Quale sarà il futuro delle gare gravel per professionisti, e non solo?

In America, in una forma mista aperta a Pro’ e amatori, sono ormai una realtà che esiste da diversi anni.
In Europa, invece, siamo ancora agli albori.
Ma dopo l’edizione zero della Serenissima Gravel, che comunque ha destato interesse e curiosità, la strada sembra segnata.

gare gravel

Il pubblico che si sta appassionando al gravel è sempre più numeroso, si vendono tante bici (forse oggi più di quelle da strada) e l’UCI vuole investire in questo mondo. Le aziende, ovviamente, hanno il loro interesse a spingere in questa direzione, dunque tutto lascia pensare che non si tornerà indietro.

La Serenissima Gravel è piaciuta, ma ha anche fatto emergere una serie di aspetti tecnici e organizzativi, almeno per quanto riguarda le manifestazioni dedicate ai professionisti, che devono essere definiti con chiarezza.

Foto Tornanti.cc per Wilier Triestina




CALENDARIO, COPPA DEL MONDO E MONDIALE
Al momento non si sa molto sulla stagione gravel 2022, se non che l’UCI istituirà un campionato del mondo e una serie di prove di qualificazione.

Non sono state rilasciate informazioni ufficiali in merito, ma dalle indiscrezione che abbiamo raccolto pare che il mondiale si svolgerà negli USA e che le prove di qualificazione saranno ben 15: 9 in Europa, 4 in America e 2 in Australia. Non una roba banale, insomma.

La scelta delle date sarà fondamentale, poiché se l’interesse dell’UCI è quello di far partecipare i professionisti su strada, le prove gravel non dovranno “interferire” con gli appuntamenti più importanti del calendario su strada.
Visto quanto è diventata ricca la stagione su strada, questo potrebbe rappresentare un problema non da poco…

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QUALI ATLETI PARTECIPERANNO?
Il calendario delle date potrebbe influire anche sugli atleti che parteciperanno alle gare gravel di qualificazione al mondiale, almeno in questa prima fase.

Possiamo ipotizzare che, anche per aumentare visibilità e appeal, l’UCI sia interessata a far partecipare alcuni Pro’ di spicco dei team World Tour.
Ma come riuscire a infilare nel fitto calendario di gare anche altri eventi? Bisognerà capire quanto l’UCI ci tiene a spingere in questo senso e quali investimenti metterà sul piatto.

Parlando con corridori e addetti ai lavori, l’impressione è che far convivere attività road e gravel non sarà così facile, se non in modo occasionale.

L’arrivo dell’ultima edizione della Unbound Gravel. Ian Boswell ha battuto Laurens Ten Dam

Ad oggi, negli eventi americani, troviamo ex Pro’, professionisti che si avviano alla fine della carriera, ma anche specialisti di questa disciplina.
Il nostro parere personale è che, con il tempo, si andrà verso una specializzazione, con atleti che danno la priorità al Gravel piuttosto che alla strada, ripercorrendo un po’ quello che è successo tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 con le gare di Mtb.

Nasceranno team dedicati, ma in base a quello che deciderà l’UCI, non è da escludere che le squadre World Tour possano avere al loro interno una sezione dedicata al gravel.

TIPOLOGIA DI PERCORSI
Il format degli eventi e la tipologia di percorsi rappresenta un altro aspetto su cui riflettere.
Le gare americane sono molto lunghe, essenzialmente unsupported, anche con passaggi piuttosto tecnici, dove a fare la differenza è soprattutto la resistenza.
A parte l’agonismo, sono forse più vicine allo “spirito gravel”,  ma il format non è tanto “televisivo”.

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La Serenissima Gravel, invece, ha avuto un’impostazione completamente diversa.
Gara senza assistenza al seguito, ma più breve (126 km), conclusa in poco più di 3 ore e con un circuito finale da ripetere 3 volte, quindi spettacolare anche per il pubblico. Un format diverso, che esalta la battaglia sin dal primo chilometro e quindi più interessante dal punto di vista televisivo.
E forse anche più “alla portata” dei Pro’ su strada.

Quale sarà la direzione delle gare gravel è ancora tutto da capire, ma se a trainare il fenomeno saranno gli interessi economici, probabilmente ci si orienterà più verso questo secondo format, magari diversificando gare completamente pianeggianti da altre più dure, esattamente come già avviene su strada.

REGOLE DEFINITE E STANDARDIZZAZIONE DEI MEZZI
Alla Serenissima Gravel, anche per la difficoltà di reperire materiali tecnici in tempo utile, si è visto un po’ di tutto. Squadre che sono partite con gruppi da strada e guarnitura 53-39 e altre con gruppi gravel monocorona da 44, tanto per intenderci.

Sicuramente l’UCI definirà regole ben precise, specie sulla tipologia di mezzi e di gomme da poter utilizzare, per evitare disparità tecniche troppo evidenti.
Allo stesso tempo, però, immaginiamo che le maglie dei regolamenti non saranno così stringenti come su strada, in modo da lasciare spazio alle aziende di sperimentare, scegliendo bici, gomme e rapporti in base ai percorsi.

Più importanti, a nostro avviso, sarà definire con chiarezza le regole relative a chi e come si potrà partecipare.
Vi aggiorneremo appena arriveranno notizie certe al riguardo.

Foto d’apertura facebook.com/serenissimagravel – PocisPix

Se volete farci sapere cosa ne pensate delle gare gravel per professionisti, lasciate la vostra opinione nei commenti al post Facebook che trovate linkato qui in basso:

Qui sotto, invece, trovate le impressioni a caldo di Davide Martinelli, del Team Astana-Premier Tech, al termine della Serenissima Gravel:

Serenissima Gravel: sentite cosa ci ha detto Davide Martinelli subito dopo la gara