Tadej Pogačar oggi ci ha regalato una delle più grandi imprese del ciclismo recente, attaccando da lontano, sul Col de Romme, e infliggendo distacchi abissali a tutti i rivali.
I più vicini, tra gli uomini di classifica, sono arrivati a oltre 3 minuti.

Diciamo la verità, con le dovute proporzioni, in certi frangenti ci ha ricordato l’impresa di Marco Pantani su Galibier e Alpe D’Huez.
Per chi se la fosse persa, qui sotto ecco la sintesi della tappa:

 




Nel ciclismo “moderno” è difficile vedere un corridore da solo infliggere distacchi così importanti a tutti gli altri e per questo eravamo molto curiosi di vedere i dati.
Un po’ per capire quanto forte fosse andato il campione sloveno.
Un po’ per valutare se gli altri uomini di classifica erano stati all’altezza delle aspettative.

Pogačar ha pubblicato da poco i dati della tappa su Strava.
Purtroppo, in questo Tour non sta condividendo i suoi dati di potenza, ma abbiamo comunque la possibilità di analizzare la VAM, un dato meno oggettivo, ma comunque utile per fare confronti.

Vi ricordiamo che la VAM (Velocità Ascensionale Media) rappresenta il dislivello che un ciclista è in grado di coprire in un’ora e costituisce un dato piuttosto intuitivo per fare dei confronti.
Più un ciclista va forte, più la VAM è alta.
A influenzare il valore della VAM sono la pendenza e la lunghezza della salita.
Più è alta la pendenza, più è facile ottenere un valore elevato.

Partiamo dal Col De Romme, una salita di 8,7 km al 9,4%, dove Pogačar ha scatenato il suo attacco, trovando inizialmente la resistenza di Carapaz.

Lo sloveno ha impiegato 26:34”, con una velocità media di 19,2 km/h e una VAM di 1813 m/h.
Si tratta di uno dei valori più elevati degli ultimi anni, ma comunque in linea con le prestazioni migliori di Yates e Bernal in alcuni arrivi del Giro d’Italia.

I dati di Pogačar sulla Colombière

Il vero capolavoro, però, Pogačar lo ha fatto sul successivo Col de la Colombière, di 7,3 km all’8,7%.
Il campione della Uae-Team Emirates ha affrontato la salita completamente da solo e, nonostante il meteo avverso e lo sforzo dell’ascesa precedente, ha fatto registrare una VAM di 1774 m/h su 21:27”.

La vera differenza, dunque, è stata quella di saper bissare due grandi prestazioni in rapida successione e, in effetti, è proprio su questa seconda salita che i distacchi sono aumentati in modo notevole.

I dati di Pogačar sulla Colombière

Analizzando i numeri, dunque, Pogačar ha realizzato una prestazione eccezionale, ma non fuori dalla norma.
Il merito che gli va attribuito, però, va oltre i numeri e sta nell’aver avuto il coraggio di rischiare e di provarci così da lontano.

Venendo agli avversari diretti, i dati ci dicono che sono andati meno di quanto ci si potesse aspettare.
La Ineos non sembra quella degli anni passati, mentre Roglic, l’unico che forse avrebbe potuto impensierire Pogačar, è ormai fuori gioco a causa delle caduta nella terza tappa.

Foto d’apertura letour.fr – A.S.O. Charly Lopez.

Qui sotto trovate i dati di Pogačar nella vittoriosa crono del Tour 2020: 

Pogačar a La Planche Des Belles Filles: tempo di scalata mostruoso