Qualche settimana fa aveva fatto scalpore il KOM conquistato da Pogačar sul Coll de Rates, durante una sfida in allenamento con il neo compagno di squadra Ayuso.
Una prestazione di tutto rispetto, soprattutto perché realizzata in allenamento e a inizio stagione. Dei dati avevamo parlato QUI.
Ora Victor Campenaerts ha battuto Pogačar su quella stessa salita.
O meglio, gli ha tolto il KOM per 13 secondi, come registrato nella sua attività Strava del 12 febbraio.
Sappiamo bene che Strava è un mondo a parte e che le gare sono un’altra cosa, ma i dati possono comunque fornire un’indicazione sulla condizione di forma degli atleti, che per Campenaerts sembra essere molto buona in vista delle prime gare di stagione, come da lui stesso confermato:
“Non penso assolutamente di essere diventato uno scalatore - ha dichiarato il detentore del record dell’ora all'Het Laatste Nieuws - Il mio allenatore mi aveva detto di fare 20 chilometri a tutta e ho scelto quella salita per la seconda parte dell’esercizio. Quando sono arrivato in cima il medico del team ha detto che gli sembravo più stanco che dopo il record dell’ora…
"Mi sono divertito e sono contento perché sono in buona condizione in vista delle prime gare della stagione, ma ho analizzato lo sforzo di Tadej e so che può riprendersi il record quando vuole”.
Insomma, per Campenaerts si è trattato di un test al termine di un lungo ritiro in Spagna iniziato il 10 gennaio, ma l’impressione è che la salita non sia stata scelta a caso, visto che per l'occasione è stato girato anche un breve video:
I dati di Campenaerts
Il Coll de Rates dal versante di Parcent è una delle salite più battute dai Pro’ quando sono in ritiro tra Denia e Calpe, a sud di Valencia.
Misura 9,7 km, con una pendenza media del 6,6%, ma è divisa in due tronconi: i primi 7 km sono regolari, con pendenze tra il 4 e il 7%, gli ultimi 2,7 km, invece, sono molto più ripidi e presentano pendenze oltre il 10%.
Analizzando lo sforzo, si può notare come il belga abbia fatto la differenza proprio nella parte più pedalabile, visto che dopo 4 chilometri era in vantaggio di 44” su Pogačar, ma poi ha tenuto bene anche sulla parte più dura, cioè quella meno adatta alle sue caratteristiche.
Campenaerts ha impiegato in totale 24:37”, cioè 13” in meno di Pogačar, con una VAM di 1.572 m/h e una velocità media di 23,7 km/h.
Ma se questi numeri, come già anticipato, lasciano un po’ il tempo che trovano, perché non possiamo sapere quali erano le condizioni meteo, quelle del vento e se lo sloveno ha fatto la salita davvero a tutta, il test di Campenaerts è interessante perché ha lasciato pubblici anche i dati di potenza.
Il belga ha percorso la salita a 413 watt medi.
Se analizziamo il classico test sui 20’, la curva di potenza ci mostra un valore di 6,06 watt/kg (foto sotto), in linea con quello dei professionisti di alto livello. D’altronde parliamo sempre del detentore del record dell’ora, anche se non di un eccelso scalatore.
Continuando a parlare di numeri è interessante osservare anche i chilometri macinati dal belga tra gennaio e le prime due settimane di febbraio, per costruire le basi in vista della nuova stagione.
A gennaio ha percorso 2.564 km, nei primi 14 giorni di febbraio altri 1.457 km, per un totale di oltre 4.000 km.
Quel soggiorno al Syncrosfera Hotel
Dopo un primo periodo di ritiro in compagnia di tutta la squadra, dal 19 gennaio in poi Campenaerts si è trasferito insieme ad altri compagni al Syncrosfera Hotel, ovvero quello che viene definito un Hypoxic Hotel.
In pratica, si tratta di un hotel con camere in cui viene modificata la pressione per simulare le condizioni che un atleta troverebbe in altura. In un video lo stesso Campenaerts mostra che durante la notte la sua stanza simula quota 2.000 metri.
E’ importante sottolineare che si tratta di una pratica vietata in Italia, ma permessa in quasi tutti gli altri paesi, tanto che il belga ne parla in maniera molto tranquilla.
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I benefici dell’altura negli sport di endurance sono noti a tutti.
Condizioni come quelle del Syncrosfera Hotel sono ancora più vantaggiose poiché permettono di “dormire in quota”, ma allenarsi a livello del mare.
Il vero problema, però, è la difformità di valutazione tra un paese e l’altro in materia di pratiche dopanti. Il focus di questo articolo non è su questo argomento, ma magari torneremo ad approfondire la questione…
Foto strava.com/pros/620617 @facepeeters
Qui sotto trovate i dati di Pogačar in gara all'ultimo Tour de France:
I dati di Pogačar sulla Colombière: lui straordinario, ma gli altri?
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.