La sella SMP Evo è l’ultima novità dello marchio fondato a Padova nel 1947 da Martino Schiavon. Una storia che rimane incisa nel nome: SMP, infatti, è l’acronimo di Schiavon Martino Padova…
Rimanendo legati al passato, a prologo di questo testo, faccio una doverosa premessa.
Nel 2008 (la mia ultima stagione su strada tra gli Elite-Under 23) utilizzai quella che a tutti gli effetti è il modello antenato della nuova Evo: la Composit. Una sella che a discapito degli anni ancora oggi è presente a catalogo.
In quella stagione percorsi più di 20.000mila chilometri e rimasi sorpreso dalla tenuta e dalla qualità dei materiali. Mi bastò una sella per coprire tutta la stagione a differenza di prodotti della concorrenza che in genere dovevo sostituire una o due volte a causa dello sfondamento dello scafo.
Da allora sono cambiate molte cose, ma con piacere ho avuto modo di verificare che l’alta qualità di SMP non è stata intaccata.
La Evo, presentata ad inizio febbraio (QUI il nostro articolo), rilancia nell’alto di gamma la forma a S che ha reso celebre nel ciclismo moderno il marchio patavino. Con annessi e connessi mi verrebbe da dire.
Già nel 2008 dovetti fare i conti con una impostazione sbagliata.
Montai ingenuamente la sella in bolla rendendo piuttosto tragici i primo approcci. Solo grazie alla visita presso lo stabilimento SMP di Casalserugo (Pd) ed al relativo confronto con Maurizio (co-titolare e figlio di Martino, foto sotto) trovai la giusta impostazione che, ovviamente, non ho esitato a replicare.
A tal proposito qui sotto tutti i consigli per montare correttamente una sella SMP.
Senza scomodare Maurizio. 😉
Ma andiamo al dunque…
Come montare le Selle SMP in modo corretto. Qualche consiglio utile
Dettagli tecnici
Progetto, sviluppo, materiali e produzione sono 100% Made in Italy.
L’essenza della nuova Evo è quella di declinare le caratteristiche distintive di Selle SMP in chiave moderna.
– Naso a becco d’aquila;
– ampio canale di scarico centrale con ponte di rinforzo posteriore;
– coda rialzata per un maggior supporto delle ossa ischiatiche.
A tal proposito la larghezza dell’appoggio ischiatico (LAI) consigliata è compresa tra i 9 ed i 13 cm.
Il centro anatomico (CAS) è pari a 72 mm.
Attenzione, quindi, a questa specifica in fase di cambio sella. SMP per venire incontro agli appassionati ha stampigliato un dettaglio identificativo sul lato inferiore dello scafo.
Come per tutti i prodotti SMP, la lunghezza del carrello del telaio è abbondante: oltre 9 i cm di superficie utile. Ciò permette di avanzare ed arretrare la sella andando ben oltre i limiti imposti da alcuni marchi concorrenti.
Materiali
La SMP Evo è una sella minimalista e non presenta la classica copertina di rivestimento. Ci si siede direttamente sull’imbottitura opaca in EVA (Etilen Vinil Acetato) che viene incollata sullo scafo in Nylon 12 caricato carbonio.
Questa associazione finisce per essere un bel compromesso tra comfort, rigidezza e leggerezza. L’imbottitura della Evo a differenza del modello Evo Plus (QUI il test) non è intrusiva ed ha ben risposto ai miei parametri di essenzialità che a volte mi hanno portato a pedalare su selle in fibra di carbonio prive d’imbottitura.
Le caratteristiche dell’Etilene Vinil Acetato finiscono per elevare la resistenza all’usura ed agli agenti esterni.
L’EVA essendo un polimero a cella chiusa non assorbe il sudore e men che meno i detergenti utilizzati per il lavaggio. Questo materiale, inoltre, ha proprietà ammortizzanti ed è resiliente alle deformazioni senza dimenticare le proprietà anallergiche, antibatteriche e antifungine.
Non ultima la questione sostenibilità: l’EVA è facilmente riciclabile e può essere impiegato nuovamente in diversi settori.
Il modello utilizzato per questo test adotta un telaio in fibra di carbonio unidirezionale (UD) 7.1 x 9.0 mm protetto da due guance in acciaio.
In gamma è presente anche il modello con forchetta in acciaio Inox AISI 304 Ø 7.1 mm.
Misure disponibili
Non fatevi ingannare dalla somiglianza con la Composit: a variare sono sopratutto le misure.
Larghezza 140 mm, lunghezza 267 cm per la Evo. Dimensioni unisex in linea con gli standard moderni e con la sella utilizzata fino al momento del test (Cube Natural Fit Nuance Road).
Questa SMP per via della sua lunghezza non viene classificata come una sella corta, ma di fatto lo è perché il naso a becco d’aquila finisce per ridurre la superficie utile di seduta.
Le medesime dimensioni vengono riprese dalla sorella Evo Plus che differisce solo per dell’imbottitura più marcata.
Peso
Sulla nostra bilancia la sella pesa 178 gr (3 gr in più rispetto al peso dichiarato).
Una quota che porta la SMP Evo a giocarsela con le selle d’alta gamma delle concorrenza che adottano costruzione simile o stampa 3D.
Prezzo
La Evo così come la Evo Plus con telaio in fibra di carbonio costa 349 euro.
Meno di una sella con imbottitura 3D, qualche decina di euro in più rispetto ad un prodotto concorrente con la medesima struttura.
Se siete indecisi il mio invito è quello di mettere sotto torchio questa sella e di interrogare chi sta già utilizzando SMP da un po’ di tempo. Con ogni probabilità emergerà un parere unanime circa la vita utile del prodotto (piuttosto lunga).
In altri termini si tratta di un investimento ben fatto!
SMP Evo: il test su strada
La messa a punto è avvenuta per gradi anche se non ho esitato a concedere una generosa inclinazione negativa (2 cm, il massimo suggerito dall’Azienda).
Tutto questo per via di un dislivello sella-manubrio pronunciato, ma anche per quel famoso confronto con Maurizio Schiavon che mi aveva suggerito di posizionare la sella con la porzione mediana quasi del tutto parallela al suolo.
Ovviamente, questa è una regola che “veste bene” la mia struttura fisica e la relativa messa in sella.
SMP Evo richiede un minimo di applicazione in più rispetto alle selle tradizionali.
Non ho modificato l’altezza sella anche se a subire uno stravolgimento è stato l’avanzamento.
Anche qui ho adottato un approccio graduale e grazie alla verifica di un biomeccanico sono arrivato ad accumulare un bel +15 mm rispetto alla sella usata in precedenza.
La struttura nel complesso è piuttosto rigida.
L’imbottitura fa bene il suo lavoro, ma c’è da dire che se non siete abituati a stare ore in sella, non avete consolidato la vostra posizione e magari avete qualche noia alla zona lombare forse è meglio orientarsi verso il modello Plus o, in alternativa, su un’altra sella più “permissiva” (a fondo di questo articolo la nostra guida alla scelta Selle SMP).
Ho utilizzato la Evo anche in gara in occasione della Granfondo Garda Cycling e la competizione ha finito per confermare i tre vantaggi rilevati in allenamento.
– La tendenza sulla mia solita salita test a mantenere la presa alta anche in soglia. Con la sella precedente ad alte intensità la tendenza era quella di implodere sul manubrio.
– Il naso a becco d’aquila agevola la possibilità di abbassare ulteriormente il baricentro in discesa schiacciando di fatto il busto verso il telaio mentre in precedenza finivo per “sentire” il naso della sella all’altezza dell’addome. Un vantaggio che ho percepito sopratutto su tratti tecnici e curve veloci in fase di inserimento e avvicinamento al punto di corda.
– Stabilità della posizione. Non ho portato la Evo a sfinimento, ma c’è da dire che a parità di utilizzo la sella precedente iniziava già a mostrare qualche segnale di cedimento a livello dello scafo.
Segno +, dunque, alla fine di questa esperienza.
La Evo è una sella per ciclisti raffinati che rilancia in chiave moderna l’alta qualità e la resistenza all’usura: più elevata rispetto ad altri prodotti con canale di scarico centrale.
L’ultima nata di SMP non è per tutti e per trovare il giusto assetto serve un po’ di dedizione e attenzione al dettaglio. Una volta rilevata la giusta impostazione, però, non vi farà rimpiangere la vostra sella preferita.
Per maggiori informazioni: sellesmp.com/eu_it
QUI tutte le news, i test e gli approfondimenti riguardanti Selle SMP.
Qui sotto, invece, una guida alla scelta.
Selle Smp: come scegliere il modello più adatto alle proprie esigenze
