La Prefettura di Udine ha fatto sapere che a breve sarà riaperta la strada del Monte Lussari, che era stata chiusa già il giorno successivo la vittoria di Roglic al Giro d’Italia, suscitando non poche polemiche.
La durissima ascesa verso il Lussari, infatti, è già diventata una salita simbolo, con migliaia di appassionati pronti a mettersi in gioco per conquistarla. Il tutto, ovviamente, con un importante ritorno turistico per la zona.
Di contro, è apparso evidente sin da subito che c’era da affrontare un problema legato alla sicurezza. Non tanto, e non solo, per la pericolosità di una strada senza protezioni e con pendenze a doppia cifra, ma quanto nella gestione del flusso di ciclisti in entrambe le direzioni.
Una discesa cementata, così stretta e ripida, soprattutto se affrontata con tanti ciclisti in senso contrario, può risultare davvero difficile e pericolosa.
La soluzione è che la strada per il Monte Lussari potrà essere affrontata solo in salita, mentre per scendere si dovrà utilizzare la cabinovia. E’ sottinteso che la strada sarà aperta e fruibile solo negli orari di funzionamento della cabinovia, per la quale, in discesa, si dovrà pagare il biglietto.
Si tratta di un compromesso che potrebbe far storcere la bocca a qualcuno, ma che tutto sommato ci sembra ragionevole e di buon senso.
“Il problema che ci siamo doverosamente posti è di non mettere a rischio l’incolumità personale dei fruitori – ha spiegato il prefetto di Udine Massimo Marchesiello all’ANSA – per questa ragione, Promoturismo Fvg ci darà la possibilità di utilizzare la cabinovia per la discesa.
“Prevediamo, in tempi molto brevi, la possibilità di rendere nuovamente disponibile quella strada che, come abbiamo visto, è diventata molto attrattiva dopo la bellissima tappa del Giro d’Italia”.
Restano da definire alcuni dettagli tecnici tra i soggetti coinvolti, ma sembra che la strada del Monte Lussari potrebbe essere riaperta già da metà giugno.
Foto d’apertura facebook.com/giroditalia
