Remco Evenepoel (Belgio) è il nuovo Campione del mondo a cronometro.
Solo 12”28 hanno separato l’asso della Soudal Quick-Step dal nostro Filippo Ganna: l’Azzurro, in vantaggio al primo intermedio, ha perso una manciata di secondi nella parte centrale del percorso con un finale praticamente in linea con i tempi del belga.

Evenepoel e la radio sul petto
Foto: Specialized

Qui sotto i tempi ai vari intermedi e la classifica finale.

La vittoria si è giocata, quindi, sul filo del rasoio: un territorio dove i vantaggi marginali (marginal gains) possono fare la differenza.
Nello scenario dell’alta prestazione piccoli dettagli, derivati da un processo di studio ed ottimizzazione, sommati ad altri piccoli dettagli frutto dei medesimi processi portano alla vittoria. Un approccio che ha stravolto il mondo del ciclismo.

Evenepoel e la radio sul petto, avvolta da una sagoma che viene definita “aero bottle”, è solo l’ultimo esempio dell’effetto estremo dei marginal gains che a volte spingono la tecnica al limite del regolamento. O forse oltre…
Premesso che il problema non è tanto la radio (consentita) sul petto o sulla schiena, ma quello che viene applicato attorno la radio.

Evenepoel e la radio sul petto
Foto: Soudal Quick-Step/GettySport

Aero bottle: il vantaggio è dimostrato dalla scienza

Bert Blocken (foto sotto), professore ordinario di ingegneria civile alla Katholieke Universiteit Leuven, è una firma autorevole quando si parla di fluidodinamica applicata non solo allo sport ed al ciclismo.

Il suo braccio destro parla italiano. Si tratta dell’ingegnere Fabio Malizia (foto sotto).
Due menti che hanno svolto consulenze per diversi team pro’ ed aziende del settore (vedi lo sviluppo della Lapierre Aircode).

La validità di una ricerca condotta dal prof. Blocken pubblicata nel 2015 – A following car influences cyclist drag: CFD simulations and wind tunnel measurements – ha addirittura portato l’UCI a modificare il regolamento per le prove a cronometro.
Ne avevamo parlato nell’articolo qui sotto:

Le novità del regolamento UCI e quella distanza vecchia di otto anni

Blocken e Malizia stanno per pubblicare un altro studio che riguarda i vantaggi aerodinamici della aero bottle, ovvero, la soluzione tecnica utilizzata da Evenepoel in occasione del Mondiale crono.

La questione è semplice quanto efficace: applicare una carenatura sulla parte inferiore sul torace dalle dimensioni simili a quelle di una bottiglietta di plastica fa andare più forte. Il vantaggio aerodinamico di questa soluzione può arrivare fino al 9%, dipende dal profilo dell’atleta e dalla dimensione della “carenatura”.

Il flusso aerodinamico senza aero bottle. Foto: Prof.Bert Blocken e Dr. Fabio Malizia KU Leuven
Evenepoel e la radio sul petto
Il flusso aerodinamico con aero bottle. Foto: Prof.Bert Blocken e Dr. Fabio Malizia KU Leuven

L’aero bottle, in sostanza, funzionerebbe come una vera e propria pinna che separa il flusso d’aria convogliandolo allo stesso tempo attorno al bacino dell’atleta. Flusso che, altrimenti, incontrerebbe il bacino generando ampie zone di resistenza.

Le simulazioni di fluidodinamica computazionale (CFD) condotte da Malizia, spiegano bene fenomeno. Ad emergere è proprio la differente pressione aerodinamica nella zona del bacino.

Foto: Prof.Bert Blocken e Dr. Fabio Malizia KU Leuven

 

Evenepoel e la radio sul petto
Foto: Prof.Bert Blocken e Dr. Fabio Malizia KU Leuven

«Il coefficiente di pressione – ha affermato Blocken – è un valore adimensionale. Le nostre immagini mostrano delle zone di sovrapressione, di spinta dell’aria (in rosso ed in giallo, foto sotto), mentre in blu è evidenziata l’aspirazione dello strato limite. Minori sono le aree di sovrapressione ed aspirazione minore è la resistenza aerodinamica complessiva».

Il rapporto costi/benefici è, quindi, notevole.

Senza aero bottle. Foto: Prof.Bert Blocken e Dr. Fabio Malizia KU Leuven
Evenepoel e la radio sul petto
Con aero bottle. Foto: Prof.Bert Blocken e Dr. Fabio Malizia KU Leuven

Evenepoel e la radio sul petto: non è una novità assoluta…

Blocken e Malizia hanno messo nero su bianco una questione che era già arrivata sul tavolo dell’UCI più di dieci anni fa.

Il precedente risale alla cronometro finale del Critérium International 2011 con il lussemburghese Frank Schleck (foto sotto) che utilizzò una sacca idrica CamelBak posizionata nella zona anteriore del torace, sotto il body.

Evenepoel e la radio sul petto

Uno scenario molto simile a quello di Evenepoel ed alla radio sul petto con tanto di carenatura seppur con qualche differenza per quanto riguarda ingombro e dimensioni.

Ed è proprio Frank Schleck ad essere ritratto nell’appendice al regolamento tecnico UCI al paragrafo “CamelBak” (foto sotto).
La norma è chiara: tenuto conto della fisiologica esigenza di reidratarsi la sacca va posizionata solo sulla schiena del corridore.

Inoltre, nella nota si legge: “C’è il rischio significativo che il sistema CamelBak o altri dispositivi simili possano essere usati per altri propositi non correlati alla funzione originaria”.

Il principio ultimo è sancito nel regolamento strada UCI, articolo 1.3.033.

“Gli indumenti non devono modificare la morfologia del corridore e ogni elemento o dispositivo non essenziale, la cui finalità non sia esclusivamente fornire protezione, è vietato. Questa disposizione si applica allo stesso modo a tutti i materiali o sostanze applicate sulla pelle o sugli indumenti che non siano di per sé un indumento. La modifica dello stato della superficie degli indumenti è autorizzata ma non può essere generata che dalla struttura, dalla tessitura o dall’accostamento dei tessuti. La modifica dello stato della superficie (la grana) deve essere limitata ad una differenza di altezza di massimo 1 mm”.

Articolo ed appendice al regolamento tecnico parlano chiaro.

I fatti purtroppo contribuiscono a delineare una zona grigia, una terra di nessuno dove l’UCI è latitante ed i marginal gains la fanno da padrone…

Evenepoel e la radio sul petto
Foto: Specialized

Evenepoel e la radio sul petto: è da squalificare? Giudicate voi

I tasselli iniziano così a trovare il loro posto: la Scienza parla chiaro, le casistiche del passato anche, il regolamento pure.

Noi abbiamo riavvolto il nastro per capire cosa è successo a Stirling nel giorno della crono Mondiale.

La Federazione Ciclistica Italiana subito dopo l’arrivo di Evenepoel ha chiesto spiegazioni ai giudici UCI circa le modalità di posizionamento “non essenziale” della radio di Evenepoel che sembra avvolta in un vero e proprio guscio al punto da generare una protuberanza molto evidente che va ben oltre il semplice profilo della radio.

Risposta: non sussistono i termini per una squalifica.

 

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Un post condiviso da Remco Evenepoel (@remco.ev)

Siamo così andati da Luca Oggiano (foto sotto), ingegnere aerodinamico che cura la posizione in sella di Ganna, per capire se questa soluzione era stata presa in considerazione.

La risposta è stata affermativa, naturalmente, data l’elevata competenza tecnica che anche Oggiano sfoggia nel campo della fluidodinamica.
Qui la nostra intervista.

Oggiano ha fatto un’ulteriore precisazione.

«Ogni atleta è diverso e spesso quello che funziona con qualcuno, non funziona con altri. Noi abbiamo cercato di rimanere sempre dentro i termini della legalità sviluppando ad esempio capi d’abbigliamento intermedi (baselayer, ndr) specifici per la crono».

«Questo è uno dei motivi per cui non avete mai visto Ganna adottare questo tipo di soluzione tecnica. Se iniziamo ad infilare spessori, gel, bottigliette e quant’altro sotto il body la situazione diventa a dir poco confusa».

Foto: FCI

Una confusione che sembra già essere reale. Qui solo alcuni esempi recenti.

– La polemica attorno alla aero bottle torna alla ribalta ai Mondiali 2021. In occasione della staffetta mista, la Gran Bretagna avvolge la radio all’interno di una custodia per occhiali e la inserisce sotto il body.
QUI la news.

Foto: Getty Images

Vingegaard durante l’unica crono del Tour 2023 ha sfoggiato una soluzione più “leggera” e meno appariscente, ma l’alterazione della sagoma è palese. Il confronto con una configurazione standard (Pogačar, foto sotto) fa emergere una differenza sostanziale.

Foto: © A.S.O. / Pauline Ballet
Foto: © A.S.O. / Pauline Ballet

Solo per dovere di cronaca riportiamo la risposta della federciclismo belga a cui abbiamo chiesto chiarimenti trasmettendo l’immagine qui sotto: «È la radio».

Non contenti, abbiamo interrogato la Commissione Tecnica UCI ed in particolare Michael Rogers, Head of Road and Innovation, già tra volte Campione del mondo a cronometro (2003, 2004, 2005).
La nostra mail è stata girata all’Ufficio Comunicazione…

Il prof. Blocken ci ha comunicato, inoltre, che il miglioramento aerodinamico legato alla aero bottle dipende dalla larghezza della carenatura posizionata sul petto. Più larga è (vedi Vingegaard al Tour) più il vantaggio aerodinamico aumenta.
Le parole di Blocken registrate al termine del nostro scambio sono la sintesi perfetta della questione: «L’effetto è piccolo, ma potrebbe essere notevole».

Evenepoel e la radio sul petto
Foto: @dvdbramhall – CC BY-NC-ND 2.0

Insomma… Ci vogliono pur sempre le gambe, ma Evenepoel e la radio sul petto ben carenata nascondono una dimensione controversa. Il regolamento parla chiaro, ma soluzioni simili sono state già ammesse in passato dall’UCI creando dei precedenti.

Probabilmente servirà un chiarimento o una regolamentazione ancora più precisa, perché se ad una prova di 60 minuti togliamo anche solo l’1% andiamo, a spanne, ben oltre i 30”. Ganna ha perso l’oro per 12”28…
Senza dimenticare che uno dei principi fondamentali di ogni istituzione parte del Movimento Olimpico è: garantire l’equità sportiva.

Alla luce di tutto questo voi come la pensate?
Scriveteci: redazione@bicidastrada.it

Foto in apertura: @Specialized Bicycles

Al di là della aero bottle la prestazione di Evenepoel è frutto di un percorso che parte da lontano. Qui sotto uno spaccato.

Come si prepara il Mondiale crono? Guardate Remco…