E’ partito dalle isole Lofoten in Norvegia il 7 febbraio e sabato 15 febbraio ha raggiunto Capo Nord. Naturalmente in bicicletta.
Ecco l’avventura di Giuseppe Gaimari, ultracyclist livornese, che ha compiuto questa impresa (dedicata a sua figlia Elena) per passione sportiva e per sensibilità ambientale.

VM

Giuseppe Gaimari da oltre dieci anni è impegnato in sfide ad alto contenuto tecnico extreme ed è attualmente atleta ambassdor del team 3T Cycling.
Dopo le imprese epiche dal recente periplo in solitaria del Monte Bianco, Livorno – Vetta del Gran Sasso in bike gravel, e la vittoria del prestigioso Tuscany Trail 2019, Giuseppe ha voluto affrontare una nuova importante sfida artica dalle Isole Lofoten a Capo Nord.

Una sfida che unisce la passione per la montagna, le temperature e i paesaggi glaciali, la passione per l’ambiente, la sfida atletica estrema ed il viaggio inteso anche come viaggio interiore.
La spedizione norvegese nel paese dei fiordi e dei freddi artici, dalle Lofoten a Capo Nord, ha ricevuto l’interessamento di una comunità, quella della città di Livorno, il luogo che Giuseppe ha scelto per vivere e per nutrire questo suo importante percorso.
A dimostrazione del valore di questa sua impresa di ciclismo estremo, il sindaco di Livorno Luca Salvetti, ha consegnato a Gaimari la bandiera della Città da issare al raggiungimento di Capo Nord.

Giuseppe Gaimari oltre ad essere uno sportivo è profondamente sensibile alle tematiche ambientali e all’emergenza del cambiamento climatico. Questo viaggio intende infatti sensibilizzare il pubblico verso comportamenti più rispettosi e sostenibili nei confronti dell’ambiente e del territorio.
«Ho scelto le isole Lofoten per sensibilizzare il pubblico ad un utilizzo responsabile delle risorse energetiche – afferma Giuseppe – Sono territori che rappresentano l’emergenza climatica nel mondo, dovuta all’aumento delle temperature, causa principale dello scioglimento dei ghiacciai.»

«La ricerca dell’inverno e della neve è stata una scelta costante nel corso degli anni, la giusta terminologia è per quanto mi riguarda è “viaggio estremo alla ricerca dell’estremo”, e non solo un estremo come condizione climatica, ma un estremo interiore» aggiunge Gaimari a proposito del suo viaggio.

Si tratta di uno scenario che raggiunge picchi di meno venticinque gradi.
Lofoten/Capo Nord sono divise da circa 1000 km, ma per evitare le strade principali (pericolose perché spesso piene di camion) Gaimari ha coperto una distanza di 1350 km in nove giorni con un totale di circa dodicimila metri di dislivello positivo.

La preparazione
Giuseppe si allena numerose volte a settimana tra gli allenamenti da ultracycler e quelli in sala pesi.
Giuseppe in palestra svolge un lavoro mirato alla forza muscolare e all’incremento di capacità che non si possono incrementare durante la pedalata, ma che sono estremamente necessarie ai fini della performance atletica.
L’allenamento in bicicletta è strutturato su un chilometraggio mensile, ripartito poi settimanalmente e la cui intensità di allenamento varia da seduta a seduta. Tutto il lavoro svolto, sia in bicicletta sia in palestra, segue delle logiche ben strutturate ed è edificato sulla base di specifici test effettuati prima di iniziare qualsiasi ciclo di allenamento, come i test massimali e quelli sul massimo consumo di ossigeno.
Il team segue Giuseppe anche sotto il punto di vista alimentare, cercando di ridurre la fatica e di promuovere le riserve energetiche durante le sedute ed i recuperi notturni.

Dopo aver raggiunto il traguardo che si era prefisso – Capo Nord in inverno – Giuseppe Gaimari avrà qualche giorno di riposo e poi si concentrerà sulla sua prossima impresa: partecipare all’Italy Divide, 800 km in autosufficienza da Roma fino al Garda Trentino.

Per seguire le imprese e gli allenamenti di Giuseppe Gaimari, questa è la sua pagina Facebook.