Stesse forme, medesima destinazione d’uso ed allestimenti che in qualche caso si sovrappongono. A variare è la sostanza del telaio, il cosiddetto modulo, che propone un differente mix di resina e fibre (QUI un approfondimento tecnico). Una filosofia che descrive il carbonio Merida CF5 e CF3.
Il primo si trova su quasi tutte le bici più leggere e costose.
Il secondo su quelle di media gamma.

Carbonio Merida

L’acronimo CF (Carbon Fiber) declinato nelle varianti 3 e 5 descrive due differenti laminazioni del telaio che a loro volta generano ricadute sul peso e, non da ultimo, sul prezzo finale della bicicletta.
I tessuti di materiale composito, inoltre, combinati in maniera differente all’interno di uno stampo possono anche modificare la resa meccanica del modulo.

Vediamo qual è la filosofia Merida..




Carbonio Merida: dettagli e differenze

Per riuscire a leggere al meglio le differenze del carbonio utilizzato dal colosso taiwanese, fondato nel 1972 dall’ingegnere Ike Tseng, abbiamo interpellato direttamente la Casa Madre.
Le parole di Michael Wilkens (foto sotto), International PR Manager del colosso taiwanese, rivelano interessanti dettagli.

Foto: wideopenmountainbike.com
– Il carbonio Merida viene classificato su una scala da 2 a 5. Quali sono le principali differenze?

La principale differenza sta nella combinazione degli “ingredienti”.  Qui serve una premessa. Gli appassionati hanno imparato a conoscere la fibra di carbonio T700, T800, T1000, etc. Una classificazione che in genere viene usata dal Gruppo Toray. Noi usiamo una classificazione differente che richiama sempre e comunque le caratteristiche tecniche del modulo elastico ed in particolare la resistenza a pressione misurata in ton (tonnellate x mm2, ndr).

24T è simile alla fibra T300: tessuto standard utilizzato nel carbonio entry level.
30T è simile alla fibra T700: tessuto con rigidezza ed elasticità medio-alta.

40T è simile alla fibra T800: qualità tecniche superiori rispetto al 30T, a vantaggio del peso.
60T è simile alla fibra T1000: un alto modulo utilizzato sulle bici d’alta gamma.

Carbonio Merida
Dalla bobina composta da fibra di carbonio preimpregnata di resina attraverso un plotter si ricavano le pezze che vanno a comporre il telaio.
– Quali sono, quindi, le “ricette” del carbonio Merida?

Per ogni telaio possiamo definire una composizione approssimativa che può variare leggermente a seconda del fornitore e della disponibilità della materia prima sul mercato in un preciso momento. 

CF2: 20% fibra di vetro + 60% 24T + 20% 30T.
CF3: fibra di vetro in quantità minore o assente con maggior percentuale di fibra 30T.
CF4: 20% 24T + 40% 30T + 30% 40T + 10% 60T.
CF5: aumentano le percentuali di fibra 40T e 60T rispetto al CF4.

Carbonio Merida

– Poi di mezzo c’è la laminazione (foto sotto), ovvero, come queste percentuali vengono “stese” all’interno dello stampo. Ci puoi dire di più?

Il carbonio CF5 adotta una laminazione base 30T che viene rinforzata attraverso fibra 40T e 60T. Possiamo così replicare la stessa rigidezza del carbonio CF3 con spessori parete minori. Da qui il peso minore del telaio CF5 a parità di taglia e modello. Ulteriore differenza è la quantità di pezze di tessuto disposte nello stampo, che sono sempre maggiori nel carbonio Merida CF5. Quest’ultimo aspetto permette di ottimizzare ulteriormente le prestazioni del telaio, ma richiede un processo di produzione più lungo e complesso con conseguenti ricadute sul prezzo.

– Come viene determinata la composizione di fibra di carbonio su un nuovo telaio?

Partiamo sempre dall’analisi del rapporto peso/rigidezza attraverso l’analisi agli elementi finiti (FEA) che incrocia i nostri design 3D. A monte fissiamo delle specifiche qualità tecniche per alcune aree del telaio come il tubo di sterzo, il movimento centrale e più in generale per l’intera struttura. In seconda battuta subentra la variabile peso, che deve fare i conti con il punto prezzo finale ed i costi di produzione.

– Per ogni tipologia di carbonio Merida, CF3 e CF5, possiamo identificare un ciclista-tipo?

Sì. Per quanto riguarda la gamma strada possiamo associare il carbonio CF5 ai professionisti e all’utente evoluto che ricerca leggerezza in salita e rigidità massima in fase d’accelerazione/sprint. Il nostro obiettivo è quello di mantenere inalterato il livello di rigidezza, comfort e guidabilità in discesa a prescindere dalla tipologia di modulo. Discorso diverso per alcune Mtb e bici gravel: utilizziamo carbonio CF3 per via delle pareti leggermente più spesse che garantiscono resistenza maggiore nel fuoristrada.

Foto: Sprint Cycling Agency / Merida
– La differenza di peso è quindi l’unica caratteristica tecnica che distingue il carbonio CF3 dal carbonio CF5?

Sì, senza dimenticare le differenze di prezzo.

– Carbonio CF3 e CF5 si possono riparare?

Merida non offre questa possibilità. Per fare le cose fatte bene bisognerebbe ispezionare le parti danneggiate ai raggi X e misurare l’entità del danno. A conti fatti raccomandiamo sempre un telaio nuovo.

Carbonio Merida

– Le laminazioni CF3 e CF5 continueranno a far parte della “famiglia carbonio Merida” o all’orizzonte ci sono nuove tecnologie come, ad esempio, la stampa 3D?

La fibra di carbonio è e rimane, ad oggi, il materiale di riferimento per la nostra Azienda. Se in futuro ci saranno nuove tecnologie e processi produttivi in grado di migliorare le qualità tecniche e strutturali posso dirvi con certezza che Merida non tarderà ad applicare nuovi standard. Al momento però non intravediamo cambiamenti imminenti.

Per maggiori informazioni: merida-bikes.com/it/technology/carbon

Qui tutte le news, i test e gli approfondimenti riguardanti Merida.

Qui sotto il test della Scultura 6000 con telaio in carbonio CF3. Una bici da tener d’occhio.

TEST – Merida Scultura 6000 con 105 Di2: ottima qualità a prezzo ragionevole