Serenissima Gravel: sentite cosa ci ha detto Davide Martinelli subito dopo la gara
Nicola Checcarelli
Serenissima Gravel: sentite cosa ci ha detto Davide Martinelli subito dopo la gara
Nicola Checcarelli
La Serenissima Gravel si è conclusa da pochi minuti.
Lutsenko si è avviato verso la premiazione per godersi i meritati applausi dopo una giornata in fuga.
Davide Martinelli, compagno del vincitore e quarto all’arrivo, è appena sceso dal pullman dell’Astana-Premier Tech, dove si è cambiato velocemente.
Sembra essersi divertito e comunque è contento per la vittoria del compagno e per l’ottimo lavoro di squadra, così approfittiamo per fargli qualche domanda a caldo sulla gara, sul gravel e sul futuro di questa disciplina.
Con lui e Samuele Battistella avevamo parlato anche alla vigilia della Serenissima Gravel e, in tutta onestà, ci avevano detto che non sapevano bene cosa aspettarsi.
Ora invece le idee sono un po’ più chiare.
“Mi sono divertito. E poi abbiamo corso bene e abbiamo vinto con Alexey, quindi meglio di così non poteva andare.
Se il prossimo anno ci sarà qualche altro evento mi piacerebbe farlo.
Mi trovo bene sullo sterrato, ho buone doti di guida e con le mie caratteristiche penso di essere abbastanza adatto a questo tipo di gare”.
La prima impressione, dunque, è positiva.
Anche se, dopo aver osservato le facce dei corridori alla partenza e all’arrivo, il sentiment non è stato questo per tutti…
La riflessione dovrà essere fatta sul periodo della stagione in cui queste gare, che l’UCI ha già annunciato ma di cui non si sa ancora molto, saranno inserite in calendario.
“Per un professionista su strada - continua Martinelli - il calendario è già molto serrato, quindi aggiungere ulteriori appuntamenti non è facile.
In primavera, ad esempio, tra Classiche, Tirreno-Adriatico e avvicinamento al Giro, la vedo molto difficile.
"Anche perché bisogna considerare pure il livello di rischio. Io ad esempio sono caduto una volta oggi, senza conseguenze, ma chi sta preparando un Grande Giro non può rischiare di farsi male a poche settimane dal via.
Un periodo buono potrebbe essere in estate, poiché i corridori che non fanno il Tour hanno un buco abbastanza lungo, o magari a fine stagione”.
FORMAT DELL’EVENTO
L’altro dubbio riguardava il format dell’evento. Il chilometraggio è giusto (la Serenissima Gravel era 126 km) o può essere ancora più lungo?
Tutta pianura o può funzionare anche un percorso più impegnativo?
“Il chilometraggio - spiega Davide - è quello adatto per fare spettacolo e per darsi battaglia dall’inizio alla fine. Gare più lunghe porterebbero ad una gara più conservativa e forse meno spettacolare.
A me il percorso completamente pianeggiante è piaciuto perché si adatta più alle mie caratteristiche, ma si potrebbe pensare di inserire anche qualche salita e discesa, magari evitando passaggi troppo pericolosi.
Questo è un aspetto su cui lavorare, perché qui alla Serenissima qualche punto pericoloso c’era…”
SCELTE TECNICHE
Concludiamo con una riflessione sulle scelte tecniche, che dopo la prima gara può essere fatta con maggiore cognizione di causa rispetto alla vigilia (ne avevamo parlato QUI).
“Direi che anche senza esperienza abbiamo fatto le scelte giuste.
L’unica cosa che cambierei è la pressione delle gomme. Siamo partiti a 3 bar, ma con tutto questo sterrato, tra l’altro così duro e asciutto, mezzo bar in meno sarebbe stata la soluzione ideale, magari con una leggera differenza tra anteriore e posteriore.
Il 52x11 è perfetto, tanto la corona interna (36, ndr) su un percorso così non la usi mai. Non servono rapporti più lunghi.
Anche la bici (Wilier Rave SLR, ndr) è ideale per questo tipo di gara. E’ un po’ più morbida rispetto alla 0 SLR, ma bella scattante quando serve.
Mi è piaciuta molto anche l’impugnatura dei nuovi comandi Shimano, comodi soprattutto in presa alta”.
CHE VELOCITA’?
Infine, visto che si trattava della prima gara di questo tipo, avevamo qualche curiosità sulla velocità che i Pro’ sono riusciti a tenere con le bici gravel.
“La velocità media della gara è stata di 38 km/h, ma tirando dall’inizio alla fine si potrebbe fare oltre 40 km/h. Su alcuni tratti in asfalto abbiamo superato i 50 km/h, mentre su sterrato, in qualche menata, abbiamo toccato anche i 45 km/h”.
QUI trovate tutti i nostri articoli sul tema gravel.
Qui sotto, invece, il dettaglio della bici usata dall'Astana-Premier Tech per la Serenissima Gravel:
Nei dettagli della Wilier Rave dell’Astana per la Serenissima Gravel
Foto d'apertura Tornanti.cc per Wilier Triestina
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.