E' passata una settimana da quando Omar Di Felice ha iniziato la sua avventura in Nepal, la traversata dell'Himalaya in inverno.
Partito il 15 febbraio da Katmandu, capitale del Nepal, Omar ha già attraversato villaggi, sentieri, fango, pioggia, passi di montagna e temperature sotto zero, il tutto ad altitudini considerevoli, spesso intorno ai 4000 metri.
Nella settimana appena trascorsa, Omar ha pedalato nel cuore del Mustang, una regione remota nel Nord del Nepal, al confine con il Tibet, dove ha scalato in successione 3 passi a 4.000 metri di quota e il giorno successivo ha raggiunto i 4660 metri del Kora La Pass, dopo una interminabile salita e due guadi di un fiume.
Da lì, ieri è tornato indietro in direzione est verso Muktinat e infine Thorung La Pass.
Oggi, quindi, per l'ultracyclist romano è iniziata la seconda fase della sua traversata himalayana.
«Quando decidi di affrontare un’avventura del genere, al di là dello sforzo fisico, c’e ben altro. C’è la voglia di raccontare attraverso le immagini la bellezza dei luoghi, i volti della gente, l’unicità delle esperienze e sì, anche la difficoltà del pedalare a queste latitudini.»
Per il momento, Omar ha dichiarato che acclimatarsi alle quote sopra i 4000 non è stato particolarmente complicato e non gli ha causato problemi.
Le soste tra una tappa e l'altra sono avvenute nelle spartane guesthouse incontrate nei piccoli villaggi lungo il cammino: case semplici, prive di riscaldamento e con l'elettricità generata solo di giorno da un pannello solare, ma dove il calore e l'ospitalità delle persone sono capaci di illuminare e riscaldare l'animo.
Come avete potuto notare, Omar Di Felice documenta costantemente i suoi progressi e i momenti più significativi delle sue giornate in sella, sia con foto sia con brevi video, che vengono caricati quotidianamente sulla sua pagina Facebook, così come ci aveva spiegato lui stesso nell'intervista rilasciata a Bicidastrada.it prima della partenza per il Nepal.
«Da 30 anni in sella alla bicicletta ho affrontato ogni tipo di difficoltà, ed è per questo che a un certo punto della mia vita ho iniziato a portarla ovunque con me.
Per molti è folle se non addirittura impossibile realizzare questo percorso con la bici, in inverno. Sicuramente meno comodo che a piedi.
Ma a me non importa.
Continuerò a vivere la mia vita così, in punta di pedali.»
Per continuare a seguire la traversata dell'Himalaya di Omar Di Felice, potete collegarvi su suoi profili Komoot o Garmin oppure sulla mappa live di Endu.
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