Grazie a questo video pubblicato sui canali social della Ineos-Grenadiers, “voliamo” in Ecuador con Carapaz, alla scoperta di come si è preparato per il Tour de France.

La location degli allenamenti del corridore ecuadoriano è Carchi, la provincia andina più settentrionale del paese, che si trova al confine con la Colombia ad un’altitudine di oltre 3.000 metri sul livello del mare.




Il corridore della squadra inglese è arrivato in Ecuador il 29 aprile dopo aver corso la Liegi-Bastogne-Liegi ed è rimasto nel suo paese natale per circa un mese, fino al 30 maggio.

In questo mese ha percorso circa 3.300 km, con una media settimanale di 787 km per 25 ore e quasi 15.000 metri di dislivello.
In genere Richard seguiva un programma di 3/4 giorni di carico e 1 di recupero con percorsi molto impegnativi, resi ancora più estremi dall’altura.

In Ecuador con Carapaz

Il team Ineos-Grenadiers, che come sappiamo non lascia nulla al caso, a supporto di Carapaz ha inviato anche il massaggiatore Marek Sawicki, che oltre alle sedute dopo gli allenamenti lo seguiva anche dal punto di vista dell’alimentazione.

Come ben spiegato nel video è molto importante che il corridore mantenga le proprie abitudini alimentari per rendere al massimo una volta in Europa e avere una persona che ti aiuta a farlo è uno “stress” in meno per l’atleta.

Carapaz nei primi giorni del mese di giugno (cioè appena rientrato dall’Ecuador) si è aggiudicato il Giro di Svizzera con una prestazione superlativa, a riprova dell’efficacia delle tecniche della squadra.

In Ecuador con Carapaz

Senza troppi giri di parole l’atleta ecuadoriano dichiara che, dopo l’esperienza acquisita lo scorso anno al Tour de France, sarà uno dei leader della squadra britannica al fianco di Geraint Thomas, uno degli ultimi vincitori della corsa francese.

Ultimo aneddoto svelato nel video, è quello relativo alla presenza di Luis, un agente di polizia addetto alla sicurezza del corridore.

In Ecuador con Carapaz

La volontà di Richard di allenarsi “in casa” è da attribuirsi ai benefici dell’altitudine e alla bellezza dei suoi luoghi, ma il traffico di mezzi pesanti dovuto alla vicinanza con il confine colombiano richiede che per tutta la durata dell’allenamento venga scortato in moto o in auto.
La presenza di questa figura per Carapaz è ormai divenuta la normalità e si è instaurato anche un rapporto di amicizia.
Inoltre lo considera un vero e proprio assistente per tutte le eventualità, che lo tutela da rischi e pericoli.
Per noi può sembrare strano, ma per gli alteti di spicco sudamericani è piuttosto normale.

In Ecuador con Carapaz

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