COMUNICATO UFFICIALE

L’ultracyclist Omar Di Felice è pronto per l’ultima parte del giro del mondo artico: dopo aver attraversato la Kamchatka (740 km), la Lapponia (1200 km), Isole Svalbard (110 km), Groenlandia (225 km) e Islanda (450 km) per un totale di oltre 2600 chilometri e 24.000 metri di dislivello (spendendo in sella, sin qui, 34 giornate di esplorazione e 210 ore effettive in sella) si prepara per il lungo attraversamento del continente americano dalle regioni dello Yukon (Canada) alla linea del circolo polare in Alaska (Stati Uniti d’America).

giro del mondo artico

Omar partirà da Whitehorse in Canada, pedalando continuativamente gli oltre 1600 km che lo porteranno a superare Fairbanks (Alaska) fino alla linea del Circolo Polare Artico, posta lungo la Dalton Highway, una delle strade invernali più estreme e remote del pianeta.

Dopo una prima parte, caratterizzata dalle forti bufere di neve nella regione della Kamchatka all’estremo oriente della Russia e dalle rigide temperature lapponi (scese fino ai -36°C al confine con la Finlandia) Omar ha cambiato il setup adottando una Fat Bike con cui è partito alla volta dell’esplorazione delle Isole Svalbard (dove ha trovato le temperature più rigide con il termometro che è sceso fino ai -42°C nella giornata del 26 Febbraio).

Ha affrontato, quindi, l’Arctic Circle Trail, il sentiero che collega i villaggi groenlandesi di Kangerlussuaq e Sisimiut, ritrovandosi per 7 giorni a pedalare (talvolta dovendo spingere la bicicletta nella neve alta accumulata durante le forti bufere quotidiane) trascinando una slitta aggiuntiva di circa 50 kg su cui ha caricato tutto il necessario per sopravvivere alla natura artica in totale autonomia.

Le bufere di neve e l’incessante maltempo hanno costretto Omar, al termine della traversata, ad uno stop forzato di oltre 5 giorni a causa della cancellazione di tutti i voli da e per la Groenlandia, rallentando la marcia verso l’Islanda dove ha quindi completato l’esplorazione della penisola di Snaefellsness raggiungendo infine Husafell alla base dell’ormai “defunto” ghiacciaio Okjokull, del quale è stato celebrato nell’estate 2019 un funerale simbolico.

Alle lunghe pedalate giornaliere, di cui è presente lo story telling sulle pagine e i canali social network (ma anche nella story line LinkedIn coadiuvato dalla “voce” di Marirosa Iannelli per Italian Climate Network, e sui canali di Lonely Planet Italia) si sono alternate le dirette serali tenute con esperti e scienziati nell’ambito del progetto “Bike to 1.5°C” e di cui è possibile rivedere le puntate sul canale Youtube di Omar.

Sarà possibile continuare a seguire l’avventura in diretta LIVE attraverso il sistema di tracciamento realizzato da ENDU che, ricevendo il segnale dei dispositivi inReach, darà modo di visualizzare costantemente la posizione di Omar sulla specifica mappa.

Ogni giorno sulla piattaforma Garmin Connect sarà possibile visualizzare i dati effettivi (temperatura, Frequenza Cardiaca, etc) e su Komoot la raccolta del percorso svolto corredata dalle foto che Omar realizzerà in autonomia.

Infine su tutti i canali social di Omar, compatibilmente con il segnale 3G/4G/Sat Internet, sarà possibile leggerne gli aggiornamenti attraverso post, video e scatti fotografici.
Qui il canale Facebook.

Per capire meglio qual è stato il percorso del giro del mondo artico di Omar Di Felice, leggete qui.
Qui le avventure precedenti di Omar Di Felice.