Non chiamatela “Dogma comfort”. Dalle parti di Treviso potrebbero storcere il naso perché in questo momento storico il concetto di bici endurance non è più solo legato alla comodità, ma anche alla prestazione. A distanza di quattro mesi dalla presentazione ufficiale siamo tornati nel quartier generale del celebre marchio fondato da Giovanni “Nani” Pinarello nel 1954, per raccontarvi tutti i dettagli dietro allo sviluppo della Pinarello Dogma X.

Senza dimenticare un primo bilancio commerciale, aneddoti e curiosità di un progetto che assieme alla serie X va a completare l’offerta della gamma strada Pinarello.

sviluppo della Pinarello Dogma X
Il primo prototipo Dogma X.

Per definire lo stato dell’arte abbiamo preso un caffè piacevolmente lungo con Maurizio Bellin (foto sotto), ex ciclista professionista ed oggi Direttore Operativo Pinarello (o Chief Operating Officer, se vi piace l’inglese).

Maurizio Bellin con il primo prototipo della Dogma X.
– Maurizio, come e perché è nato il progetto Dogma X?

– Abbiamo raccolto lo stimolo del mercato. I bisogni degli utenti e le aspettative di nuovi potenziali ciclisti verso una bici d’alta gamma. Ci siamo seduti attorno ad un tavolo: reparto Ricerca & Sviluppo, commerciale, marketing. Grazie al “gusto e al fiuto” di Fausto ed al primo esame di fattibilità l’idea non si è fermata ed è diventata concreta.

Anche in bici è sempre Fausto a guidare il gruppo…
– Durante lo sviluppo della Pinarello Dogma X avete identificato il ciclista-tipo interessato a questo modello?

– Certo! Tra una pennellata e l’altra è emerso il ritratto di un appassionato interessato alle prestazioni della Dogma F, ma con esigenze differenti quando la durata di un’uscita va oltre le 2/3 ore. Qui parlo anche da ciclista: le geometrie della Dogma F sono piuttosto aggressive, non per tutti. Uno degli stimoli che abbiamo raccolto era proprio quello di avere una Dogma più “docile” sulla distanza.

– Da dove è arrivato questo input?

– Dagli Stati Uniti in particolare. Ed a conti fatti anche i risvolti culturali, oltre che tecnici, hanno giocato il loro ruolo in questo progetto. Il confronto tra Dogma F e Dogma X riflette in fin dei conti i tratti di due società: quella europea e quella statunitense. La rendo ancora più semplice: se il turista europeo ha il desiderio di bere il cappuccino a Venezia in Piazza San Marco, il turista statunitense si aspetta lo stesso cappuccino, nel medesimo luogo, ma più grande, più godereccio.

– Quindi a conti fatti avete creato una Dogma più piacevole e meno estrema?

– E che non dimentica la prestazione… In fin dei conti si tratta della caratteristica chiave di ogni bicicletta Pinarello d’alta gamma. La visione tracciata durante le prime riunioni è sempre stata chiara: creare un mezzo votato per l’80% alla performance e per il restante 20% al comfort. Un rapporto più permissivo rispetto alla dimensione totalizzante della Dogma F: 100% performance, senza compromessi.

La somiglianza di alcuni piani, forme e spigoli tra i due modelli è stata studiata per non andare ad intaccare troppo le qualità corsaiole che hanno reso la Dogma F, secondo i nostri professionisti e non solo, una delle migliori bici da strada al mondo.

La progressione del rapporto stack-to-reach per ogni taglia su Pinarello X (blu), Dogma X (azzurro) e Dogma F (rosso).
– A livello pratico come avete preso il toro per le corna?

– Siamo partiti prima di tutto dalle geometrie ragionando su angoli, stack, reach e lunghezza del carro. In quest’ambito Fausto Pinarello è una sorta di “scheda madre”: oltre all’esperienza, conosce l’archivio. Poi c’è Massimo Poloniato (foto sotto, n.d.r.), il nostro Ingegnere Capo, da oltre 15 anni nel settore. Massimo è il processore. Assieme a lui altri cinque giovani ingegneri. Un bel mix tra esperienza e modernità. Però la volete sapere una cosa? Alcune soluzioni sono maturate a ruota libera come si dice in gergo…

Massimo Poloniato (a sinistra) con Riccardo Donato: entrambi sono ingegneri meccanici. Donato nel 2012 è stato Campione Europeo Junior nel madison assieme a Matteo Alban. Nel 2011 ha vinto il Campionato Italiano Junior su strada.
– Ovvero?

– Un giorno sono con Massimo a ragionare sulla lunghezza del carro. Una questione spinosa soprattutto se la bici deve accogliere coperture con sezione massima pari a 35 mm e di mezzo c’è la prestazione. Ad un certo punto Massimo mi fa: “Era tutto più semplice a livello di rigidità con il rim brake e l’archetto d’ancoraggio del freno posteriore”. Ci siamo guardati: avevamo la stessa idea in mente. Il ponte a X del carro è nato così, la ricerca dello stile e del design funzionale è venuta dopo.

– Perché non sono stati scelti ammortizzatori e sospensioni?

– Faccio una premessa: Dogma X non è l’evoluzione di una precedente piattaforma. Dal nostro archivio abbiamo però pescato i fascicoli di alcune biciclette: Prince, Kobh 60.1, Dogma K8-S. Progetti risalenti anche a 10-12 anni fa.

Abbiamo analizzato e declinato i dati in chiave moderna ed è emersa una certezza: una copertura tubeless da 35 mm in fase di rotolamento su fondo sconnesso mantiene stabile la curva d’assorbimento delle vibrazioni. Detta in altri termini: l’interazione tra geometrie, coperture tubeless, proprietà e piani di laminazione della fibra di carbonio permette di non appesantire la bici garantendo una resa simile, se non superiore, ad una bici da strada dotata di sistemi di ammortizzazione.

Pinarello Prince Flash Sky 2022.
I foderi Flexi Stays della Pinarello Kobh 60.1.
La Dogma K8-S del team Sky. Nella primavera del 2015 alla vigilia delle Classiche del Nord Pinarello introduce l’ammortizzatore sul carro posteriore.
Nel 2017, sempre per le Classiche del Nord, l’ammortizzatore sviluppato in collaborazione con HiRide diventa elettronico: arriva l’eDSS 2.0 (Electronic Dogma Suspension System). Il freno a disco e le coperture tubeless stanno già rivoluzionando la bici da strada…
– A proposito di carbonio… È vero che i vostri acquisti della fibra Torayca T1100 1K plain impiegata su Dogma X sono stati oggetto d’indagine?

– Sì. Toray è un’azienda giapponese ed il Giappone è il primo produttore di tessuti compositi al mondo. La fibra T1100 1K plain per via delle sue qualità è largamente usata nell’industria bellica ed aerospaziale. Le dimensioni di Pinarello sono discrete, ma l’alta richiesta di un certo tipo di materiale ha fatto rizzare le orecchie alle Autorità. Se leggiamo la cosa da un altro verso, però, potremmo dire che la Dogma X è costruita con la miglior materia prima presente ad oggi sul mercato.

– Miglior materia prima che però non è garanzia di risultato eccellente…

– Ovviamente. Pinarello però può vantare un rapporto di collaborazione consolidato con Toray per quanto riguarda la disposizione della fibra di carbonio all’interno degli stampi. Una relazione che non è proprio alla portata di tutti in questo comparto.
Ciò nonostante il primo prototipo datato settembre 2022 già nei test in laboratorio si era rivelato troppo rigido e non rispondeva alle caratteristiche delineate in partenza. Così abbiamo dato vita ad altre due strutture prima di passare ai test sul campo.

sviluppo della Pinarello Dogma X

sviluppo della Pinarello Dogma X

– Niente professionisti. Avete coinvolto i dipendenti-ciclisti: come?

– Abbiamo selezionato tre profili attivi in ambito amatoriale agonistico per capire se il prodotto finito era in grado di soddisfare i requisiti performance. Le informazioni che ci sono state restituite sono state molto simili a quelle descritte da bicidastrada.it nelle “prime impressioni in sella” (riportate a fondo di questo articolo, n.d.r.).

A seguire abbiamo dato in mano la bici ad un collega appassionato con qualche problematica alla schiena. Il giudizio è stato nel complesso negativo visti i limiti imposti dal suo fisico, ma ce lo aspettavamo. Quello che è emerso però è stata la possibilità di riuscire a rimanere in sella più a lungo del solito.

sviluppo della Pinarello Dogma X

– Della Dogma X che è arrivata terza al Mondiale Gravel grazie a Connor Swift cosa ci puoi dire?

– È un incidente di marketing (sorride, n.d.r.).
A parte gli scherzi anche qui c’è un aneddoto. Connor viene a trovarci in Azienda il venerdì prima della gara e Fausto con l’occasione gli fa provare la Dogma X. Lui rientra da un giro di 20 km e chiede di poterla usare al Mondiale. Il gioco tra larghezza del canale del cerchio, misura nominale e sviluppo reale dello pneumatico ha portato Swift ad utilizzare una gomma Continental Terra Speed ProTection da 40 mm, ma siamo veramente al limite…

sviluppo della Pinarello Dogma X

sviluppo della Pinarello Dogma X

sviluppo della Pinarello Dogma X
Luce al minimo tra pneumatico e forcella.

sviluppo della Pinarello Dogma X

– Vedremo il team Ineos Grenadiers in sella alla Dogma X in qualche corsa?

– Il progetto è nato con un’altra finalità. La squadra non è stata coinvolta perché puntiamo ad assecondare un altro tipo di ciclista. Inoltre, negli ultimi quattro anni, il team Ineos ha accumulato una base di dati notevole attorno alla Dogma F in diversi scenari. Dai Grandi Giri fino alla Roubaix vinta da Van Baarle. Cambiare piattaforma significherebbe per loro partire da zero e mettere da parte un bel po’ di lavoro, ma siamo aperti a qualsiasi soluzione.

Foto: © A.S.O. / Pauline Ballet
– A quattro mesi dalla presentazione come ha risposto il mercato?

– Un successo per certi versi inaspettato. La bici non solo si sta facendo apprezzare oltreoceano e nel Nord Europa, ma anche in territori come Francia e Benelux contraddistinti da una tradizione più legata alla competizione.
L’Italia ha risposto bene anche se da noi emerge una certa attenzione verso la serie X. E vi dirò di più: l’Azienda è in fase di riorganizzazione strutturale perché non riusciamo a soddisfare tutte le richieste d’ordine al punto che abbiamo messo mano non solo alla produzione, ma anche alla disposizione degli uffici assorbendo nuovi spazi.

Foto: @pinarello_kansai
– È un gioco per aumentare il desiderio nei confronti del prodotto?

– Tutt’altro… Pinarello è in salute ed in crescita. La Dogma X è il punto d’arrivo di un percorso iniziato tre anni fa con la revisione dell’intera gamma. Siamo dove volevamo essere, anzi, siamo oltre le aspettative. Per questo la prossima sfida sarà quella d’incrementare la capacità produttiva senza intaccare la qualità.

sviluppo della Pinarello Dogma X

Per maggiori informazioni: pinarello.com

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Qui sotto le principali differenze tra Dogma X e Pinarello X.

Pinarello Dogma X e Pinarello X: le principali differenze in breve