C’era una volta il ciclismo, quando i campioni si presentavano alle prime gare di stagione per fare la gamba in vista degli appuntamenti più importanti.
Vincere era difficile, ma farlo alla prima gara di stagione era quasi una chimera.

Nel ciclismo “moderno” tutto è cambiato e Tadej Pogačar che domina alla Ruta del Sol e vince la seconda gara su due nel 2023 ne è l’esempio più eclatante. Una cosa simile l’aveva fatta Van Aert quest’inverno nel ciclocross, ma quello che sorprende nel caso del fuoriclasse sloveno è la facilità (apparente) con cui lo fa.

Pogačar domina alla Ruta del Sol
Foto facebook.com/UAETEAMEMIRATES – Luis Angel Gomez/SprintCyclingAgency©2023

Si è levato di ruota tutti sulla salita finale e poi ha pedalato con la “pipa in bocca”, come dice il buon Riccardo Magrini, fino all’arrivo. Dopo il traguardo, al termine di una tappa di 5 ore con 4.000 metri di dislivello si è bevuto allegramente una Fanta col volto rilassato di chi sembrava aver fatto una sgambatina di 2 ore.
Diciamo la verità, ieri sembrava di vedere un professionista in mezzo agli amatori. Ma, intendiamoci, non sono gli altri che vanno piano, è lui che va già fortissimo.
Se ve lo siete persi, date un’occhiata alle immagini qui sotto:

Più magro e nuova posizione

L’impressione è che la sconfitta al Tour de France 2022 abbia fatto scattare qualcosa.
Una motivazione ancora più forte, una cura ancora più maniacale dei piccoli dettagli. Quei dettagli che fino all’anno scorso, probabilmente, per lui non erano determinanti, vista la sua grande superiorità.
Se a tutto questo aggiungiamo la maturazione fisica di un ragazzo che ancora ha solo 24 anni ci domandiamo come e chi potrà batterlo. E forse dopo la tappa di ieri se lo stanno chiedendo anche i suoi avversari.

In questo 2023 ha cambiato il programma gare a cui ci aveva abituato e, con tutta probabilità, anche la tipologia di allenamenti.

Pogačar domina alla Ruta del Sol
facebook.com/UAETEAMEMIRATES Luis Angel Gomez/SprintCyclingAgency©2023

Ha cambiato materiali e con questi anche l’impostazione in sella. I più attenti, infatti, avranno notato che rispetto all’anno scorso usa sempre un manubrio molto stretto (38 cm c/c), ma tiene le leve molto più rivolte verso l’interno (foto sopra). Una soluzione che consente di guadagnare qualche watt grazie ad una riduzione della resistenza aerodinamica.

In più, l’impressione dalla TV è che sia già molto magro. Più magro di sempre. Non abbiamo conferme, ma a memoria non ci sembra di avergli mai visto un polpaccio così tirato a inizio stagione.

Pogačar domina alla Ruta del Sol
Foto facebook.com/envecompositescycling – SprintCyclingAgency©2023

Pogačar domina alla Ruta del Sol: i dati

L’attività Strava della prima tappa della Vuelta a Andalusia (Ruta del Sol) è una sfilza di coppe e Kom.
Come facciamo spesso in occasione di prestazioni così straordinarie siamo andati ad analizzare i dati della salita finale, quella in cui Tadej ha attaccato togliendo tutti di ruota (da davanti).

La parte più impegnativa del Puerto de Despiernacaballos misura 8,1 km, con una pendenza media del 6,8%. Niente di proibitivo, ma con diversi tratti superiori al 10%.

L’altimetria della prima tappa della Ruta del Sol

Pogačar l’ha scalata in 19:36”, ad una media oraria di 24,9 km/h, con una VAM superiore ai 1.700 m/h. Se consideriamo la pendenza non estrema, è un valore paragonabile alla prestazione espressa sul Carpegna alla Tirreno-Adriatico 2022 e in alcune salite del Tour.

Tadej non condivide i dati di potenza, ma analizzando quelli di Santiago Buitrago, l’unico a provare a tenergli la ruota, possiamo ricavare delle informazioni piuttosto precise. E sempre eccezionali…

Buitrago ha affrontato la salita finale a circa 6,1-6,2 watt/kg, svalicando a 38” da Pogačar. Nel tratto (circa 600 metri) in cui ha provato a seguire lo sloveno ha viaggiato ad una potenza media di 530 watt, cioè poco meno di 9 w/Kg. Tadej, dunque, ha affrontato la salita ad una potenza intorno ai 6,5 w/Kg.

Un valore straordinario per essere a inizio stagione.
O meglio, straordinario per tutti, tranne che per lui…

QUI trovate altri articoli di analisi relativi ai dati di Pogačar negli anni scorsi.

Foto d’apertura Luis Angel Gomez/SprintCyclingAgency©2023