché per questo nuovo tentativo ha scelto di muoversi in maniera indipendente.

Un progetto partecipato

Certo Vittoria non è sola in questo progetto: sono diverse le persone che credono in lei e che con lei si occupano di tutto ciò che gira attorno alla preparazione di una simile impresa.

A queste si affiancano gli sponsor, come Drag2Zero per gli studi sull’aerodinamica e Hope Tech,che ha sviluppato e realizzato per intero la bici su cui Vittoria correrà.

Nonostante queste presenze fondamentali il carico di lavoro per lei è molto superiore a quello che dovrebbe sostenere se fosse supportata da una squadra.
Tuttavia per Vittoria questa era l’unica via possibile da percorrere per poter essere protagonista al cento per cento della storia che sta scrivendo.

E’ così infatti che lei descrive il suo tentativo di record, come la storia di tutta la strada che dal record la separa, delle persone che ci lavorano, degli errori commessi e dell’impegno profuso.

Da qui il nome del progetto che Vittoria ha messo in piedi, road2record, impegnandosi come imprenditrice, oltre che come atleta, per trovare sponsor e finanziamenti.

Vittoria avrà bisogno del sostegno di molte persone per raggiungere il suo obiettivo (foto di Paolo Ciaberta)

A differenza di quanto succede per atleti che lavorano rigorosamente a porte chiuse, quello di Vittoria è un progetto aperto e partecipato in molti sensi.

Il pubblico ha la possibilità di partecipare ad eventi che accompagnano Vittoria nel percorso verso il tentativo ufficiale. Tra questi, ad esempio, la simulazione tenutasi a settembre presso il Motovelodromo Fausto Coppi di Torino dove Vittoria si allena regolarmente, o la possibilità di assistere ad alcuni allenamenti.

Nella stessa ottica rientra l’idea della raccolta fondi, indispensabile per sostenere le ingenti spese per i materiali, le trasferte, le autorizzazioni e tutto ciò che il tentativo comporta.

 

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