ORIO (Spagna) – Ci sono bici che si spiegano bene parlando di dati, numeri, informazioni tecniche.
Altre invece raccontano qualcosa di più e di diverso.

E’ il caso della nuova Orbea Orca 2020, che racchiude soluzioni tecniche avanzate, ma che esprime anche una filosofia aziendale e l’animo di una terra, i Paesi Baschi, in cui si “respira” ciclismo in ogni angolo.

Orbea Orca 2020
Photo credit @anttonmiettinen





Dietro la nuova Orbea Orca 2020 ci sono due concetti essenziali: differenziarsi rispetto agli altri marchi e focalizzarsi sul consumatore finale, che poi è quello che compra e paga la bici.

Il progetto è stato sviluppato tenendo conto dello studio degli ingegneri e dei feedback degli atleti, ma anche dei dati e delle tendenze del mercato (il 95% degli ordini ricevuti da Orbea per il 2020 sono per freno a disco) e della filosofia aziendale, con l’obiettivo di realizzare una bici in grado di soddisfare le esigenze di un professionista, ma che possa anche permettere al ciclista di tutti i giorni di pedalare in modo piacevole.

E a proposito di professionisti, poche settimane dopo il lancio ufficiale, Lisa Brennauer del Team WNT-Rotor Pro Cycling ha già portato al successo la nuova Orca OMX nella Madrid Challenge.
Ecco il video di questo vittorioso debutto:

Per questo, le novità che troviamo sulla nuova Orca OMX 2020 sono finalizzate ad ottenere miglioramenti rispetto al modello precedente, ma non sono estremizzate.
Soluzioni concrete, che badano al sodo e aumentano non solo la performance, ma l’usabilità della bici.

Photo credit @anttonmiettinen

Il risultato finale è molto interessante.
Una bici performance e versatile, realizzata con il carbonio più pregiato (e completamente nuovo) di Orbea, chiamato OMX, solo per freno a disco, con un’ampia possibilità di personalizzazione.

Qui sotto trovate la nostra video presentazione, realizzata in Spagna, con spiegazione tecnica e impressioni su strada.

MASSIMA PERSONALIZZAZIONE CON MYO
Focalizzarsi sulle esigenze del cliente finale, almeno secondo Orbea, significa prima di tutto offrirgli la possibilità di avere un prodotto unico ed esclusivo.

E’ con questa idea che qualche anno fa è stato lanciato il programma MyO, la piattaforma gratuita a disposizione sul sito Orbea con cui si può personalizzare in modo quasi completo la bici.
Un servizio che piace, visto che l’’80% degli ordini che arrivano in Orbea passano attraverso il configuratore MyO.

Orbea Orca 2020
Tutte le bici utilizzate durante la presentazione erano diverse tra loro e personalizzate con il configuratore MyO. Photo credit @anttonmiettinen

Tramite questa piattaforma è possibile personalizzare i colori del telaio. Non parliamo solo del colore principale e di quello secondario, ma di tutta una serie di dettagli, nonché delle linee grafiche.

Oltre all’aspetto estetico, c’è la possibilità di customizzare i componenti, come ad esempio la lunghezza delle pedivelle, la misura di attacco e manubrio, i rapporti di guarnitura e cassetta.

Tutto questo, è importante sottolinearlo, senza alcun sovrapprezzo.

Orbea Orca 2020
Photo Credit @anttonmiettinen

Inoltre, per la maggior parte dei modelli, ci sono anche varie opzioni di scelta per le ruote, per i copertoncini, la sella, la guarnitura, con un costo aggiuntivo in base alla qualità dei componenti.
Nel caso della nuova Orbea Orca 2020 tra gli upgrade si potrà anche aggiungere la guarnitura con misuratore di potenza Fsa Powerbox.

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PESO
Orbea inserisce la nuova Orca 2020 nella categoria di bici racing light, perciò il peso è un fattore che non poteva essere tralasciato.

Ha un’incidenza notevole sulle performance in salita, ma soprattutto è l’unico parametro verificabile in modo oggettivo.
Le prestazioni aerodinamiche o la rigidità laterale, senza fare dei test di laboratorio, possono essere percepite solo a sensazione.
Il peso è un dato inequivocabile.

Orbea Orca 2020
Photo credit @anttonmiettinen

Per questo motivo il brand spagnolo ha lavorato per ottenere un telaio più leggero rispetto al modello precedente, senza però ricorrere a soluzioni estreme, anche perché l’incidenza del telaio sul peso totale della bici è in percentuale piuttosto ridotta.

Il risultato ottenuto fa segnare un valore di 833 grammi, in taglia 53, non verniciato.
Nella taglia più piccola questo valore scende a 770 grammi.
La forcella, invece, pesa 370 grammi.

Sarebbe stato possibile alleggerire ulteriormente il telaio, ma questo avrebbe richiesto di scendere a compromessi sulle forme e sulle dimensioni dei tubi, sacrificando, in parte, l’identità rispetto ai competitor.

Photo credit @anttonmiettinen

RIGIDITA’
La rincorsa non ossessiva della massima leggerezza ha permesso di migliorare il valore della rigidità torsionale, che è stata aumentata del 15% rispetto al modello precedente.
Maggiore rigidità significa migliori prestazioni, ma in casa Orbea ci tengono a precisare che significa anche più sicurezza, soprattutto in frenata e nelle lunghe discese.

Il tubo sterzo, ad esempio, non è conico, ma ha una dimensione oversize per aumentare la rigidità dell’avantreno (oltre che per sviluppare un’altra interessante soluzione di cui vi parleremo tra poco).

A tal proposito, è interessante sottolineare che è stato utilizzato un diverso lay up del carbonio nelle varie misure (uno per le misure 47-51 e uno per quelle più grandi), poiché i tecnici Orbea hanno valutato che sui telai piccoli c’è bisogna di meno rigidità.
Da un lato perché la forma compatta del telaio contribuisce già di per sé ad aumentare la rigidità torsionale, dall’altro perché i ciclisti più piccoli, mediamente, sono più leggeri e perciò esprimono meno potenza.

Orbea Orca 2020
Photo credit @anttonmiettinen
Orbea Orca 2020
Photo credit @anttonmiettinen

AERODINAMICA
L’attenzione all’aerodinamica è molto apprezzata dal mercato e dal consumatore finale.
Tuttavia, migliorare l’aerodinamica significa quasi sempre aumentare il peso.

Anche in questo senso, dunque, Orbea ha introdotto alcune soluzioni interessanti, ma non estreme, che hanno permesso un miglioramento del 10% rispetto al modello precedente.
Chi desidera prestazioni aerodinamiche ancora superiori può optare per la Orca Aero.

Tra le novità  più interessanti in questo senso, segnaliamo la forma dei tubi, non più tonda ma tronca, così come il profilo FreeFlow dei foderi della forcella, che presentano una forma molto arcuata e permettono, come sull’Orca Aero, di ridurre le turbolenze tra forcella e copertone.

Photo credit @anttonmiettinen

Introdotti anche da Orbea, come da quasi tutti gli altri brand, la forma a D del tubo piantone e l’innesto ribassato dei foderi del carro, che migliorano aerodinamica e comfort.
Il risultato ottenuto permette di risparmiare 8 watt (27 secondi) rispetto alla “vecchia” Orca OMR in 50 km a 50 km/h.

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INTEGRAZIONE
L’integrazione è un altro must delle bici da competizione più moderne, che garantisce un miglioramento aerodinamico, ma soprattutto una linea più pulita e accattivante.
Insomma, la bici piace di più all’utente finale.

Così come per altre scelte tecniche, Orbea ha optato per soluzioni funzionali, ottenute anche grazie ad una nuova linea di componenti specifici (manubrio, attacco e reggisella) realizzati “in casa” secondo esigenze ben precise.
Questi componenti, per il momento, serviranno solo ad allestire le bici complete e non saranno venduti in after market.

Orbea Orca 2020
Photo credit @anttonmiettinen

Manubrio e attacco non sono integrati, in modo da garantire la massima versatilità all’utente finale in termini di scelta e posizionamento in bici, ma permettono un passaggio cavi completamente interno a partire dall’attacco manubrio.

E’ importante far notare che sulla nuova Orbea Orca 2020 è possibile passare quattro cavi all’interno del tubo sterzo, quindi l’integrazione totale non riguarda solo i gruppi elettromeccanici, ma anche quelli meccanici.
Come vi avevamo anticipato parlando della rigidità della nuova Orca OMX, questo è possibile grazie all’abbinamento di un tubo sterzo da 1,5” (maggiorato, non conico e più rigido) con una testa della forcella conica da 1,5” a 1” 1/8.
In questo modo si ricava spazio a sufficienza tra stelo della forcella e tubo sterzo per far passare ben 4 guaine.

Gli specifici spacers realizzati in due parti permettono di alzare o abbassare l’attacco senza dover togliere le guaine stesse.

Photo credit @anttonmiettinen

Il nuovo attacco manubrio ha inclinazione -8°, è disponibile nelle misure da 80 a 130 mm e pesa 163 grammi.
Prevede il supporto integrato per ciclocomputer Garmin e Wahoo oltre che per action cam.

Il manubrio in carbonio ha un reach di 85 mm e un drop di 120 mm.
E’ disponibile nelle misure da 38 a 44 cm e ha un peso di 220 grammi.

Interessante anche il nuovo reggisella in carbonio, che permette di alloggiare la batteria del Di2.
Il fissaggio della sella avviene tramite un sistema di conchiglie che possono essere sistemate in una duplice posizione, per variare l’arretramento da 0 a 25 mm.
La regolazione dell’inclinazione (+/-15°) si effettua in modo millimetrico attraverso una specifica vite.
Il serraggio del reggisella sul telaio avviene tramite un sistema simile a quello precedente, ma più piccolo e alleggerito a 22 grammi.

Orbea Orca 2020
La vite che permette la regolazione dell’inclinazione sella. Photo credit @anttonmiettinen

ALTRI DETTAGLI
La nuova Orbea Orca 2020 è predisposta per l’utilizzo di perni Speed Release Mavic, pensati per gli agonisti che hanno bisogno di effettuare il cambio ruota in tempi molto brevi.
Tuttavia, per chi non ha questa esigenza e desidera una linea più pulita, c’è la possibilità di usare un perno passante standard (senza leva).

Orbea Orca 2020
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A tal proposito, in Orbea ci hanno fatto notare che dal punto di vista aerodinamico utilizzare un perno senza la leva dello sgancio rapido offre dei vantaggi aerodinamici paragonabili a quasi tutti quelli adottati per migliorare l’aerodinamica del telaio…

Anche per quanto concerne il miglioramento del comfort Orbea ha preferito badare al sodo, concentrandosi in modo particolare sull’ampliamento del passaggio ruota, che ora permette l’uso di pneumatici fino a 32 mm.
I tecnici del brand spagnolo, infatti, hanno sottolineato che la sezione della gomma (e del canale interno delle ruote, aggiungiamo noi), costituisce l’aspetto che più di tutti incide sul comfort e sul comportamento di una bici, in modo semplice e senza aumenti di peso eccessivi.

Di questo aspetto avevamo già parlato in questo articolo

Orbea Orca 2020

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GEOMETRIE, MODELLI E COLORI
La nuova Orbea Orca 2020 è disponibile in 7 misure (dalla 47 alla 60) e 5 diversi allestimenti.

Si va dai 4.699 euro della versione M20 LTD-D montata con Shimano Ultegra e ruote Vision 40 SC Carbon, ai 9.499 euro della M11e LTD-D allestita con Sram Red eTap AXS e ruote Mavic Ksyrium Pro Carbon.

Tutte le bici prevedono ruote in carbonio di serie e sono completamente personalizzabili attraverso il configuratore MyO.

PROVA SU STRADA
Ho avuto la possibilità di testare la nuova Orca OMX 2020 per due giorni sulle bellissime strade dei Paesi Baschi, tra Bilbao e San Sebastian (più in basso trovate le attività Strava).

La bici utilizzata per il test montava gruppo Shimano Dura Ace Di2 e ruote Mavic Ksyrium Pro Carbon. Taglia 55, perfetta per le mie misure antropometriche: 183 cm di altezza e 77,5 cm di altezza sella.

Orbea Orca 2020
Photo credit @anttonmiettinen

Insieme ad un ristretto gruppo di altri colleghi ho affrontato due uscite su percorsi e con settaggi della bici completamente diversi.

Il primo giorno abbiamo pedalato con gomme tubeless da 25 mm su un percorso molto scorrevole. Lunghe salite, ma senza pendenze proibitive, e discese veloci e ampie.

Il secondo giorno, invece, Orbea ci ha messo a disposizione pneumatici da 30 mm per affrontare un tracciato più breve, ma molto più complicato e nervoso. Ripidi strappi in cemento, discese tecniche, tratti sconnessi e anche un breve settore di sterrato.

La scelta di affrontare situazioni così diverse, con un differente set di gomme, è stata decisamente azzeccata da parte di Orbea, poiché ci ha permesso di apprezzare la versatilità di questa Orca OMX, che si comporta in maniera egregia su ogni terreno.
L’ampliamento della tire clearence, infatti, a mio avviso rappresenta una delle novità più importanti rispetto al modello precedente.

Passare da uno pneumatico da 25 mm gonfiato a 6,5 bar a uno da 30 gonfiato a 5,5 cambia molto il comportamento della bici.
La gomma più larga fa perdere qualcosa in termini di reattività, ma garantisce maggiore comfort, più stabilità e una maggiore confidenza anche nei tratti più sconnessi e tecnici.

Insomma, con un passaggio ruota così ampio è quasi come avere a disposizione in garage due bici: una da competizione e una Endurance.

Photo credit @anttonmiettinen

In salita
La salita, meglio ancora se piuttosto ripida, è il terreno su cui la nuova Orca OMX si comporta meglio.
La bici è leggera e rigida quanto basta, ma soprattuto molto agile e reattiva.
Risponde bene ai cambi di ritmo e alle accelerazioni.

Se la condizione è buona, risulta davvero una bici divertente.
La gomma da 30 mm riduce, ma solo in parte, la sua brillantezza e reattività.

Photo credit @anttonmiettinen

In discesa
La nuova Orca OMX si è confermata piacevole anche in discesa, dove trasmette sin dalle prime curve una notevole confidenza di guida.

L’avantreno è leggero e maneggevole, ma non troppo nervoso.
In inserimento di curva la bici è precisa e facile da condurre.
Offre il meglio di sé nelle discese tortuose e strette piuttosto che in quelle con curvoni veloci.

Photo credit @anttonmiettinen

In pinaura
Vi abbiamo ripetuto più volte che la nuova Orbea Orca 2020 è davvero molto versatile.
Non estrema, ma in grado di fornire ottime prestazioni su ogni terreno.
Pur non essendo una bici aero, anche in pianura si difende bene e, grazie alla sua brillantezza, risulta divertente quando c’è da scattare o cambiare ritmo.

Per essere una bici nata per la competizione, il comfort è davvero interessante e può essere ulteriormente accresciuto dall’utilizzo di gomme dalla sezione più ampia.

Photo credit @anttonmiettinen

Qui trovate tutti gli altri test pubblicati su BiciDaStrada.it

Per maggiori informazioni: orbea.com