Per una volta non vogliamo parlare dei valori dei fenomeni, di Pogačar o Vingegaard, ma dei dati degli ultimi.
Di quelli che arrivano durante la premiazione, ma che contribuiscono spesso alla vittoria dei capitani e comunque sono parte dello spettacolo.

Per farlo abbiamo preso come riferimento la 17a e la 18a tappa, cioè le due frazioni pirenaiche con gli arrivi in salita di Peyragudes e Hautacam, e la 12a tappa, con l’arrivo in quota sull’Alpe d’Huez. 

 i dati degli ultimi
Foto facebook.com/BBHOTELSKTM

Le differenze con i più forti sono notevoli, ma come vedrete non si può certo dire che vadano piano. I valori sono più umani, ma sempre eccezionali. Soprattutto se consideriamo che sono stati registrati su salite posizionate a fine tappa e nella seconda parte del Tour.

Inoltre, prima di andare avanti, è importante ricordare che questa analisi va presa più che altro come una curiosità. E che non possiamo sapere perché gli ultimi erano lì: qualcuno poteva essere stanco o fuori condizione e ha dato tutto per rientrare nel tempo massimo, altri avranno aiutato i propri capitani e poi si sono rialzati, altri ancora non avevano interessi di classifica in quella tappa e hanno gestito le energie in vista dei giorni futuri.

i dati degli ultimi
Foto facebook.com/quickstepalphavinyl – Wout Beel

I dati degli ultimi sull’Alpe d’Huez

La tappa dell’Alpe d’Huez è stata una delle più dure di questo Tour.
165,5 km con oltre 4.500 metri di dislivello.
La frazione è stata vinta da Pidcock a 33,5 km/h di media, ma il miglior tempo sulla salita finale (39:08”) lo hanno fatto registrare Pogacar, Vingegaard e Thomas.

L’ultimo all’arrivo entro il tempo massimo è stato Victor Lafay (Cofidis) con un distacco di 40:03”, ma pur sempre ad una velocità media di 29,5 km/h.

Il più lento a scalare l’Alpe, almeno su Strava, è stato Florian Veermersch, che ha impiegato 1:03:21”, cioè 24:13” più dei primi tre.
Nonostante questo è salito a 13,1 km/h, con una VAM di 1.046 m/h, a 3,5 watt/kg.
Se conoscete i vostri numeri su salite del genere siete liberi di fare confronti, ma immaginate di scalarla dopo due settimane di Tour e dopo Galibier e Croix de Fer ?

i dati degli ultimi

Gli ultimi sul Peyragudes

Passiamo alla 17esima tappa, quella che verrà ricordata anche per lo sforzo immane fatto da Jakobsen per rientrare (per pochi secondi) entro il tempo massimo
130 km, con 3.300 metri di dislivello, vinta da Pogačar all’incredibile media di 37,9 km/h.

Ultimo della tappa, da solo, è arrivato Fabio Jakobsen (Quick-Step Alphavinyl), con un distacco di 36:48”, ma pur sempre ad una media di 32,2 km/h.

Jakobsen non scarica i dati su Strava, e come riferimento abbiamo preso Laporte (Jumbo-Visma), uno dei più lenti sulla salita finale, ma non tra gli ultimi all’arrivo, perché per buona parte della tappa era rimasto davanti a tirare per i compagni.

Sul segmento Strava (a cui però manca l’ultimo tratto prima dell’arrivo) il più veloce è stato ancora una volta Pogacar con 20:53″. Laporte è salito in 31:18″, a 14,5 km/h di media, con un rapporto peso potenza di 3,8 w/kg. Gli ultimissimi della tappa hanno dovuto impegnarsi di più per evitare di finire fuori tempo massimo, come testimonia lo sforzo pazzesco di Jakobsen. 

Gli ultimi a Hautacam

La 18a tappa è quella che ha praticamente consegnato il Tour a Vingegaard: 143,5 km, con quasi 4.000 metri di dislivello, che il danese ha coperto alla media di 35,8 km/h. E’ bene ricordare che si trattava della terza tappa di salita consecutiva.

L’ultimo di giornata è stato il francese Lecroq (B&B Hotel-KTM), con un distacco di 36:40”, alla comunque ragguardevole media di 31,03 km/h

Rispetto agli altri giorni il gruppetto dei velocisti è riuscito ad arrivare più compatto e quindi immaginiamo che abbiano faticato un po’ meno.
Nell’ultimo gruppo giunto a Hautacam c’era anche Matej Mohoric, ombra del corridore visto in primavera.

Lo sloveno ha percorso l’ultima ascesa in 56:58”, prendendo più di 20’ da Vingegaard.
La velocità media di scalata (su una salita all’7,8%) è stata comunque di 14,1 km/h, con una VAM di 1.092 m/h e un rapporto peso/potenza di 3,8 watt/kg.

Il tutto dopo aver affrontato il Col de Spandelles a oltre 4 watt/kg e con una VAM di 1.223 m/h.

Foto d’apertura facebook.com/LottoSoudalCyclingTeam

Qui sotto la storia di Michael Morkov, ultimissimo e fuori tempo massimo nella 15a tappa, ma che è comunque voluto arrivare al traguardo:

Per capire il livello di questo Tour, guardate che media ha fatto Michael Morkov ieri (da solo)